AFFRESCO
Ma le terre colorate, di difficile reperimento, non
si possono preparare con la stessa facilità, anche se faticosamente, con
cui è stato fabbricato il gesso. Per questo i solerti Monaci hanno
portato con Loro preziosi sacchetti pieni di terre di vari colori nonché
frammenti di rocce colorate che, polverizzate oltre che macinate, danno
dei colori solubili nell'acqua. Insomma hanno portato con Loro quei
segreti che ogni buon artista conosce e custodisce. gelosamente e che,
talvolta si portano nella tomba. Chi, infatti, conosce oggi i segreti
della tecnica della invetriatura delle terrecotte dei DELLA ROBBIA?
Chi, certi segreti di fusione del CELLINI? Ma i Monaci nella Loro
generosità, tramandano questi preziosi segreti agli allievi i quali, in
cambio, danno il loro aiuto per la realizzazione di questa opera d'Arte
da far giungere a noi. Intanto non perdiamo di vista il nostro artista
intento a dare inizio all'affresco, ormai a tu per tu col suo banco di
prova: quello di intingere il pennello nelle varie ciotole con le terre
già sciolte nell'acqua ed iniziare a dipingere. Ma perché banco di
prova? Difficile anche per un artista esperto e con una certa fama? È
difficile perché I'assorbimento del colore da parte del gesso ancora
fresco (arricciato) è immediato, per cui una volta saturatosi, non
assorbe più nessun altro liquido e, di conseguenza, nessun altro colore,
per cui anche un grande artista deve dare la pennellata, sicuro di
quello che fa appunto senza ripensamenti. Ma questo, il nostro Maestro
bersagliato dai nostri sguardi, lo sa. E allora cos'è che lo fa
indugiare a dare la sua prima pennellata? E' che nei suoi occhi ci sono
le immagini di tanti affreschi fatti restaurare in Santa Sofia dopo
I'lconoclastia da Religiosi e Regnanti e che nel suo cuore ha i mosaici
di San Salvatore in CHORA nella vecchia Costantinopoli. Ma, trovandosi
in Basilicata forse subisce l'influsso di un nuovo stile che potrebbe
allontanarlo dal suo, quello orientale? Anche se ciò dovesse risultare
vero, non è questa una ragione valida da far arrestare la sua mano e la
sua ispirazione Ia quale, pur suggerendogli una nuova visione artistica
non lo distoglierà certamente dalla consapevolezza di sentirsi l'Araldo
del suo Kérygma per cui qualunque possa essere la sua grafia sa ciò che
deve comunicare alle future generazioni.
E' vero che il segnale della Fede era già giunto in Oppido con le Chiese
Paleocristiane del V e Vl secolo di cui si parlerà più avanti ma il
grande salto di qualità dei Monaci Basiliani fu determinato dall'avere
affrescato nella Kripta di Sant'Antuono non figure sacre isolate o tante
figure insieme, come in una sorta di rassegna artistica, bensì una
cronologia storica, divisa in più cicli cristologici della Vita di Gesù,
dalla Nascita fino alla Risurrezione. Non è poco.
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