.

Antonio Maria Cervellino - KÉRYGMA
.

<< precedente

home kérygma

successivo  >>

 

AFFRESCO


Ma le terre colorate, di difficile reperimento, non si possono preparare con la stessa facilità, anche se faticosamente, con cui è stato fabbricato il gesso. Per questo i solerti Monaci hanno portato con Loro preziosi sacchetti pieni di terre di vari colori nonché frammenti di rocce colorate che, polverizzate oltre che macinate, danno dei colori solubili nell'acqua. Insomma hanno portato con Loro quei segreti che ogni buon artista conosce e custodisce. gelosamente e che, talvolta si portano nella tomba. Chi, infatti, conosce oggi i segreti della tecnica della invetriatura delle terrecotte dei DELLA ROBBIA?
Chi, certi segreti di fusione del CELLINI? Ma i Monaci nella Loro generosità, tramandano questi preziosi segreti agli allievi i quali, in cambio, danno il loro aiuto per la realizzazione di questa opera d'Arte da far giungere a noi. Intanto non perdiamo di vista il nostro artista intento a dare inizio all'affresco, ormai a tu per tu col suo banco di prova: quello di intingere il pennello nelle varie ciotole con le terre già sciolte nell'acqua ed iniziare a dipingere. Ma perché banco di prova? Difficile anche per un artista esperto e con una certa fama? È difficile perché I'assorbimento del colore da parte del gesso ancora fresco (arricciato) è immediato, per cui una volta saturatosi, non assorbe più nessun altro liquido e, di conseguenza, nessun altro colore, per cui anche un grande artista deve dare la pennellata, sicuro di quello che fa appunto senza ripensamenti. Ma questo, il nostro Maestro bersagliato dai nostri sguardi, lo sa. E allora cos'è che lo fa indugiare a dare la sua prima pennellata? E' che nei suoi occhi ci sono le immagini di tanti affreschi fatti restaurare in Santa Sofia dopo I'lconoclastia da Religiosi e Regnanti e che nel suo cuore ha i mosaici di San Salvatore in CHORA nella vecchia Costantinopoli. Ma, trovandosi in Basilicata forse subisce l'influsso di un nuovo stile che potrebbe allontanarlo dal suo, quello orientale? Anche se ciò dovesse risultare vero, non è questa una ragione valida da far arrestare la sua mano e la sua ispirazione Ia quale, pur suggerendogli una nuova visione artistica non lo distoglierà certamente dalla consapevolezza di sentirsi l'Araldo del suo Kérygma per cui qualunque possa essere la sua grafia sa ciò che deve comunicare alle future generazioni. 
E' vero che il segnale della Fede era già giunto in Oppido con le Chiese Paleocristiane del V e Vl secolo di cui si parlerà più avanti ma il grande salto di qualità dei Monaci Basiliani fu determinato dall'avere affrescato nella Kripta di Sant'Antuono non figure sacre isolate o tante figure insieme, come in una sorta di rassegna artistica, bensì una cronologia storica, divisa in più cicli cristologici della Vita di Gesù, dalla Nascita fino alla Risurrezione. Non è poco.

 

 

 

[Mailing List] [ Home ] [Scrivici]

 



.

.