Home Page

Artisti Lucani

Guest Book

Collaborazione

Home Mazzeo

Basilicata Arbereshe

Barile

.

Flash-back Monticchio Bagni in bianco/nero
Donato M. Mazzeo
.

<< precedente

indice

successivo  >>


STORIA DI PICCOLE GRANDI ACQUE: MONTICCHIO GAUDIANELLO

La sorgente dell'acqua minerale naturale "Gaudianello" sgorga a Monticchio Bagni, nota frazione del Comune di Rionero in Vulture distante poco più di dieci chilometri dal borgo ed altrettanto dalla città federiciana di Melfi.
Il Monte Vulture (mt. 1333 s.l.m.), remoto vulcano spento da millenni, sovrasta con la sua inconfondibile sky-line una florida e verde vallata, fra le più suggestive della Basilicata.
Le acque terapeutiche di Monticchio, conosciute ed apprezzate sin dall'antichità, furono decantate nientemeno che dal Vate di Venosa, Quinto Orazio Flacco (Ode IV del 3° libro, anno 50 a. C.) con la definizione "...amoenae aquae Vulture in Apulo..." dal celebre storico Ughelli nell'opera edita nel 1642 ("Italia Sacra") e da vari altri: P. Piccinini (1924), Costantino Gatta (1732), P. Troyli (1747), l'Abate Domenico Tata (1777).
Fu l'attento farmacista Francesco Pallottino di Rionero in Vulture ad effettuare, a fine secolo scorso, la prima analisi chimico-fisica delle acque della sorgente.
A scoprire le potenzialità di commercializzazione sul mercato nazionale e su scala non artigianale, delle buone acque di Monticchio, fu il marchigiano Cav. Ubaldo Lanari, insediatosi nella "Tenuta" di famiglia, che dal 1906 in avanti divenne un promoter lungimirante dell'acqua minerale di Monticchio, nelle varianti "Maria Teresa", "Rapida", "Vittoria", "Sovrana", e "S. Maria di Luco'', con una esposizione, oggi all'ITALCOMES si direbbe uno stand, presso la Fiera Campionaria di Milano, oltre che a Torino, Roma, Napoli.
Arnolfo Lanari, per valorizzare le nostre acque - non meno salutari della già celebre acqua di Vichy - arrivò a spedire, via treno, modiche quantità di bottiglie al nord Italia ed anche all'estero. La gestione si concluse nel 1943. Successivamente, per pochi anni però, la gestione fu rilevata dalla famiglia Salvante di Calitri (Avellino) e in seguito dal più munito ed organizzato Consorzio Agrario Provinciale di Potenza con una linea multipla di produzione, comprese bibite diverse. Lo stabilimento era costituito da un semplice fabbricato di tre vani a piano terra ed uno sopraelevato. L'attrezzatura consisteva in: una macchina sterilizzatrice, tre tappatrici corona, una etichettatrice ed altri strumenti utili.
Nel 1946, la struttura produttiva e la connessa area di concessione mineraria passarono, pertanto, in proprietà al Consorzio Agrario. Nell'opera di ampliamento e di adeguamento all'accresciuta domanda, furono costruite cabine elettriche, capannoni metallici, il fabbricato foresteria, il gabinetto di analisi chimica ed altri reparti collegati, con il riempimento automatico dei contenitori in vetro di varia capacità. Dopo quattro anni appena, la produzione passò da 1.200 btg/Iitro/ora a circa 3.500.
La strada della commercializzazione, aperta dai Lanari ai primi del `900, era ormai aperta ai più incoraggianti traguardi.
Con il Consorzio, quindi, sino al 1959, quando lo stabilimento, in parte ingranditosi fu acquistato dalla I.L.I.A.M. di A. Foligno & C., poi trasformatasi in I.L.I.A.M. società in nome collettivo di G. Carbone & C. con sede a Melfi.
Ulteriori adeguamenti, in linea con le novità tecnologiche del settore, e nuovi mercati.
Nel 1969 assunse il marchio commerciale della Monticchio Gaudíanello S.p.A., ormai famoso nel mondo, di cui è attualmente Presidente Lucia Carbone.
 

 

 

 

  [Mailing List] [ Home ] [Scrivici