Capitolo 5
Decennio 1980-1990
Fino al 1980 sull'uniforme della compagine moliternese, appariva soltanto il
numero sul retro della maglietta, da quell'anno compare per la prima volta
un nuovo orpello sul davanti, lo sponsor.
Questa novità che a livello societario sottolineava un maggiore impegno
finanziario, a livello organizzativo e tecnico indicava il proposito di
raggiungere nuovi e più significativi traguardi.
Se da un verso tali sforzi portarono alcune soddisfazioni sotto l'aspetto
puramente dei risultati tecnici, dall'altro la passione agonistica, che
animava i giocatori moliternesi, venne progressivamente scemando, per
l'arrivo di un numero eccessivo di giocatori "forestieri".
II forte coinvolgimento economico raddoppiò le responsabilità, creando
tensioni tra i componenti della squadra, gravati dal peso del risultato.
Questa situazione perdurò per tutto il decennio. Agli inizi degli anni '80,
la squadra formata prevalentemente da elementi locali, mise in campo la
famosa "Linea verde", forte e temuto muro difensivo, formato da giovani
moliternesi molto promettenti.
Dal 1985 la "rosa" fu infoltita di molti giocatori provenienti anche dalle
regioni limitrofe e la "Polisportiva Moliterno" si battè da vera
protagonista per tutto il decennio nel campionato di promozione. Per quanto
riguarda il vertice della dirigenza si alternarono, fino alla metà degli
anni '80, Lucio De Sio e Lucio Melillo.
La conduzione tecnica fu affidata a Michele Mastrangelo, capitano per dieci
anni del Moliterno e vera bandiera dei rossoblu negli anni '70. Gli atleti
rosso-blu successivamente furono guidati da Mario Graziano, tornato sulla
panchina moliternese dopo un decennio.
Tra gli avversari più temuti di quegli anni furono il Matera, il Rionero, il
Potenza, il Bernalda e il Genzano. A tal proposito, rimane nei ricordi dei
protagonisti la partita Moliterno-Genzano, risalente alla stagione '82-'83.
La squadra avversaria segnò a soli sei minuti dalla fine, ma una prodezza di
Vincenzo Tempone riportò il risultato in parità dopo tre minuti; nel primo
minuto di recupero, il giovane Carmine Tempone con un pallonetto ingannò il
portiere ospite e decretò la vittoria, a dir poco incredibile, del
Moliterno. Nello stesso campionato, il Moliterno risultò "campione
d'inverno" e si qualificò anche per la Coppa Italia Interregionale. Nei
tornei disputati fino all'85-'86, il Moliterno riuscì con tenacia,
entusiasmo e forza a difendere sempre una posizione pressoché intermedia
nelle classifiche finali.
Dall'87 al '90, la preparazione atletica fu affidata all'esperto Biagio
Savarese. La compagine moliternese venne rafforzata dal prestigioso
contributo del noto attaccante pugliese Fernando Scarpa, che aveva maturato
la sua esperienza calcistica nelle fila delle squadre del Lecce in serie B e
del Sorrento in serie C1.
Quegli anni risultarono caratterizzati da migliori prestazioni in campo, che
condussero ad un'inarrestabile ascesa verso le prime posizioni in classifica
grazie alla volontà, all'abilità, nonché ai sostanziosi premi partita
assegnati in caso dì vittoria.
Fu un triennio di grandi soddisfazioni per i dirigenti, per i giocatori e
per i tifosi. Fu un triennio in crescendo, costruito con meticolosità,
programmato con saggezza tecnica dall'allenatore Biagio Savarese e con
disciplina organizzativa dal direttore sportivo Emilio Fittipaldi, portiere
del Moliterno per oltre tre lustri, coadìuvato da un gruppo di giovani
imprenditori, che misero al servizio della società sportiva le loro
esperienze professionali. Fu un triennio in cui si realizzarono i "sogni
segreti" di almeno tre generazioni di tifosi rossoblu:
-campionato '87-88, presidente I'ing. Vincenzo Marra, la Polisportiva
Moliterno si classificò al terzo posto dietro allo Scanzano ed al Pro
Matera, quest'ultimo promosso in quarta serie;
-campionato `88-89, presidente ancora Marra, i rossoblu conclusero imbattuti
al secondo posto con 54 punti ad una sola lunghezza dalla capolista
Pisticci;
-campionato `89-90, presidente Pietro Darago, sindaco della città, il
Moliterno collezionò 21 vittorie ufficiali (effettive 22), 7 pareggi, 2
sconfitte ufficiali (una sola sul campo ed una a tavolino), 54 reti
realizzate, solo 7 subite ed il centravanti Minguzzi capocannoniere del
torneo, concludendo la cavalcata trionfale con 49 punti e raggiungendo il
glorioso obiettivo della promozione al campionato nazionale
dell'interregionale.
Sì parlò di scalata storica, probabilmente con un pizzico di enfasi, in
effetti, però, si trattò di un risultato che, per alcuni aspetti, assunse un
forte significato: il Moliterno era, e resta, in possesso di uno dei più
vecchi e nobili blasoni del calcio lucano, secondo solo al Potenza.
La scalata nell'interregionale rappresentò, in quel periodo, anche un
veicolo dì promozione della città, sia dei nome che dell'immagine, oltre i
confini regionali: un centro dell'entroterra lucano di cinquemila abitanti
si poneva all'attenzione sportiva in uno scenario extraregionale.
I protagonisti di quello che fu definito "un piccolo miracolo sportivo"
furono: Petrullo e Collino, portieri; Cassino, Forestiero, Milano, Debiase,
Sibilani, Digiulio e Avigliano, difensori; Vignati, Formato, Chimenti,
Angelucci, Capriati e Aniello, centrocampisti; Messuti, Tempone, Fiatamone e
Minguzzi attaccanti. La promozione in quarta serie nazionale fu la "perla"
di un decennio che, comunque era stato caratterizzato da molte prestazioni
di rilievo della formazione moliternese su tutti i campi della regione.
I giocatori simbolo degli anni '80 furono Luciano Cassino, Raffaele
Forestiero, Vincenzo Tempone e suo fratello Carmine, che ritroveremo nei
lustri successivi insieme ad altri giovani locali, come Vignati, Formato,
Milano e Messuti, che iniziarono ad imporsi all'attenzione degli sportivi
proprio nel campionato che concluse felicemente il decennio.
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