LA CHIESA ANTICA DI RIONERO - Donato M. Mazzeo

La piccola "Disfida di Rionero"
(Anno del Signore 1502) cinque secoli dopo.

Una lapide affissa sul muro dell’antico tempio riporta in estrema sintesi l’evento storico che si verificò in

quel luogo, a conclusione dei patti intervenuti tra il Re Luigi XII e l’aragonese Ferdinando il Cattolico.

Protagonisti, assieme ad altri nobili di varie nazionalità come testimonia A. Cappiello, un capitano francese, Ludovico D’Armagnac ed uno spagnolo Consalvo de Cordova. Essi divisero con la spada, non essendo in grado di farlo altrimenti per ostacoli di comunicazione linguistica, il territorio conquistato dai due invasori stranieri.

Il contenzioso per l’allargamento della proprietà terriera fra il francese D’Armagnac e lo spagnolo De Cordova fu preceduto, senza esito, da numerosi conciliaboli e tentativi di accordo. Infine si giunse alle mani presso le mura di Cerignola con l’uccisione del capitano francese.

Le parole incise sulla lapide. nel 1902, furono suggerite da Giovanni Bovio*, la chiusa è molto probabilmente di Giustino Fortunato Jr. mecenate delle patrie rimembranze.

“In questa Chiesa un capitano francese ed uno spagnolo convennero il primo aprile 1502 in cospetto di un sacerdote italiano, celebrante il rito della redenzione, patteggiarono lo spargimento (li un popolo fermi nel tracciare con le spade i limiti delle terre italiche non definibili in due lingue straniere.

Oh italiani l’unità d’Italia salverà i nepoti e voi dal rinnovamento di tanta vergogna”.

* Giovanni BOVIO (Trani, 1830 - 1903), grande filosofo, letterato e studioso. Pubblicò numerosi testi e saggi divario interesse storico ed antropologico. Parlamentare più volte e d’ispirazione mazziniana. Giustino Fortunato ebbe una buona frequentazione con Bovio e Trani, città natale. Infatti vi pubblicò alcune delle sue fondamentali opere presso l’amico editore V. Vecchi.