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Raffaella Brindisi Setari - Le Chiese di Trivigno
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Il lavoro sulle Chiese di Trivigno è nato quasi per caso. Il mio impegno di ricerca storica mi aveva precedentemente portato ad esaminare i numerosi documenti presenti nell'Archivio parrocchiale; per un razionale esame di essi è stato necessario riordinarli e catalogarli, questo lavoro ha sollecitato ulteriormente l'interesse a conoscere il lento formarsi di questa piccola comunità locale. 
Essa trova la sua prima espressione nell'Università (collettività di cittadini) e nella Chiesa che offre agli abitanti sostegno morale e spirituale. Il sentimento religioso è profondamente radicato nelle coscienze, testimonianza di ciò sono le sei Chiese, risalenti tutte al 1600, presenti su un territorio così poco esteso. Ho quindi ritenuto opportuno raccogliere e documentare tutto ciò che è ancora presente nei luoghi sacri prima che il tempo inesorabilmente stenda su di essi un velo impenetrabile. 
Alle giovani generazioni spetta ora il compito di continuare a custodire ed amare ciò che hanno ereditato dai loro padri. Ringrazio il parroco Arciprete Don Giuseppe Ciorciaro per la grande disponibilità e la preziosa collaborazione fornitami nel corso di questo lavoro nonché l'Amministrazione Comunale di Trivigno e il Sindaco Antonio Molfese che hanno reso possibile la pubblicazione del presente volume sicuri di rendere con questa testimonianza di sensibilità verso gli antichi valori un servigio alla collettività.

RAFFAELLA BRINDISI SETARI

PREFAZIONE

La chiesa, intesa come comunità spirituale, è presente sul territorio di Trivigno fin dal 1300 e dipende dalla diocesi di Acerenza; nel 1324 il Papa Clemente V, con Bolla Pontificia, impone ai "Clerici de Trevineis" il pagamento della decima (1) di "tar duos et gr. duodecim pro Canonico" (2), "tar tres, Abbas San Leonis de Trevineis, ordinis San Benedictis" (3). Sin da quell'epoca nel feudo di Trivigno quindi erano presenti un clero e un canonico ben distinti dall'abate della chiesa di San Leone. 
In seguito non si ha più notizia delle due comunità religiose, il feudo rimase deserto per molto tempo e soltanto nel 1595 fu ripopolato dalla Famiglia Carafa (4). 
È presumibile che la chiesa di San Pietro, quale Chiesa Madre, risalga alla prima metà del 1600; erano certamente esistenti nella seconda metà dello stesso secolo quelle di Sant'Antonio Abate, San Rocco, Sant'Antonio di Padova e la Cappella dei Morti; quest'ultima alla fine del 1800 scomparve in seguito ad una frana che travolse tutto il Cimitero vecchio; nell'attuale è stata costruita una Cappella cimiteriale nel 1986.

 

 

 

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