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Storia del Convento
di Barile |
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Ogni storia locale è totalmente storia benché non sia tutta la storia. Ha valore antropologico, essendo narrazione e ricordo di quello che gli uomini in un dato tempo, in un dato luogo ed in date circostanze hanno espresso in parole e opere. La microstoria come la megastoria — scrive Papàs V. Matrangolo — merita di essere ricercata non per mera curiosità, come fosse cronaca dell’effimero, ma con sensibilità, con nostalgia di momenti e di ambienti, con simpatia e con l’effetto maieutico sulla mente, di penetrazione critica e di discernimento, in modo da riconoscerle la dignità di Maestra che illumina, istruisce, guida, esorta, avverte le generazioni umane ad evitare gli errori degli uomini del passato e ad imitare e superare le loro azioni rette, perché non vi sia interruzione del processo storico e si assicuri il continuarsi del passato nel presente e nel futuro.
Presentazione Kumendi: con queste due semplici parole, nella nostra lingua Albanese, generazioni e generazioni di barilesi hanno individuato un’oasi di ricreazione dello spirito, un luogo idilliaco di aria salubre, un sito di grande devozione popolare alla Beata Vergine del Carmelo. “Il Convento”, dunque, con le sue caratteristiche monumentali e le sue risorse storico-antropologiche è sempre stato nel cuore dei cittadini tutti di Barile e de li emigrati in terre lontane. In questa ottica, l’Amministrazione municipale che presiedo ha mostrato, sempre, attaccamento e notevole sensibilità per tale struttura. Essa è infatti iscritta nel registro dei beni architettonici della Basilicata con il Santuario annesso, già restaurato e di prossima riconsacrazione da parte di S. E. il Vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. Già negli anni scorsi il nostro Comune aveva lanciato un’articolata proposta all’Azienda Sanitaria Locale N. 1 per una nuova e proficua destinazione dell’edificio ed alla stessa Regione. Pur senza risposta nel merito, l’Amministrazione comunale è intenzionata ad andare avanti. Anche in concorso con altri enti ed istituzioni nazionali. La stessa 4° Rassegna Nazionale dell’Enogastronomia Aglianica organizzata da “Forum” che, in questa edizione, è da noi cordialmente ospitata al piano terra dello storico “Convento Carmelitano”, opera in tale precisa direzione. La presente brochure di recupero iconografico ed ambientale della cara struttura conventuale, a cura della benemerita Rivista “Basilicata Arbereshe”, vuole essere uno spaccato” della vita già operosa di quanti (da Padre Semeria a Padre Minozzi, cofondatori dell’O.N.M.I.) vollero farne un luogo di sollievo e di emancipazione dalle sofferenze, dal bisogno fisico e morale, di tanti giovani sfortunati e disagiati, nel corso dei secoli. Grazie, dunque, a tutti coloro che volontariamente e nello spirito di servizio alla società, credono ed operano per ridare speranza, ancora una volta, a questo angolo negletto dell’umile Italia, alle soglie del terzo millennio.
Dott. Giuseppe Mecca Sindaco di Barile
Dalla Residenza Municipale, i Settembre 2002
Prefazione La pubblicazione che è nelle vostre mani vuole rappresentare un tentativo per evidenziare, alle giovani leve del territorio ed alle Scuole locali, il livello di operatività esemplare e di accoglienza solidale che il “Convento” di Barile ha espresso nel tempo. Il nostro è stato un difficile lavorio di ricerca e scavo fra vecchie carte ingiallite dal tempo e dall‘in generosa incuria degli uomini. Reso più variegato benché incompleto grazie alle preziose informazioni dei testimoni superstiti di un'epoca e di un luogo ricco di storia, con pregi e limiti hunanae-naturae. Il risultato è, dunque, non una fiaccola accesa da tenere sotto il moggio, bensì una bussola per orientarsi in un‘era di crisi di valori e di aggregazione sociale.
Con l’ottimismo dell’utopia e la speranza nell’avvenire!
D.M.M. |
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