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Storia del Convento di Barile
Donato M. Mazzeo
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Ragioni di una scelta

Per vari fattori i frati edificatori del Convento di Barile dovettero essere stimolati nella scelta della località, oltre che per la bellezza e feracità del sito.

Va, dunque, dal 1714 anno delle prime notizie riscontrate da vecchie carte al 1758 il periodo temporale di edificazione, fra alterne vicende e ritardi del pio edificio ad opera di padre Ignazio Mariano in sito salubre ed ameno: secondo la regola dell’Ordine Carmelitano da costruirsi in zone, con altitudine dai 300 ai 700 metri, le più simili alle collinette della Palestina dette del Monte Carmelo, ove si rifugiò in eremitaggio il profeta Elia. Il toponimo Carmelo deriva dall’ebraico “Karm-El” (tradotto in: vigna del Signore) secondo le descrizioni della Bibbia e dei Padri della Chiesa.

Successivamente, per ordine del munifico Ferdinando 2° di Borbone (in ricordo della defunta consorte Maria Cristina di Savoia, deceduta in Napoli dopo un difficile parto su assistenza del celebre chirurgo, Leopoldo Chiari, originario di Ripacandida) l’edificio fu intitolato pertanto “Santa Cristina”.

Divenne centro di raccolta di profughi e mutilati dopo la disfatta di Caporetto (in lingua slovena Kobanid) centro ubicato nell’alta valle del fiume Isonzo.

Vi si svolse la battaglia (dodicesima nell’ordine delle operazioni belliche) scoppiata precisamente il 24 ottobre 1917 e, dopo meno di una settimana, finita nel disastro più grave, sul fronte italiano, del primo conflitto mondiale.

Lo spirito profetico dei Barnabiti e stimolatori di opere feconde, a favore dei più poveri e indifesi, permeò la struttura dai tempi della nuova destinazione O.N.M.I. oltre che con lo zelo di frati Cappuccini e Francescani.

 

Padre Semeria ed i Barnabiti

Padre Semeria dell’Ordine dei Barnabiti fu grande protagonista ed operatore generoso di carità verso il prossimo, senza risparmio di energie. A partire in particolare dal 1922.

A causa del suo continuo viaggiare e peregrinare fu anche chiamato scherzosamente “Padre Semprevia”.

Con il termine Barnabita s’identifica ogni chierico regolare della Congregazione di San Paolo fondata da S. Antonio M. Zaccaria (1530) con sede originaria nella chiesa di San Barnaba in Milano.

Barnaba nacque a Cipro, santo personaggio del Nuovo Testamento. Successivamente si convertì al Cristianesimo unendosi, nella predicazione della Parola, agli apostoli. Secondo una leggenda, riportata da diversi autori, Barnaba fondò la chiesa di Milano, evangelizzando l’Italia settentrionale e la stessa città natale.

Il Convento di Barile dopo la prima guerra mondiale (1915-1918) fu adibito a rifugio per i figli di orfani di guerra (in ossequio ai desiderata di Padre Giovanni Semeria e Padre Giovanni Minozzi, cappellani militari sul fronte bellico e lì conosciutisi - nell’immane tragedia della distruzione - con un grande e quasi impossibile sogno da realizzare: attivare luoghi di ricovero per orfanelli e ragazzi di famiglie povere e disastrate).

Per i militari in licenza costruirono le cosiddette “Case del soldato”. Quella della vicina Atella, in un locale dell’ex Convento Benedettino (ora Municipio) lo testimonia ancora oggi!

L’O.N.M.I. (Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia) nasce nel segno della speranza e di un futuro meno gramo per gli orfani di militari caduti in guerra e dei poveri in genere.

Il motto “Di quest’umile Italia fia salute” farà proseliti in tutto il centro-sud d’Italia e non solo (famoso il viaggio di Padre Minozzi in America, fra le associazioni degli emigrati Italiani, per raccogliere risorse e fondi da destinare alle sue tante opere benefiche).

Sollecitò così la generosità di molte famiglie nobili ed abbienti, proprietari terrieri fra cui in particolare, in Basilicata, il Principe Filippo Doria-Pamphili di Lagopesole e Giustino Fortunato junior.

A Barile ultimo direttore dell’Istituto (che ospitò anche, per diversi anni, alcune classi della locale Scuola Media senza sede) prima della drastica chiusura fu Don Luigi Corsini, in precedenza Don Sabatino Di Stefano, Don Salvatore De Pascalis, Don Tommaso Molinaro, Don Virginio Di Marco.

 

La Confraternita della Beata Vergine del Carmine (o Carmelo)

Dal quaderno conservato nella residuale Biblioteca del Convento l’elenco (con gli aggiornamenti periodici) di quanti volontariamente e con devozione si iscrissero alla pia Associazione, con trascrizione autografa, offerta ex-voto e versamento obolo.

Seguono i nominativi (nell’ordine strettamente indicato sul predetto quaderno con copertina nera e bordo rosso):

Barile — Cerimonia solenne di Incoronazione della Beata Vergine del Carmine, grazie alle offerte dei cittadini barilesi ed emigrati in America. (16 Luglio 1951).

 

Barile - Festività della Madonna del Carmine (15.16 Luglio 1961)

Aderenti al sodalizio religioso risultano Palazzo Giovanna, Sigillito Filomena, Mecca Margherita, Palermo Elvira, Travierso Grazia, Grimolizzi Elena,Travierso Chiara, Grimolizzi Assunta, Grimolizzi Maria, Paternoster Carmela, Cittadini Anna, Saracino Maria, Grimolizzi Erminia, Pellegrino Nunzia, D’Anella Italia, D’Anella Camilla, Botte Annunziata, Chiarito Carmela, Rella Lucia, Alfano Rosa Maria, Palermo Donato, Solazzo Lucia, Brienza Filomena, Sepe Maria, Palese Rosaria, Caselle Raffaele, Rendina Assunta, Mecca Lina, Clemente Franca, Venafro Mauro, Chiarito Nicola, Caccavo Giovanni, Caccavo Costantino, Cittadini Giuseppe, Soda Franca, Cittadini Lucia, Cittadini Antonietta D’Addezio, Belluscio Assunta, Azzanese Grazia, Palermo Filomena, Palermo Giovanni, Venafro Scolastica, Venafro Pasquale, Travierso Antonio, Calabrese Nicola, Travierso Lucia, Barbaro Carmela, Botte Lucia, Botte Giovannina, Caselle Carmela, Ricciana Assunta, Brenna Filomena, Mazzucca Rosa, Romano Giovannina, Preziuso Maddalena, D’Acierno Maria, Belluscio Carmela, Rabasco Beatrice, Caputo Angela, Chiarito Camilla, Grimolizzi Maria, Grimolizzi Giovanni, De Rosa Mario, De Nora Caterina, Botte Gennaro, Lamorte Antonio, Carnevale Carmela, Botte Giovannina, Schiazza suor Lucia, Curcio suor Pacifica, Lovallo suor Antonietta, Di Lucchio suor Gabriela, Di Stefano d. Sabatino, Gagliardi Carmela, Rella Rachele, Forino Lucia, Di Biase Paolina, Carnevale Tommaso, Grimolizzi Giuseppina, Postiglione Vera, Piazzolla Biagina, Botte Giuseppina, Di Vincenzo Assunta, Barbaro Carmela, Panza Giuseppina, Volonnino Luigina, Giuliano Rosaria, Belluscio Assunta, Cefola Luigina, Gioseffi Rosaria, Palermo Maria, Sigillito Maria Teresa, Belluscio Maria, Carnevale Gerardo, Prosco Principio, Benvenuto Assunta, Cristallo suor Margherita, D’Andrea suor Vita Crescenza.

 

Festività del 16 Luglio 1966

Si aggiungono nuove adesioni: Botte Giuseppina, Carnevale Gerardo, Volonnino Carmela, Volonnino Carmela, Ciccullo Natalina, Parnofiello Angela, Paternoster Esterina, Malanga suor Ada, Calandriello Lucia, Cava Pasqualina, Maitilasso Fiorina, Pappagallo Lucia, Cefola Maria, Sabatiello Angelo, Lovallo Assunta, Rella Antonia, Rella Lucia, Rella Enza, Saracino Maria Giovanna, Emmanuela Rella, De Lorenzo Vincenza, Di Gè Mauretta, Scotti Ersilia, Belluscio Raffaela, Travierso Elena Giovannina, Caccavo Rosaria, Del Zio Antonietta, Sigillito Lucia, Barbaro Carmela, Botte Luigia, Zambella Rosolina, Zambella Mercedes, Solimando Rocco, Corbo Enzo, Romano Lucia, Malanga Giuseppina, Solazzo Lucia, Ciccullo Antonietta, Barone Carmela, Buccico Marita, Mazzeo Teresa, Babsia Rosa Maria, Cappa Luigina, Colangelo Donata Maria, Nardozza Rubina, Belluscio Angela, Paternoster Teresa, Cristiano Cobenna, Mazzeo Giuseppina, Villano Antonietta, Corrubia Angela.

 

16 Luglio 1975

Nel penultimo aggiornamento registrato si annoverano: Rabasco Teresa, Chiarito Filomena, Romano Lucia, Strozza Giovannina, Iurino Immacolata, Binco Lucia, Calandriello Annunziata, Barbaro Carmela, Grimolizzi Rosaria, Belluscio Anna, Rella Luigina, Nardozza Rubina, Fortunato Antonietta, Botte Giuseppina, Cappa Carmela, Corrubìa Angela, Spiniello Rosa, Corbo Vita Crescenza, D’Auria Ida, Radino Maria, Cefola Lucia e Luigi, Travierso Chiara, Calabrese Carmela, Rella Rosa, Buccico Loreta, Parnofiello Angela, Botte Rosaria, Suozzo Maria, Colangelo Rosa Maria, Esposito Giuliana.

 

16 Luglio 1979

Verso il malinconico tramonto della struttura, furono ancora ammessi i seguenti devoti: Catalano Maria Pia, Catalano Nazzareno, Catalano Zaira, Calabrese Rosaria, Caccavo Natalina, Esposito Maria, Sabino Rachele, Garripoli Nicola, Amola Giuseppina, Civiello Giuseppe, Canone Mario, Rigillo Carmelina, Di Lucchio Carmelita.

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