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La Sera del Pianeta

- Poesie -

 

Francesco Galasso
 

 

Partimmo insieme

cantando inni della patria

al ritmo vertiginoso della fanfara

orgogliosi

di quel mazzo di penne

al vento

che ornava l'elmetto.

"Bersaglieri a vent'anni

bersaglieri per tutta la vita!"

Tu anche coraggioso

perché credevi in qualcosa,

io un po' meno.

Eri il prototipo

di quella baldanzosa gioventù

senza fisime e senza complessi

con la sola pretesa

di fare più bella la vita

quella propria

e quella degli altri

e che si immolò

con il sorriso sulle labbra

lasciando ai credenti nei valori

non certo agli atei e agli immemori

il profumo

della sua giovinezza.

E' un ricordo che durerà

quanto la mia vita terrena

un ricordo che durerà

lacerando

perché tornai solo

senza di te

impiegando due anni

a percorrere la mia via crucis

più croci che via

guardando indietro più volte

ma non c'eri,

mi inseguiva l'inferno

con la furia della natura

e la rabbia di vinti e vincitori.

Eravamo partiti nemici

di nemici che non esistevano

perversa invenzione

del Potere

inestricabile maglia

su cui splende la vergine ignoranza

perché era in gioco

il gioco del mondo

e fummo sconfitti.

Tornai distrutto ma vivo

tra nuovi profeti

al traino

di nuovi inventori del gioco del mondo

e fu ancora falsità

inganno tradimenti

miseria

e ancora mercanti di morte

in delirante caccia delle vittime

contro cui puntare le armi.

Dopo mezzo secolo

hanno scaricato da un autocarro

una cassetta di legno ordinario

con quel poco che resta di te

se è vero

e un po' di bandiera

non quella

non c'era il tripudio di folla

assenti i pettoruti gerarchi

mancavano pure i nuovi

allineati al coperto

non si sa mai

eri sempre un fascista della guerra fascista

vae victis!

Ti aspettava uno straccio di donna

straziata dall'attesa senza speranza

sperando e piangendo

ha bussato al legno

e ha poggiato la testa in silenzio

rotto solo da qualche singulto

all'ascolto del tuo silenzio

ed è caduta in ginocchio

come Maria Addolorata.

Ti amava ti ha sempre amato

castamente

nel tenace rispetto

di un matrimonio appena consumato.

Ti aspettava quel figlio

che tanto desideravi conoscere

che aveva il diritto di conoscerti

cresciuto di attese bugiarde

ha pianto convulso

ha rialzato la mamma

abbracciandola le ha sussurrato

"ora l'abbiamo con noi!"

Commosso da tanta grandezza

mi sono chiuso

nel silenzio della mia sera

per risentire il tuo abbraccio

timido

ero il tuo tenente medico

ma caldo affettuoso

generoso come il tuo cuore

quando tentasti di sollevarmi da terra

avevo una gamba bagnata di sangue

mi era toccato l'onore

del battesimo del fuoco

me lo dicesti anche tu

per farmi coraggio

anche tu eri un grande

mi sono chiuso per chiedere a Dio

un migliore destino per i figli

e i figli dei figli:

ogni follia è scritta col sangue.

 

 

 

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