PINO GENTILE
 - La Città delle scale
 

- Capitolo XXI -


GIRO IN CITTA'

GIRO IN CITTA'

 

Una fontana per Potenza

 

Un concorso di idee “Una fontana per Potenza” è stato bandito, congiuntamente, dall’Amministrazione Comunale del Comune di Potenza e dall’ Ordine degli Architetti della Provincia di Potenza, riattualizzando una collaborazione che va facendosi di anno in anno più intensa. Si tratta di una iniziativa che consolida ulteriormente l’esperienza e la prassi del concorso di idee, proficuamente rilanciata dall’ attuale Amministrazione dopo un timido esordio risalente alla prima metà degli anni ‘90.

 

La prima esperienza di concorso di idee fu, infatti, quella del 1994, avente a tema la sistemazione della centrale Piazza Mario Pagano, il principale ambito pubblico della città e anche cuore del suo centro storico.

 

Nell’anno 2000 sono stati banditi due concorsi aventi a tema rispettivamente: “Realizzazione di un punto Informativo delle attività del laboratorio urbano “previsto nel borgo S. Rocco e “Una Piazza per Giuliano”, frazione rurale ubicata a nord del centro urbano di Potenza.

 

Il primo dei due concorsi già espletati nel corso della presente tornata amministrativa ha avuto come risultato la realizzazione di una opera di grande valore plastico che riqualifica un ambito degradato e che per la sua posizione rispetto al centro storico, rappresenta un segno di passaggio tra la periferia urbana e il nucleo antico della città.

 

Il secondo concorso ha fornito all'Ente Provincia di Potenza (anche essa banditrice del concorso con il Comune e l’Ordine degli Architetti) l’idea progettuale per la riqualificazione di un’ampia e antica corte comune posta al centro dell’abitato rurale di Giuliano, una delle più popolose frazioni della città, ubicata in agro rurale, a nord dell’abitato urbano.

 

Nell’anno 2001 e nei primi mesi del 2002 sono state inoltre espletate le procedure per il concorso di idee “Giardino d’Inverno”, la cui finalità è stata quella di selezionare un progetto per la coerente ristrutturazione e rifunzionalizzazione di un’area totalmente demolita, la quale si caratterizza come un anonimo “vuoto urbano” a ridosso dell’antica cinta muraria della città.

I Concorsi di idee finora banditi dall’Amministrazione Comunale hanno offerto ai partecipanti stimoli e suggestioni molto diversificati tra loro, pur avendo tutti in vario modo, come oggetto quello della riqualificazione della città attraverso la progettazione o la sistemazione di alcuni dei segmenti e degli elementi che ne garantiscono la riconoscibilità: la piazza, il monumento, la cinta muraria.

 

Con il presente concorso di idee l’attenzione si sposta su un ulteriore tipico elemento che caratterizza il variegato tessuto delle città occidentali: si tratta del tema della fontana, con le sue funzioni decorative e simboliche strettamente legate alla celebrazione dell’acqua.

 

Il luogo per la nuova fontana per Potenza, è stato individuato a cavallo tra i quartieri Risorgimento, Parco Aurora e S. Maria in un’area di espansione consolidate che non può più di fatto essere considerata periferica.

 

Si tratta di un ampio spazio adiacente al viadotto Di Giura attualmente adibito alla mera funzione di aiuola spartitraffico, di forma pressoché circolare, con dimensioni planimetriche pari a circa mq. 2800.

 

Per la sua ubicazione a margine della via Appia (SS. n° 7) questo luogo si caratterizza come uno degli accessi più importanti alla città; circostanza che può certamente accrescere di significati la nuova realizzazione prevista.

 

Il lotto si presenta leggermente aclive e privo di asperità, con un lieve e regolare dislivello tra la parte più a monte e quella a valle.

 

Nei pressi del luogo prescelto avevano sede i padiglioni dell’Ospedale Regionale S. Calo, poi trasferito in località Macchia Romana; oggi le antiche strutture ospedaliere sono state occupate da una scuola media, con annesso parco pubblico, e dai nuovi uffici della Provincia di Potenza.

 

Non lontano sorgono alcuni uffici Comunali e un centro Commerciale e direzionale di una certa importanza; e una caserma del locale comando dei Carabinieri.

 

Sul suolo interessato si affacciano prevalentemente costruzioni residenziali sorte negli anni 70; risulta inoltre presente, in continuità con l’area del parco pubblico annesso alla scuola media, una tenda da circo che ospita al suo interno una serie di giochi pressostatici destinati all’ infanzia; all’interno del sito è presente un box commerciale da delocalizzare in altro sito.

L’area a verde è caratterizzata dalla presenza di una vegetazione di tipo arboreo ed arbustivo d’origine spontanea; tra le cui essenze presenti si riconoscono quelle della robinia e del laurus cearasus.

 

Uno dei principali problemi da risolvere, insieme con l’inserimento della nuova fontana, sarà quello di rendere accessibile e fruibile l’intero spazio a verde, sottraendolo alla attuale funzione di semplice e banale rotatoria automobilistica, in altri termini sarà gradita la previsione di collegamenti pedonali sia dalla zona a verde pubblico attrezzato contigua alla scuola media che dal vicino comparto di Parco Aurora. Il concorso ha già un suo vincitore: gli obiettivi contenuti nel bando si estrinsecano nella realizzazione della “fontana per Potenza”, finalizzati a conferire qualità e decoro ad un importante ambito urbano sistemato a verde, il quale è ridotto attualmente a semplice spartitraffico veicolare.

 

La proposta progettuale tende in particolare:

 

- alla valorizzazione del sistema ambientale individuato;

- al perseguimento di un corretto rapporto formale e funzionale tra nuovi elementi di progetto e preesistenze urbane;

- all’interpretazione simbolica del tema prescelto.

 

 

 

 

Rinasce la fontana di Vico Santa Lucia

 

Restauro promosso dalla Fidapa

 

Un “pezzo” della storia della città di Potenza è stato riconsegnato, da diversi anni, ai cittadini con la conclusione dell’ intervento di restauro della fontana di vico Santa Lucia, in pieno centro storico, la fontana pubblica più antica dei capoluogo. L’iniziativa fa capo alla Sezione di Potenza della Fidapa, della Congrega e Comitato del Borgo S. Lucia, con il patrocinio dell’Ufficio di presidenza dei Consiglio regionale, e in collaborazione con l’Amministrazione comunale, la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Basilicata e la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici. L’intervento va al di là del semplice recupero di una fontana che, forse, rappresenta solo uno dei tanti elementi del patrimonio artistico e culturale cittadino, che, solo in parte, purtroppo, è stato “salvato” nell’opera di ricostruzione dopo il terremoto del 1980.

 

La fontana di Largo San Michele innevata

C’è da ricordare intanto che, intorno all’idea della Fidapa, si è mobilitato, per la raccolta dei fondi necessari all’azione di restauro, l’intero borgo (oggi ridotto a poche case intorno alla chiesetta di quella che una volta era Portasalza), semplici cittadini e le strutture periferiche, del ministero ai Beni Culturali, oltre a registrare la sensibilità del Comune. La presidente della sezione potentina della Fidapa, prof.ssa Maria Auletta, racconta la formidabile esperienza di mobilitazione, che è diventata una “manifestazione di amore” per la città.

“Nello spirito di crescita sociale che anima la Fidapa, la nostra Sezione ha fatto una scelta soggettiva tra i pezzi del patrimonio artistico della città da restaurare con urgenza.

 

La fontana (a conduttura incanalata) di vico Santa Lucia, costruita dal 1885, è infatti l’unico esemplare rimasto delle tredici fontane progettate dal Comune di Potenza raccogliendo un’esigenza fortemente sentita dal borgo e dai cittadini del centro.”

L'Arch. Michele Graziadei, Assessore Comunale all'Urbanistica, attivamente impegnato nel discorso di rilancio e riqualificazione della realtà periferica urbana

 

Si tratta, aggiunge la presidente Auletta, di una testimonianza storica che, forse, non ha grande rilevanza artistica, ma, di sicuro, un valore sociale notevole. In tempi passati “la fontana” costitutiva vitale importanza per l’approvvigionamento idrico al piccolo quartiere, nonché un punto di incontro, specie per le donne, per uno scambio di notizie, di racconti e di commenti nelle lunghe attese per attingere l’acqua”.

 

Non a caso, il manufatto è stato restaurato da una donna, Sofia Vakali, esperta del settore, con la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Matera.

Ciò, naturalmente, è parte integrante della “filosofia” della Fidapa per valorizzare l’impegno professionale e civile delle donne.

Francesco Fanelli in arte “Fanì”, nell’ambito delle manifestazioni artistiche, culturali e letterarie e in occasione del 35° anniversario della sua attività (maggio 1968 - maggio 2003), con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Potenza, ha presentato la rassegna fotografica “Le fontane di Potenza”.

 

Si tratta di “uno sguardo al presente e un tuffo nel passato”, sottolinea Fanì, rappresentato da oltre 250 immagini a colori per scoprire un patrimonio storico molte volte dimenticato”.

 

L’interessante rassegna si è svolta nel mese di maggio 2003 nella scuola elementare “Nicola Stigliani”, al rione Lucania di Potenza.

 

Un’iniziativa lodevole quella intrapresa da “Fanì”, che ribadisce il suo sostanziale ed insistito impegno per la città di Potenza, ed un atto d’amore, estrinsecato con la “donazione” di una piccola e caratteristica fontana installata in Piazza Martiri Lucani (nel cuore antico della Città), nelle immediate vicinanze di via XX Settembre.

 

 

 

 

Ponte S. Vito

 

La via Erculea nel suo tratto orientale raggiungeva il fiume Basento in un’area (corrispondente all’incirca all’attuale crocevia tra via della Fisica e viale del Basento) in cui ancor oggi è possibile ammirare una significativa evidenza archeologica di epoca romana: il ponte di S. Vito, anticamente intitolato a Sant’Aronzio.

 

La data di costruzione del ponte è da collocare tra il 248 d. C., anno dell’avvento al potere di Diocleziano, ed il 305 d. C., anno in cui ebbe termine il regno dello stesso. L’originaria denominazione del ponte, stando alla tradizione, si ricollega al ricordo del martirio di Sant’Aronzio che, giunto dall’Africa con i fratelli Onorato, Fortunaziano e Sabiniano, non volendo abiurare la propria fede cristiana, subì con essi, tra il 238 e il 288 d. C., l’estremo supplizio presso il fiume Basento.

 

Il ponte attualmente si presenta a tre luci, anche se originariamente doveva presentarne quattro, se si presta fede ad un particolare ad esso relativo contenuto in una stampa del 1703. Fino a molto tempo fa, prima dei lavori di restauro, dell’antica struttura erano visibili soltanto i piloni, mentre tutta la parte superiore portava i segni di rifacimenti di età medioevale e di epoche successive tra i quali, di particolare rilievo, l’abbreviazione degli archi per ottenere una maggiore robustezza.

 

Per limitare l’azione dell’erosione prodotta dalla corrente sulla parte bassa dei piloni (realizzati secondo la tecnica isodoma) questi vennero muniti di speroni triangolari a monte, ove recano pigne piramidali, e semicircolari a valle, per evitare la formazione di mulinelli.

 

Il numero ridotto delle arcate, l’uso esclusivo dell’arco semicircolare ed il caratteristico profilo a “schiena d’asino” con rampe di accesso che partono direttamente dalle rive sono espedienti costruttivi utili a compensare la notevole altezza determinata dalla forma dell’arco.

 

In passato la portata del Basento doveva essere notevole, dal momento che tali accorgimenti generalmente non si presentavano per quei ponti scavalcanti i corsi d’acqua incassati oppure dove era sufficiente una possente massicciata su entrambi i lati per evitare dislivelli nella carreggiata. Sin qui la descrizione fatta dalla “Guida storico artistica alla città e dintorni”.

 

Potenza - Guida storico artistica alla città e dintorni - Comune di Potenza - Assessorato alla Promozione dell’Immagine, Carsa Edizioni 2002 - Pescara

 

 

 

 

C’è da segnalare intanto che, alcuni mesi fa, il sostanziale impegno del Consorzio Asi, dell’Acta, di Legambiente e dell’Arsa, che ha consentito il recupero di questa importante testimonianza archeologica di Potenza: la ringhiera dello storico viadotto, incompleta perché terminava con una recinzione provvisoria molto pericolosa presentando alcune falle, è stata perfettamente restaurata, consentendo, così, il recupero di questo significativo monumento storico del capoluogo regionale.

 

 

 

 

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