INTRODUZIONE
Il calore del sole, l’energia del mare in tempesta,
la sicurezza di una roccaforte su di un monte, lo spirito indomito di un
cavaliere di ventura.
La convivenza di tutte queste particolarità all’interno di uno stesso
essere umano è evento raro da vedere nel mondo d’oggi.
Eppure alcuni uomini e donne del secolo scorso hanno avuto queste
caratteristiche peculiari. Aver vissuto nelle vere difficoltà e negli
anni bui ed umilianti della guerra, riuscendo sempre a ricominciare con
spirito di sacrificio non dimenticando mai il passato ma guardando al
futuro con orgogliosa fierezza e positività, e’ stata impresa meritoria
ed esempio continuo per le nuove generazioni.
Giuseppe Fradusco è stato tra questi eletti. Eppure, nonostante gli anni
vissuti, i precisi racconti e le innumerevoli lezioni di vita pratica,
ancora oggi tento di spiegare a me stesso chi è stato Giuseppe Fradusco.
Sicuramente un uomo di grande altruismo e generosità, un condensato di
spirito di sacrificio e dedizione, ma pronto a “pazziare” in ogni
momento, forse per alleggerire il carico immenso di responsabilità che
gravava sulle sue spalle.
Questo libro, inizialmente, voleva essere solo una semplice ricostruzione
fotografica e temporale di una vita dedita al lavoro, incentrata sulla
memoria delle opere dell’attività imprenditoriale.
Poi, improvvisa, l’idea.
Un romanzo biografico di don Peppino.
Qualcosa che potesse trasferire a tutti coloro che lo hanno conosciuto gli
aspetti più profondi e reconditi e le sfumature più lievi di un “Uomo di
una vo1ta”.
Piero Frullini , fraterno collaboratore per più di trent’anni, non ha
esitato nemmeno un istante, quando, chiacchierando tra di noi, decidemmo
insieme gli aspetti di questa avventura. “Forza, al lavoro!’~ disse, con
la sua cadenza toscana; e, tolta dall’astuccio impolverato la penna ,
riprese per l’ennesima volta la sua attività di fine poeta e romanziere.
A lui va il mio personalissimo ringraziamento, certo che il suo “sor
Giuseppe” sarebbe felicissimo e approverebbe totalmente la sua opera.
Un pensiero, non ultimo per importanza, va all’artefice principale dei
successi di don Peppino, a colei che lo guidava e lo sorreggeva nei
momenti bui e difficili.
La sua adorata Ninetta.
Qualcuno disse che un grande uomo ha sempre dietro di sé una grande donna.
Mai, come in questo caso, tale affermazione fu più esatta.
Fabio Fradusco |