CAPPELLANIA DEL CARMINE
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"IL SACERDOTE DON GIOVANNI
ANGELO SASSANO HA CEDUTO A QUESTO REV. CLERO LA RENDITA Dl UN BENEFICIO
SEMPLICE IN SOMMA DI DUCATI TRENTA, IN VIRTU' Dl FONDAZIONE STIPULATA
SOTTO IL DI' SEDICI MAGGIO, ANNO 1762" .
Il 6 Settembre 1778, nella Terra di Trivigno, su richiesta fatta per
nome e per parte del Rev. Clero della Terra di Trivigno, alla presenza
del Notaio Giambattista di Roma i reverendi sacerdoti del Clero di
Trivigno si recarono nella Chiesa Madre, e propriamente nella sagrestia.
Da un lato erano presenti i Rev. Arciprete Don Donatantonio Marotta, Don
Nicola Cantore Volino, Don Innocenzo Soda seniore, Don Angelantonio
Vignola, Don Giovanni Coronati, Don Lorenzo Passarella, Don Giuseppe
Beneventi, Don Andrea Guarino, Don Gerardo Doti, Don Giovanni Sassano,
Don Domenicantonio di Roma, Don Domenico Filitto, Don Nicola Beneventi,
Don Innocenzo Soda, iuniore, Don Giuseppe Angelo Casella, Don Giuseppe
Grieco, Don Gaetano Guarino, Don Leonardo S. Angelo, Don Giuseppe
Filitto, Don Andrea Petrone, radunati al suono della campana, come è
costume, quali rappresentanti dei Sacerdoti presenti e dei loro
successori, dall'altra il Rev. Don Giovanni Angelo Sassano (a suo nome e
per i suoi eredi). Egli asserì che anni addietro, e propriamente il 16
maggio del 1762, ispirato da divino lume, fondò a sue spese dentro la
chiesa di Sant'Antonio Abate, sita vicino alle mura di Trivigno e
confinante con la sua casa, un "Altare seu Cappella" sotto il Titolo di
Santa Maria del Carmine, dotandola di vesti sacerdotali, Calice e altri
arredi necessari al sacrificio della Santa Messa, oltre anche alla
campana, così come prescrivevano le Costituzioni sacre e sinodali.
Il sacerdote Don Giovanni Angelo Sassano pose detta Cappellania sotto il
patronato dei Presbiteri "mundo durante" e istituì un beneficio semplice
di 30 ducati, usufrutto di un capitale di 300 ducati, dati ad annuo
censo al 10 % a cittadini della Terra di Trivigno, per il pagamento dei
sacerdoti che a loro volta s'impegnarono a celebrare in perpetuo, presso
l'altare, una Messa ogni domenica per la salvezza dell'anima del
fondatore, e la festa della Madonna del Carmine (16 luglio).
Il sacerdote Don Giovanni Angelo Sassano inoltre stabilì che, vita
natural durante, dovesse essere il Cappellano della Cappella di Santa
Maria del Monte Carmelo e come tale esigere i 30 ducati annui. Alla sua
morte, nominava quali Cappellani i sacerdoti della Terra di Trivigno;
inoltre tutti i sacerdoti discendenti dalla famiglia di Domenico Antonio
Sassano, suo fratello, dovevano celebrare sia le Messe in "detto altare"
che la festa della Madonna, dividendone il ricavato, dispose infine che
se non fosse stato possibile, per inagibilità della chiesa, o per
mancanza delle cose necessarie, celebrare le funzioni sacre, i
cappellani dovessero assolvere il loro impegno nella Chiesa Madre,
presso l'altare della Madonna del Rosario e, appena possibile, ritornare
a celebrare nella chiesa di Sant'Antonio Abate, sostenendo tutte le
spese per le riparazioni di fabbrica, copertura, tovaglie per altare,
vesti sacerdotali e tutto il necessario per le Messe, prelevando il
danaro dagli introiti derivanti non solo dalle Messe ma anche dalla
masseria di 100 tomoli di terreni, ricevuta quale patrimonio
ecclesiastico da suo padre e che egli aveva donato in perpetuo alla
Madonna del Carmine e dai lasciti del fratello Pasquale Sassano di 100
ducati che, dati ad annuo censo, potevano con il ricavato pagare le
messe in suffragio della sua anima e di 10 ducati provenienti dalla sua
ava Cristina Dote per celebrare ogni anno una Messa cantata in suffragio
di quell'anima.
Per una disgrazia sopraggiunta, il fondatore aveva perduto un dito della
mano sinistra, ed essendo per questo impedito nell'adempimento del suo
ministero, delegò il Clero a sostituirlo e a esigere le rendite annue,
in modo che la popolazione avesse la Messa festiva.
Dispose inoltre che, se nel tempo si fosse estinta in linea maschile la
discendenza di Domenico Antonio Sassano, la Cappellania dovesse essere
ereditata dal Clero, il quale s'impegnò a celebrare tredici Messe,
secondo le disposizioni lasciate dal fondatore, nei seguenti giorni:
- 8 settembre Natività della Vergine.
- 29 settembre San Michele con messa cantata e con il primo Vespero
- 21 novembre Presentazione di Maria Santissima.
- 8 dicembre SS. Concezione
- 23 gennaio Sponsali di Maria
- 2 febbraio La Purificazione.
- 25 marzo SS. Annunziata.
- 25 aprile San Marco.
- 1 maggio San Giacomo e Filippo.
- 24 giugno San Giovanni Battista
- 2 luglio La Visitazione.
- 16 luglio Santa Maria del Carmine, Titolo della fondazione con Messa
solenne, processione intorno il Casale, contrada in cui si trova la
Cappella, Ufficio e Vespero.
- 15 agosto Assunzione in cielo della Vergine Maria.
I sacerdoti in loro nome e per i posteri accettarono di celebrare
all'altare della Madonna del Carmine 148 Messe perpetue di cui 13
cantate, 1 Messa per Cristina Doto, 10 per Pasquale Sassano, 97 per Don
Giovanni Angelo Sassano.
Restavano vincolati a tali patti sia i discendenti Sassano che il Rev.
Clero.
Tale documento venne sottoscritto dal Magnifico Pietro Paolo Sarli,
Antonio Grieco, Domenico Vignola, Mastro Rocco di Marco, Luigi di Marco,
Nicola Iemundo.
Il 15 dicembre 1871 il Titolo della Fondazione della Cappellania del
Carmine, venne devoluto dal Clero al Comune di Trivigno (secondo la
Legge del 16 settembre 1866); nel contempo veniva data alla famiglia
Sassano copia dell'avvenuta devoluzione (102).
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