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Donato M. Mazzeo  MASCHITO
Maschito  Storia e Leggenda Verso il Futuro
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LA FONTANA SKANDERBEG

 

Alcuni secoli addietro, fontane e fontanili esterni su slarghi e piazzole, erano considerati luoghi pubblici e di piacevole conversazione, sul più e sul meno, quando non di incontri sentimentali. Le abitazioni, generalmente ad un solo piano con pagliera annessa ed anche volatili da cortile, non erano provviste di acqua potabile.

Per le esigenze di cucina e familiari, la madre di famiglia ovvero le figlie maggiori andavano con brocche, barili (vucat) talvolta su animali da soma, in genere trasportati a braccia o poggiate grazie ad uno straccio, riavvolto a mo di corona, sulla testa.

Una fontana pubblica era, dunque, un luogo di notevole importanza per la soddisfazione delle esigenze primordiali della famiglia e dei suoi allora numerosi appartenenti.

E proprio fontane monumentali era in uso, nei secoli scorsi, erigere, ad onore e gloria di decurioni e capi delle comunità amministrate o in segno propiziatorio per divinità pagane: da Genzano di Lucania, la celebre Fontana Cavallina dedicata alla dea Cerere protettrice dei campi di grano, a Barile la Fontana dello Steccato, 1713, costruita dal Decurione Domenico Antonio PRETE con assistenza di Alexandro CRIESIA: a Maschito, dunque. fu costruita nel 1879 - attesta la lapide che presto sarà ricostruita dal Comune - la grandiosa Fontana Skanderbeg per opera degli orgogliosi cittadini e con l’aiuto del Comune retto, all’epoca, da Domenico RAFTI.

 

 

 

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