PRESENTAZIONI
"...gli darei un pallone per farlo giocare"
Quando ho cominciato a fare il sindaco, dopo un'esperienza
politico-amministrativa piuttosto limitata, ho scoperto che la comunità
affida al primo cittadino una quantità di incarichi, ben oltre quello che la
legge prevede.
Mi sono ritrovata così a essere il patron di una squadra di calcio, dal
lungo blasone un pò offuscato dalle circostanze. Ho subito chiarito che non
sarei stata il Moratti o l'Agnelli della situazione, ma un primo passo da
presidente decisionista ho voluto farlo subito, anche per ricreare intorno
alla squadra l'interesse della cittadinanza. Ho licenziato allenatore e
giocatori arrivati da altre (se pur vicine) regioni, per motivi economici, e
anche per ricompattare un ambiente lacerato dalla disparità di trattamento
tra gli "stranieri" ben pagati e i locali ricchi solo di motivazioni e
orgoglio di bandiera.
Un passo che mi ha attirato inevitabili critiche, ma della cui giustezza ero
e resto convinta.
La squadra, affidata a bravi dirigenti locali, è rifiorita, è tornato vivo e
vitale il tifo di cui Moliterno è sempre stata orgogliosa, si lavora molto
sul vivaio e ci sono stati anche risultati inaspettati. Possiamo dunque
continuare, con oculatezza e puntando sempre sui giocatori locali, a
programmare l'attività futura, con gli obiettivi che sono alla nostra
portata.
L'ottuagenaria Polisportiva, dopo questi piccoli e modesti interventi
correttivi, ha di nuovo un cuore giovane. Credo che non esista moliternese
che non abbia avuto a che fare, direttamente o attraverso i propri parenti,
con la squadra.
Questo libro è l'occasione per ripercorrere la storia di una gloriosa
società, per ritrovare attraverso le foto volti e momenti del nostro
passato: anche chi crede di non aver mai avuto nulla a che fare con la
squadra scoprirà che non è così, ritroverà nella propria memoria qualche
episodio collegato al calcio moliternese.
Quando vedo i ragazzini che nel primo pomeriggio si riuniscono per andare a
allenarsi, mi carico anch'io: il gioco del pallone non è solo il football
miliardario che domina le cronache dei giornali con le bizze dei calciatori
più capricciosi delle divette anni '60: il vero calcio per me è questo,
fatto di dirigenti volenterosi che sacrificano il proprio tempo libero, di
allenatori attenti più alla passione che alle lavagne degli schemi, e
soprattutto di ragazzi entusiasti, che cercano di conciliare scuola e sport,
che hanno l'orgoglio di indossare la maglia della Polisportiva. II gioco di
squadra è un'esperienza fondamentale nella vita, è certamente un momento
formativo essenziale: occorrono perciò bravi maestri, ma servono anche bravi
allievi, motivati e attenti.
II grande scrittore uruguayano Eduardo Galeano, nel suo bellissimo libro
Splendori e miserie del gioco del calcio ricorda l'aneddoto di un
giornalista che chiese alla teologa tedesca Dorothee Solle: "Come
spiegherebbe a un bambino che cosa è la felicità?" Non glielo spiegherei",
rispose, "gli darei un pallone per farlo giocare".
Mi piacerebbe che i bambini di Moliterno fossero felici, con un pallone, su
un campo di calcio, nella squadra che appartiene alla loro comunità.
Nella certezza di interpretare i sentimenti di tutti gli sportivi, desidero
ringraziare il dr. Pietro De Sio che, da concittadino e nel solco della
tradizionale sensibilità familiare per il calcio moliternese, ha garantito
la massima disponibilità personale e della struttura da lui diretta, la CK
Associati, contribuendo in modo determinante agli ottimi risultati raggiunti
da questa pubblicazione; un grazie sincero ai responsabili della biblioteca
comunale ed a quanti hanno collaborato fornendo notizie ed aneddoti,
fotografie ed articoli di giornali; un ringraziamento particolare al Gruppo
di lavoro che ha elaborato i testi ed ha condotto in modo ineguagliabile le
ricerche storiche.
Angela Latorraca Sindaco di Moliterno
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"Ricordarsi il passalo
per costruire il futuro "
Saluto con particolare gioia ed emozione come sacerdote e sportivo l'alba di
questo nuovo giorno che m'introduce nel cuore dell'ottantesimo genetliaco
della fondazione della U.S. Moliterno.
L'evento non solo ci fa rivivere la memoria di un glorioso passato sportivo,
ma irradia un fascio di luce e di ricordi che rende più vivace il presente e
getta le basi nel futuro per far rivivere il passato.
Passato, presente e futuro sono le componenti della storia degli uomini,
senza ripetizioni, ma con nuove interpretazioni, e costituiscono la "festa"
non solo come occasione di rivivere il passato, ma come rivisitazione della
storia.
Lo sport allora è "festa" perché è motivo di gioia, stimolo al sacrificio,
strumento di disponibilità, causa di generosità.
Diventa così coefficiente d'azione sociale, impegno educativo, amore alla
città, contributo alla pace, comunione di spirito, elevazione della mente.
Sono grato, come parroco, alla dirigenza della società ed in particolar modo
al presidente Fausto De Mare che, anche così ha onorato il suo nome, per
aver "inventato" e proposto alla Comunità la celebrazione di un evento di
portata storica, non solo per il calcio moliternese, ma per l'intera
Comunità civile.
Tramite là sua persona rivolgo un augurio fraterno-come sportivo alla
società e agli atleti perché i colori sociali rappresentino nel ROSSO
l'amore alla città e nel BLU gli orizzonti nei quali far librare e vibrare
gli spiriti, i cuori e le menti di noi tutti.
Appassionatamente: ad MAIORA."
don Domenico Parroco di Moliterno
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La tradizione del calcio a Moliterno
Il Moliterno è una delle società calcistiche fra le più antiche della
Basilicata. La storia del calcio a Moliterno compie quest'anno 80 anni.
E' una lunga, singolare e orgogliosa tradizione sportiva tenuta in vita
grazie al contributo di tanti: sportivi, tifosi, sostenitori, commercianti,
imprenditori, professionisti, privati cittadini, istituzioni civili ed
ecclesiastiche.
Si è pensato perciò di sottolineare tale avvenimento con una iniziativa
letteraria, i cui obiettivi sono quelli di valorizzare questo patrimonio
storico, ricco di cultura, tradizioni, avvenimenti che appartengono
all'intera comunità, e farlo conoscere a noi stessi, soprattutto ai giovani
per avere un archivio storico a testimonianza di quanto il calcio ha
significato nella vita sociale del nostro Paese.
Per tale iniziativa abbiamo avuto la disponibilità della Biblioteca
Comunale, che ne ha curato la gestione e di tanti sportivi, tifosi,
calciatori, del nostro sindaco dottoressa Angela Latorraca e del nostro
parroco Don Domenico Mastrangelo.
II Moliterno in passato ha militato nei campionati di Promozione, Eccellenza
ed Interregionale. Quest'anno partecipa al campionato di promozione lucana.
II calcio nella nostra comunità è una delle discipline sportive più
frequentate:
- ha la funzione di aggregare i giovani;
- di essere una sana disciplina sportiva ed educativa che, dopo la famiglia,
la chiesa, la scuola, ed il lavoro contribuisce alla formazione fisica,
mentale e comportamentale;
- abitua al rispetto delle regole, sollecita all'impegno a partecipare ed,
indossando le maglie della società sportiva in campo, rende responsabili a
rappresentare l'immagine del proprio Paese e a difendere con spirito
agonistico la tradizione calcistica che gli appartiene;
- educa allo spirito di sacrificio, al confronto e a crescere con sani
principi morali;
- riflette anche la situazione socio-economica e culturale del Paese.
E' dovere della comunità, ed in particolare delle istituzioni, mettere a
disposizione dei giovani i mezzi necessari per frequentare il mondo dello
sport. Questo è uno degli impegni civili primari.
II calcio a Moliterno è una componente culturale nella vita sociale.
La gloriosa maglia Rosso-Blu, che tanti Moliternesi hanno indossato con
merito ed impegno in Ottanta anni di storia, non può essere archiviata nelle
memoria di ognuno di noi, deve stimolare l'orgoglio di continuare e di
essere insegnamento sportivo e culturale per i giovani.
Spero che la recente riorganizzazione societaria possa contribuire con il
suo programma, a dare continuità a questa grande e lunga tradizione
calcistica e soddisfare le attese di tanti sostenitori e sportivi.
Fausto De Mare Presidente della Polisportiva
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"la storia siamo noi"
Parlare di ciò che è avvenuto negli ultimi ottant'anni a Moliterno per quel
che riguarda il gioco del calcio, potrebbe far sorridere in modo sarcastico
quelli che ritengono l'argomento in sé poco importante; potrebbe, però, far
sorridere con affettuosa accondiscendenza quelli che amano questo sport ed
in particolare quello praticato da queste parti; potrebbe, forse, far
sorridere con un tantino di supponenza quelli che ritengono che la Storia,
sì quella con la "Esse" maiuscola, non possa ospitare il racconto di undici
uomini che inseguono una sfera di cuoio; potrebbe, infine, far sorridere con
un pizzico di garbata soddisfazione, quelli che pensano, parafrasando una
bella canzone del cantautore Francesco De Gregori, "la Storia siamo Noi":
piccole "storie" personali, ma soprattutto "storie" di tante generazioni di
giovani che con le loro gesta sportive in sedici lustri hanno scritto un
capitolo importante nel libro della "Storia di Moliterno".
Non è una operazione di nostalgia, questo nostro impegno, è soprattutto
necessità di fissare la testimonianza di una pagina scritta, con il sorriso,
con l'agonismo, con l'orgoglio, di tanti giovani, che pure hanno vissuto le
privazione della povertà, la tragedia degli eventi bellici, la disperazione
delle partenze per terre di emigrazione, il dolore per il distacco da
affetti insostituibili.
C'era, c'è e ci sarà sempre una maglia rossoblu e un aneddoto per
ricominciare a sorridere e gridare a voce piena "MO-LI-TER-NO".
Il gruppo di lavoro
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