CONGREGAZIONE LAICALE DELLA
BEATISSIMA VERGINE DEL CARMINE (108)
Intorno al 1880 venne
fondata la Congrega Laicale sotto il Titolo della Beatissima Vergine del
Carmine; il regolamento costituito da 38 articoli evidenziava l'intento
dei Congregati di rinvigorire la fede, adempiere tutti i Comandamenti
della dottrina cristiana e i precetti della chiesa, mostrare amore e
tolleranza verso il prossimo, compiere atti di pietà e intervenire alle
funzioni religiose che la Congregazione celebrava nei giorni stabiliti
all'altare della Madonna del Carmine nella chiesa di Sant'Antonio Abate.
La quota annua per iscriversi al sodalizio era di 1 lira, potevano
essere ammesse anche le donne come "sorelle"; tutti i Confratelli
dovevano partecipare ai riti sacri e intervenire alle processioni,
indossando l'abito della Congrega costituito da un camice di tela bianca
con cappuccio, cappello bianco con laccio marrone e mozzetta dello
stesso colore, recante sul lato sinistro l'immagine della Madonna. Il
Priore e i due Assistenti avevano al collo un nastro bianco da cui
pendeva la medaglia con l'effige della Vergine; il Priore nelle
processioni pubbliche portava un bastone di colore nero. Il Padre
Spirituale doveva essere eletto dai Confratelli, ricevere l'approvazione
dell'Ordinario della Diocesi e godere di un compenso di 12 ducati.
In occasione della morte di un fratello, i Congregati dovevano
accompagnare il defunto fino alla chiesa, fare celebrare il funerale con
Messa cantata e Ufficio dei morti e successivamente seguire il feretro
fino alla sepoltura; inoltre s'impegnavano a fare dire, nel corso del
tempo, cinque Messe in suffragio della sua anima. La Confraternita non
doveva in nessun caso ingerirsi nella solenne festività della Madonna
del Carmine, che cade il 16 luglio, in quanto spettava al Comune di
Trivigno provvedere ad essa, nominando un procuratore laico a cui i
Confratelli potevano devolvere, se lo desideravano, le loro offerte per
renderla più solenne. La vita di questo sodalizio fu breve, in quanto
non se ne ha più notizia dopo la morte dell'Arciprete Don Ferdinando
Abbate, avvenuta nel 1913.
Queste Congreghe attualmente non sono più operanti, ma dalla conoscenza
della loro storia emerge uno spaccato della realtà sociale e religiosa
della collettività con tutte le sue contraddizioni.
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