GIRO IN CITTA'
Una fontana per Potenza
Un concorso di idee
“Una fontana per Potenza” è stato bandito, congiuntamente,
dall’Amministrazione Comunale del Comune di Potenza e dall’ Ordine degli
Architetti della Provincia di Potenza, riattualizzando una collaborazione
che va facendosi di anno in anno più intensa. Si tratta di una iniziativa
che consolida ulteriormente l’esperienza e la prassi del concorso di idee,
proficuamente rilanciata dall’ attuale Amministrazione dopo un timido
esordio risalente alla prima metà degli anni ‘90.
La prima esperienza di
concorso di idee fu, infatti, quella del 1994, avente a tema la sistemazione
della centrale Piazza Mario Pagano, il principale ambito pubblico della
città e anche cuore del suo centro storico.
Nell’anno 2000 sono
stati banditi due concorsi aventi a tema rispettivamente: “Realizzazione di
un punto Informativo delle attività del laboratorio urbano “previsto nel
borgo S. Rocco e “Una Piazza per Giuliano”, frazione rurale ubicata a nord
del centro urbano di Potenza.
Il primo dei due
concorsi già espletati nel corso della presente tornata amministrativa ha
avuto come risultato la realizzazione di una opera di grande valore plastico
che riqualifica un ambito degradato e che per la sua posizione rispetto al
centro storico, rappresenta un segno di passaggio tra la periferia urbana e
il nucleo antico della città.
Il secondo concorso ha
fornito all'Ente Provincia di Potenza (anche essa banditrice del concorso
con il Comune e l’Ordine degli Architetti) l’idea progettuale per la
riqualificazione di un’ampia e antica corte comune posta al centro
dell’abitato rurale di Giuliano, una delle più popolose frazioni della
città, ubicata in agro rurale, a nord dell’abitato urbano.
Nell’anno 2001 e nei
primi mesi del 2002 sono state inoltre espletate le procedure per il
concorso di idee “Giardino d’Inverno”, la cui finalità è stata quella di
selezionare un progetto per la coerente ristrutturazione e
rifunzionalizzazione di un’area totalmente demolita, la quale si
caratterizza come un anonimo “vuoto urbano” a ridosso dell’antica cinta
muraria della città.
I Concorsi di idee
finora banditi dall’Amministrazione Comunale hanno offerto ai partecipanti
stimoli e suggestioni molto diversificati tra loro, pur avendo tutti in
vario modo, come oggetto quello della riqualificazione della città
attraverso la progettazione o la sistemazione di alcuni dei segmenti e degli
elementi che ne garantiscono la riconoscibilità: la piazza, il monumento, la
cinta muraria.
Con il presente
concorso di idee l’attenzione si sposta su un ulteriore tipico elemento che
caratterizza il variegato tessuto delle città occidentali: si tratta del
tema della fontana, con le sue funzioni decorative e simboliche strettamente
legate alla celebrazione dell’acqua.
Il luogo per la nuova
fontana per Potenza, è stato individuato a cavallo tra i quartieri
Risorgimento, Parco Aurora e S. Maria in un’area di espansione consolidate
che non può più di fatto essere considerata periferica.
Si tratta di un ampio
spazio adiacente al viadotto Di Giura attualmente adibito alla mera funzione
di aiuola spartitraffico, di forma pressoché circolare, con dimensioni
planimetriche pari a circa mq. 2800.
Per la sua ubicazione a
margine della via Appia (SS. n° 7) questo luogo si caratterizza come uno
degli accessi più importanti alla città; circostanza che può certamente
accrescere di significati la nuova realizzazione prevista.
Il lotto si presenta
leggermente aclive e privo di asperità, con un lieve e regolare dislivello
tra la parte più a monte e quella a valle.
Nei pressi del luogo
prescelto avevano sede i padiglioni dell’Ospedale Regionale S. Calo, poi
trasferito in località Macchia Romana; oggi le antiche strutture ospedaliere
sono state occupate da una scuola media, con annesso parco pubblico, e dai
nuovi uffici della Provincia di Potenza.
Non lontano sorgono
alcuni uffici Comunali e un centro Commerciale e direzionale di una certa
importanza; e una caserma del locale comando dei Carabinieri.
Sul suolo interessato
si affacciano prevalentemente costruzioni residenziali sorte negli anni 70;
risulta inoltre presente, in continuità con l’area del parco pubblico
annesso alla scuola media, una tenda da circo che ospita al suo interno una
serie di giochi pressostatici destinati all’ infanzia; all’interno del sito
è presente un box commerciale da delocalizzare in altro sito.
L’area a verde è
caratterizzata dalla presenza di una vegetazione di tipo arboreo ed
arbustivo d’origine spontanea; tra le cui essenze presenti si riconoscono
quelle della robinia e del laurus cearasus.
Uno dei principali
problemi da risolvere, insieme con l’inserimento della nuova fontana, sarà
quello di rendere accessibile e fruibile l’intero spazio a verde,
sottraendolo alla attuale funzione di semplice e banale rotatoria
automobilistica, in altri termini sarà gradita la previsione di collegamenti
pedonali sia dalla zona a verde pubblico attrezzato contigua alla scuola
media che dal vicino comparto di Parco Aurora. Il concorso ha già un suo
vincitore: gli obiettivi contenuti nel bando si estrinsecano nella
realizzazione della “fontana per Potenza”, finalizzati a conferire qualità e
decoro ad un importante ambito urbano sistemato a verde, il quale è ridotto
attualmente a semplice spartitraffico veicolare.
La proposta progettuale
tende in particolare:
- alla valorizzazione del sistema ambientale
individuato;
- al perseguimento di un corretto rapporto formale
e funzionale tra
nuovi elementi di progetto e preesistenze
urbane;
- all’interpretazione simbolica del tema prescelto.
Rinasce la
fontana di Vico Santa Lucia
Restauro promosso dalla Fidapa
Un “pezzo” della storia
della città di Potenza è stato riconsegnato, da diversi anni, ai cittadini
con la conclusione dell’ intervento di restauro della fontana di vico Santa
Lucia, in pieno centro storico, la fontana pubblica più antica dei
capoluogo. L’iniziativa fa capo alla Sezione di Potenza della Fidapa, della
Congrega e Comitato del Borgo S. Lucia, con il patrocinio dell’Ufficio di
presidenza dei Consiglio regionale, e in collaborazione con
l’Amministrazione comunale, la Soprintendenza per i Beni Ambientali e
Architettonici della Basilicata e la Soprintendenza per i Beni Artistici e
Storici. L’intervento va al di là del semplice recupero di una fontana che,
forse, rappresenta solo uno dei tanti elementi del patrimonio artistico e
culturale cittadino, che, solo in parte, purtroppo, è stato “salvato”
nell’opera di ricostruzione dopo il terremoto del 1980.
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La fontana di Largo
San Michele innevata |
C’è da ricordare
intanto che, intorno all’idea della Fidapa, si è mobilitato, per la raccolta
dei fondi necessari all’azione di restauro, l’intero borgo (oggi ridotto a
poche case intorno alla chiesetta di quella che una volta era Portasalza),
semplici cittadini e le strutture periferiche, del ministero ai Beni
Culturali, oltre a registrare la sensibilità del Comune. La presidente della
sezione potentina della Fidapa, prof.ssa Maria Auletta, racconta la
formidabile esperienza di mobilitazione, che è diventata una “manifestazione
di amore” per la città.
“Nello spirito di
crescita sociale che anima la Fidapa, la nostra Sezione ha fatto una scelta
soggettiva tra i pezzi del patrimonio artistico della città da restaurare
con urgenza.
La fontana (a
conduttura incanalata) di vico Santa Lucia, costruita dal 1885, è infatti
l’unico esemplare rimasto delle tredici fontane progettate dal Comune di
Potenza raccogliendo un’esigenza fortemente sentita dal borgo e dai
cittadini del centro.”
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L'Arch. Michele
Graziadei, Assessore Comunale all'Urbanistica, attivamente impegnato nel
discorso di rilancio e riqualificazione della realtà periferica urbana |
Si tratta, aggiunge la
presidente Auletta, di una testimonianza storica che, forse, non ha grande
rilevanza artistica, ma, di sicuro, un valore sociale notevole. In tempi
passati “la fontana” costitutiva vitale importanza per l’approvvigionamento
idrico al piccolo quartiere, nonché un punto di incontro, specie per le
donne, per uno scambio di notizie, di racconti e di commenti nelle lunghe
attese per attingere l’acqua”.
Non a caso, il
manufatto è stato restaurato da una donna, Sofia Vakali, esperta del
settore, con la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni
Artistici e Storici di Matera.
Ciò, naturalmente, è
parte integrante della “filosofia” della Fidapa per valorizzare l’impegno
professionale e civile delle donne.
Francesco Fanelli in arte “Fanì”, nell’ambito delle
manifestazioni artistiche, culturali e letterarie e in occasione del 35°
anniversario della sua attività (maggio 1968 - maggio 2003), con il
patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Potenza, ha
presentato la rassegna fotografica “Le fontane di Potenza”.
Si tratta di “uno
sguardo al presente e un tuffo nel passato”, sottolinea Fanì, rappresentato
da oltre 250 immagini a colori per scoprire un patrimonio storico molte
volte dimenticato”.
L’interessante rassegna
si è svolta nel mese di maggio 2003 nella scuola elementare “Nicola
Stigliani”, al rione Lucania di Potenza.
Un’iniziativa lodevole
quella intrapresa da “Fanì”, che ribadisce il suo sostanziale ed insistito
impegno per la città di Potenza, ed un atto d’amore, estrinsecato con la
“donazione” di una piccola e caratteristica fontana installata in Piazza
Martiri Lucani (nel cuore antico della Città), nelle immediate vicinanze di
via XX Settembre.
Ponte S. Vito
La via Erculea nel suo
tratto orientale raggiungeva il fiume Basento in un’area (corrispondente
all’incirca all’attuale crocevia tra via della Fisica e viale del Basento)
in cui ancor oggi è possibile ammirare una significativa evidenza
archeologica di epoca romana: il ponte di S. Vito, anticamente intitolato a
Sant’Aronzio.
La data di costruzione
del ponte è da collocare tra il 248 d. C., anno dell’avvento al potere di
Diocleziano, ed il 305 d. C., anno in cui ebbe termine il regno dello
stesso. L’originaria denominazione del ponte, stando alla tradizione, si
ricollega al ricordo del martirio di Sant’Aronzio che, giunto dall’Africa
con i fratelli Onorato, Fortunaziano e Sabiniano, non volendo abiurare la
propria fede cristiana, subì con essi, tra il 238 e il 288 d. C., l’estremo
supplizio presso il fiume Basento.
Il ponte attualmente si
presenta a tre luci, anche se originariamente doveva presentarne quattro, se
si presta fede ad un particolare ad esso relativo contenuto in una stampa
del 1703. Fino a molto tempo fa, prima dei lavori di restauro, dell’antica
struttura erano visibili soltanto i piloni, mentre tutta la parte superiore
portava i segni di rifacimenti di età medioevale e di epoche successive tra
i quali, di particolare rilievo, l’abbreviazione degli archi per ottenere
una maggiore robustezza.
Per limitare l’azione
dell’erosione prodotta dalla corrente sulla parte bassa dei piloni
(realizzati secondo la tecnica isodoma) questi vennero muniti di
speroni triangolari a monte, ove recano pigne piramidali, e semicircolari a
valle, per evitare la formazione di mulinelli.
Il numero ridotto delle
arcate, l’uso esclusivo dell’arco semicircolare ed il caratteristico profilo
a “schiena d’asino” con rampe di accesso che partono direttamente dalle rive
sono espedienti costruttivi utili a compensare la notevole altezza
determinata dalla forma dell’arco.
In passato la portata
del Basento doveva essere notevole, dal momento che tali accorgimenti
generalmente non si presentavano per quei ponti scavalcanti i corsi d’acqua
incassati oppure dove era sufficiente una possente massicciata su entrambi i
lati per evitare dislivelli nella carreggiata. Sin qui la descrizione fatta
dalla “Guida storico artistica alla città e dintorni”.
Potenza -
Guida storico
artistica alla città e
dintorni - Comune
di Potenza -
Assessorato alla Promozione dell’Immagine, Carsa Edizioni 2002 - Pescara
C’è da segnalare
intanto che, alcuni mesi fa, il sostanziale impegno del Consorzio Asi,
dell’Acta, di Legambiente e dell’Arsa, che ha consentito il recupero di
questa importante testimonianza archeologica di Potenza: la ringhiera dello
storico viadotto, incompleta perché terminava con una recinzione provvisoria
molto pericolosa presentando alcune falle, è stata perfettamente restaurata,
consentendo, così, il recupero di questo significativo monumento storico del
capoluogo regionale. |