PROBLEMI E PROSPETTIVE NELLA CITTA'
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Un tratto di via Cairoli |
L’orgoglio dei potentini per la loro città, che
alimenta il rapporto tra la vecchia e la nuova società, non deve dar luogo
ad inutili polemiche. Deve, invece, suggerire un’attenta collaborazione, che
deve essere redditizia in ogni sua espressione per rilanciare compiutamente
il discorso sulla valorizzazione del centro storico di Potenza. Così come
fa, ad esempio, il Centro Culturale Giovanile “J. H. Newman” della nostra
città con una lodevole iniziativa, mirata a scuotere gli amministratori.
“A nome del presidente del Centro Culturale
Giovanile “J. H. Newrnan”, dei suoi soci e dei cittadini, si legge in un
documento, si vuole esporre una problematica di estrema urgenza presente nel
comparto di Via Cairoli e di Via Plebiscito, dove esiste un degrado urbano
che non si confà al decoro del Centro Storico, definito “cuore pulsante”
della città di Potenza. Si precisa che già da più di quindici anni, si sta
cercando di portare questo problema all’attenzione degli amministratori.
Infatti, nella zona su indicata, la fatiscenza dei
fabbricati risulta pericolosa per l’incolumità pubblica: grondaie
scardinate, vetri pericolanti, tegole malferme, gravi lesioni ai muri. “Si
ricorda che il Centro Newman, ha più volte presentato istanze correlate con
progetti degli architetti Pontrandolfi e Argento per la riqualificazione del
complesso. Crediamo che il problema vada affrontato, onde evitare spiacevoli
incidenti. La presente dichiarazione non intende ignorare il processo di
recupero attuato dagli amministratori per l’intera città e, soprattutto, per
il Centro Storico, ma vuole sollecitare l’attenzione dei medesimi sulla
risoluzione di problemi ancora sospesi”.
Progetto degli architetti Pontrandolfi -
Argento
Nel progetto di recupero dei due fabbricati è stata
posta particolare attenzione al contesto ambientale e alle caratteristiche
storico-architettoniche dei manufatti; in particolare, è stata prevista, in
conformità con la normativa urbanistica vigente, la demolizione della
sopraelevazione esistente sul fabbricato adiacente alla piazza S. Giovanni e
di quella esistente, prima del terremoto, sul prospetto piazza Trinità.
Il corpo di
fabbrica più grande, di rigorosa compattezza architettonica, riacquista la
sua dignità di palazzetto con il ripristino degli elementi decorativi in
pietra, il riequilibrio delle aperture sui prospetti, il recupero della
muratura a facciavista; il fabbricato più piccolo, ricomposto
volumetricamente e ridisegnato nei prospetti, chiude e ricompone la quinta
edilizia fra la piazzetta e lo slargo della Trinità.
Il progetto
ripropone su Via Cairoli l’immagine dignitosa ed elaborata del palazzo
“Palermo”, con il disegno regolare della sua muratura a facciavista, le
mensole e il portale in pietra e la cornice superiore di romanelle e
un’immagine più equilibrata per il prospetto dell’edificio più piccolo con
il ripristino del ritmo delle aperture (che, attualmente, risultano
notevolmente manomesse) e la riproposizione del cornicione originario di cui
ancora esiste una testimonianza.
Nel piccolo Vico Cairoli, i due prospetti laterali,
in muratura a faccia vista, risultano particolarmente suggestivi, in quanto
ripropongono volumi, spazi e materiali (il vicoletto è pavimentato con gli
originali lastroni in pietra calcarea) cari alla nostra memoria.
Ma il progetto redatto a suo tempo dagli
architetti Pontrandolfi e Argento, è rimasto nel cassetto. Via Cairoli e
dintorni, attendono la riqualificazione della zona con progetti di
riconversione delle strutture esistenti mediante i finanziamenti provenienti
dai “Por”.
Intanto, sempre in Via Cairoli, al n. civico 9, c’è
una paradossale situazione che si trascina dal 2000. Riguarda il signor
Pasquale Marcantonio, costretto a vivere fuori casa da anni perché un
palazzo vicino al suo minaccia la sicurezza dell’abitato. In più, nel
palazzo accanto non possono iniziare i lavori di ristrutturazione perché un
inquilino, pur in presenza di un’ordinanza di sgombero, non va via. È in
atto un contenzioso con la civica amministrazione. È mentre c’è da
prendere atto del prezioso “maquiilage” fatto su quasi tutto il fronte del
centro antico, che, è tornato finalmente a splendere di viva luce con
la riapertura del Palazzo di Città in Piazza Sedile, non poco resta da fare
in altri punti, in particolare in Via Cairoli che, si dice, “risorgerà”,
grazie agli interventi di riqualificazione previsti dai “Por” (Programma
Operativo Regionale). Degrado anche in Via Plebiscito: garage aperti, di
proprietà privata, e qualche locale del Comune, sono abbandonati da tempo
senza che l’accesso ne sia protetto, alla mercé di vandali e giovani adusi
allo “spinello”. Insomma, un angolo di centro storico in cui è necessario
intervenire.
L’attività del Centro Culturale Giovanile
“Newman”
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Il
Generale Di Mascolo Comandante la Brigata “Garibaldi” |
Nel corso degli anni, il Centro Newman ha sempre
mantenuto fede al suo programma che lo vuole elemento di convergenza nella
formazione integrale della gioventù e, oggi, si ripropone quale aiuto alle
nuove generazioni perché superino la confusione delle idee e la
dissociazione tra i “valori” e i comportamenti di vita. “Scopo del Centro,
sottolinea il presidente Rocco Galasso, è di allacciare un dialogo
costruttivo mediante il confronto e l’esame critico delle opinioni capace di
maturare nei giovani una coscienza responsabile delle fede cattolica”.
In quest’ottica il centro Newman propone: una
libera e costruttiva opera di riflessione sugli ideali e la problematica dei
giovani; la valorizzazione delle aspirazioni, esigenze ed interessi dei
giovani, per rendere attivo il tempo libero; l’azione più concreta per
rendere efficaci le iniziative giovanili. Il Centro collabora con l’Azione
Cattolica della Parrocchia della SS. Trinità, ente promotore del Centro, e
con i giovani militari del 910 Battaglione “Lucania”.
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Don Mimi Libia, parroco della SS. Trinità |
Il programma sociale prevede annualmente iniziative
culturali, formative e ricreative. Esse si esplicano in mostre di pittura,
storiche, fotografiche, concerti, dibattiti, presentazioni di libri ed
incontri con gli autori, tornei sportivi.
È da ricordare, tra le tante attività,
l’iniziativa, portata avanti ininterrottamente dal 1977, del Concorso
Presepe Artistico capace di raccoglie ogni anno numerosi consensi tra
scuole, enti e famiglie non solo della città ma dell’intera provincia. È
considerevole la tradizione “pongistica” espressa in tornei annuali di
ping-pong e corsi di tennis tavolo per juniores. Tale attività ha consentito
a diversi soci del centro di conseguire titoli nazionali in gare di
categoria.
Il Centro ha sede in Via Cairoli, 18 della città ed
ha a disposizione una biblioteca di oltre cinquemila volumi, una sala per
l’ascolto della musica, un salone con tavolo da ping-pong ed un ottimo
pianoforte da concerto.
Lo scempio di Largo D’Errico
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Largo D’Errico |
Largo D’Errico, nel cuore del centro storico di
Potenza, tra via Pretoria e Palazzo Loffredo: è questo lo scenario nel
quale, oramai da decenni, si sta consumando l’ennesima situazione di
degrado. Un fabbricato di tre piani, uno degli antichi palazzi gentilizi di
Potenza, abbandonato a se stesso, in uno stato di assoluta decadenza, con il
rischio di cedimenti e crolli, e con le porte e le finestre murate, per
evitare che topi o cattivi odori invadano le zone circostanti. La situazione
è di vera emergenza non solo per l’effetto estetico che, tenendo conto dei
palazzi circostanti da poco restaurati, è a dir poco sconvolgente, ma,
soprattutto per il rischio rappresentato dall’instabilità del fabbricato e
dalla condizione generale della piazzetta che abbandonata a sé stessa,
versa, ormai, in una condizione di assoluto degrado, specie di notte quando
diviene luogo d’incontro di vandali e tossicodipendenti.
Ma, come si spiega un così grave abbandono proprio
in pieno centro storico? Il fabbricato di piazzetta D’Errico, in realtà, ha
una storia complessa, per alcuni versi paradossale, fatta di inadempienze,
lungaggini burocratiche, contrasti tra
cittadini e amministrazione comunale, che prendono l’avvio dopo il terribile
terremoto del 23 novembre ‘80. Il palazzo sarà ristrutturato e convertito in
una struttura destinata agli anziani, grazie ai Por (Programma Operativo
Regionale 2002-2006), (con a disposizione euro 1.032.600,00.
Il diurno come servizio di informazione
Il Comune di Potenza non trascura interventi
finalizzati ad offrire una immagine più consona ad un capoluogo di
regione, anche se la strada da percorrere è ancora in salita per la
mancanza, nel centro storico, di servizi essenziali, soprattutto per il
forestiero. Uno dei servizi tuttora assenti, è quello di un “Diurno”,
struttura che farebbe al caso anche di molti giovani che, quotidianamente,
raggiungono la città di Potenza. Ad affrontare questa delicata situazione,
sono ora protagonisti proprio i giovani. Quelli del Circolo Culturale “J. H.
Newman”, inserito nel contesto della fervente attività della parrocchia
collegiata “SS. Trinità”. I giovani del “Newman”, hanno affrontato il
problema scrivendo al Sindaco Gaetano Fierro e ad alcuni qualificati
esponenti della amministrazione comunale: Lomonaco, Molinari, Grano.
“I locali lasciati liberi dal barbiere Paolo
Mattia, trasferitosi in Largo D’Errico, in pieno centro storico, sostengono
i giovani del circolo culturale potentino, potrebbero essere riadattati con
poca spesa dalla civica amministrazione e messi al servizio della comunità.
La struttura, posta in via del Popolo, sembra l’ideale per ospitare un
servizio di igiene pubblica, che è sempre più richiesto”.
Si tratta di una struttura di assistenza
particolarmente importante, aggiungono i giovani del “Newmnan” che indicano
anche la possibilità di ospitare, nei locali antistanti l’ex Diurno, un
servizio di informazìone turistica per la città e la provincia, specie ora
che l’ufficio regionale per il Turismo di Piazza Mario Pagano, è stato
chiuso all’utenza”. |