PINO GENTILE
 - La Città delle scale
 

- Capitolo X -


Comune di Potenza - Leadershipt Culturale -

  • Progetti per il 2003

  • La città per i bambini

  • Nasce "la città dei colori"

  • Caffè...scomparsi e ritrovati (Luigia Ierace)

Comune di Potenza - Leadershipt Culturale -
 

Costruire un progetto culturale in rete, qualificare sempre più l’offerta culturale, sviluppare e qualificare maggiormente i processi produttivi, definire un nuovo ruolo culturale della città di Potenza: è questa la matrice di fondo che ha ispirato fin dall’inizio l’azione dell’Assessorato alla Cultura, Politiche Giovanili, Politiche per la Pace e l'immigrazione, presieduto dal dott. Giuseppe Messina. L’interesse è sulla comunità come ambiente retto da forme di comunicazioni e valori: reciprocità, gratuità, relazioni non mercantili, confronto con l’altro partendo dalla propria persona.

 

“La città che immaginiamo, il suo destino, sostiene l’assessore Messina, è costituita sia dalla cultura intesa come socievolezza, stile di vita, moneta spirituale di scambio, sia dal riconoscimento della differenze come veicolo di identità”.

 

Al di là dei singoli obiettivi realizzati, ci preme sottolineare il carattere particolarmente innovativo delle linee di politica culturale e sociale che emergono dai programmi. Ci riferiamo, per la politica culturale, alla collana di manifestazioni, ormai con carattere di continuità, che segna tutte le stagioni della città, mobilitando progetti ed idee e con una costante attenzione al rapporto tra spazio ed evento.

 

Il centro storico, i quartieri, spazi da anni inutilizzati per gli spettacoli, come lo stadio Viviani, hanno costituito una scena cittadina in cui si sono susseguiti immagini e suoni. Alcuni esempi possono indicare la linea che si è voluta seguire: la ripresa del tema dei grandi eventi, con la realizzazione del grande concerto di De Gregori, Pino Daniele, Fiorella Mannoia e Ron, e la costruzione di un tessuto connettivo di base, attraverso la promozione di beni culturali spesso considerati minori, come i libri. Ci riferiamo sia al progetto Librobus - Biblioteca itinerante, sia al progetto Bookmark - Festa del libro: l’ 'idea è quella di una riscoperta della tradizione italiana ed europea della cultura popolare, attraverso mezzi itineranti (dalle “cattedre ambulanti” ottonovecentesche alle letture in piazza e nei caffè).

 

Per ciò che concerne le politiche per la pace e l’immigrazione, grande novità riveste l’istituzione del Centro Immigrati, Profughi e Rifugiati, la “Città dei colori” aperto al pubblico ed operativo dal 21 Agosto 2001: in città come la nostra, non caratterizzate dall’emergenza immigrazione, il Centro si pone come un servizio di qualità finalizzato alla responsabilizzazione degli immigrati ed alla loro integrazione piena nella vita della comunità.”

 

“Mentre si conferma una politica volta a consolidare attività e d iniziative che ben hanno risposto alle aspettative della gente, c’è da sottolineare che, gli ultimi mesi del 2002, aggiunge l’assessore Messina, sono stati dedicati, oltre che a completare la realizzazione degli obiettivi che ci eravamo prefissati, a impostare alcune azioni di grande rilievo derivanti dagli accordi previsti nel Patto per la città, in primo luogo la ristrutturazione e restauro dei capannoni dell’ ex Regia Scuola Industriale per la costituenda Galleria di Arte contemporanea (opera prevista nel secondo accordo di programma sui Por) e sul progetto cultura. Intanto, è stato predisposto un progetto di utilizzazione del Centro sociale di Malvaccaro quale polo culturale giovanile”.

 

 

 

 

Progetti per il 2003

 

Per la stagione culturale 2003, si opererà, in sostanza, sulla falsariga del riuscito programma dello scorso anno, compatibilmente con le risorse a disposizione nelle poste di bilancio: un anno che sembra voler riservare comunque altre piacevoli novità, grazie al sostanziale impegno dell’assessore al ramo Giuseppe Messina.

 

L’ assessore Messina ha dato infatti notizia di un progetto finalizzato alla realizzazione di una struttura polivalente. “La città di Potenza, sottolinea l’assessore alla Cultura dei Comune di Potenza, e, se si vuole, anche i centri a raggiera, devono poter disporre di una struttura polifunzionale.

I giovani del capoluogo di regione, avvertono la necessità di avere un locale o dei locali in grado di contenere un buon numero di persone, dove potersi riunire, per dare vita a incontri, manifestazioni ed iniziative culturali”. “A questo ha pensato la civica amministrazione di Potenza, aggiunge il dott. Messina, che si è mossa per tempo. L’idea è stata condivisa anche dal presidente Filippo Bubbico e dalla giunta regionale di Basilicata che, quando sì trattò di predisporre il “Por” della città di Potenza, ha tenuto conto della realtà cittadina e di quello che serve per la sua crescita culturale, sociale ed economica. Puntiamo su questa opera, tenuto conto della massa di giovani che vengono a Potenza per frequentare gli studi universitari”.

 

 

 

 

La città per i bambini

 

“Città sostenibili delle bambine e dei bambini”, è il tema della iniziativa intrapresa, dall’assessorato alla Cultura del Comune di Potenza. Una iniziativa di grande spessore perché, pensare ad una città a misura di bambino, significa progettare una città migliore per tutti, ove sia dedicato spazio non solo alle attività lavorative e funzionali al mondo dello sviluppo economico, ma anche alle necessità di scambio emotivo con gli altri individui.

 

 

 

 

Nasce “la città dei colori”

 

il 30 ottobre 2002 è stato inaugurato a Potenza, il centro servizi immigrati, profughi e rifugiati, “Città dei colori”.

L’assessore Messina ha spiegato che “l’Amministrazione ha inteso non solo riservare una particolare attenzione alla questione immigrazione, ma anche immaginare una città multirazziale dell’accoglienza e della socialità. Proficua è stata la collaborazione con la Regione Basilicata. La commissione regionale dei lavori extracomunitari, infatti, ha approvato il progetto dell’amministrazione e ha deliberato lo stanziamento di più di 27 mila euro per finanziare l’allestimento del centro. Al riguardo l’assessore regionale alla sicurezza e alla solidarietà sociale, Gennaro Straziuso, ha dichiarato che “tanto le istituzioni quanto la società devono impegnarsi per fare Città. Prima va affrontata la questione del lavoro e cancellare i motivi di insofferenza per i cittadini lucani. Solo dopo aver fatto questo passaggio l’integrazione potrà dirsi piena e gioiosa”.

 

 

 

 

Caffè...scomparsi e ritrovati

 

Alcuni caffè del capoluogo regionale hanno contribuito a fare la storia della città di Potenza, per cui ha destato sensazione la chiusura del “Caffè Pretoria” (“il vecchio Bar Pergola”), situato nella centralissima Piazza Maria Pagano e registratosi nell’aprile 2003, al cui posto è sorta una boutique di abbigliamento. Al di là delle legittime aspettative e dell’autonomia di chi vende e di chi compra, resta l’amarezza per l’ennesima “cancellazione” di uno dei simboli del centro storico. Amarezza condivisa dal sindaco Fierro e dall’assessore comunale al Commercio, Campagna.

 

Il Bar Pergola (di don Michele Pergola, simbolo della vita potentina dai primi anni del ‘900), ha alle spalle una storia centenaria. Viene datato attorno al 1850, infatti, la Taverna “Pergola”, trasformata, nel corso degli anni, in “Bar Pergola”.

 

Racconto, testimonianza, chiacchierata. Come si conviene, intorno ad un tavolino di bar del Centro. E così Potenza, perde il Bar Pergola, ma ritrova i suoi “Caffe”, grazie alla iniziativa promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Potenza e dalla” Gazzetta del Mezzogiorno”.

 

Tra “immaginario e memoria” il primo dei cinque segni: la scrittura. Quella agile, intrigante e sempre attuale, della psicoterapeuta e scrittrice Gianna Schelotto, scrive Luigia Ierace dalle colonne de “La Gazzetta del Mezzogiorno”.

 

Una lucana trapiantata al Nord, che è tornata in questa terra per raccontare la sua esperienza, il suo vissuto trasposto nel libro, presentato a Potenza: “Distacchi e altri addii - Quando separarsi fa bene” ha incuriosito, ha suscitato interrogativi. Tanti, accanto a quelli del responsabile della redazione di Potenza da “La Gazzetta”, Mimmo Sammartino, che ha condotto l’appuntamento.

 

E dapprima in sordina, poi con maggiore intensità il pubblico è intervenuto ritrovando il gusto del “Caffe”. Genialità e follia, distacchi e certezze e finanche il tema del distacco in politica, quando “lasciare la poltrona” costa davvero tanto. Insomma, una disamina degli addii quotidiani, tra paure e insicurezze, in mezzo ai mali di questo secolo che Gianna Schelotto riesce anche a precorrere, grazie alla sua grande capacità di ascolto, di comprensione, di lettura all’interno dell’io dei suoi pazienti, delle loro storie, dei loro vissuti. Drammi umani piccoli e grandi che raccoglie, facendone tesoro, testimonianza che possa essere di aiuto ad altri, senza convincere o persuadere, ricordando sempre che le “vere certezze sono quelle che vanno cercate mettendosi in gioco”.

 

 

 

 

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