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BIBLIOTECA COMUNALE "G. RACIOPPI"
MOLITERNO

Gli uomini illustri di Moliterno

Pasquale de Gerardis

Pasquale de Gerardis nacque a Moliterno il 15 aprile 1852 da Nicola e dalla signora Benedettina Vietri. Egli si laureò in Giurisprudenza e si dedicò all'attività giuridica. Fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia ed ebbe vasta cultura, ingegno acuto e indole combattiva. Egli anche se non compose mai un verso, fu considerato un poeta, ebbe sentimenti di artista con inclinazione all'ascetismo e amò molto gli aforismi di Shopenauer. Nel suo animo si fondevano genialità, bontà e simpatia, doti che gli fecero superare i vari ostacoli che gli derivavano dalle vicissitudini della sua vita. Egli infatti nacque ricco e morì senza beni di fortuna.

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Vincenzo Valinoti Latorraca

Vincenzo Valinoti Latorraca nacque a Moliterno il 2 dicembre 1852. Dai sei ai quindici anni studiò in varie scuole private di Moliterno come quella di D. Nicolangelo Doti, di D. Ferdinando Calabro, di D. Graziano Albano, fu poi condotto in un Collegio Convitto di Sala Consilina che fu poi trasferito a Padula. II suo vivace carattere giovanile, intollerante alla disciplina, fece si che non seguisse in maniera costante e con diligenza i programmi ufficiali. Nel 1869 si recò a Napoli a studiare nel Collegio Marciano Maglione e nel 1871 si iscrisse al Liceo Vittorio Emanuele, senza però conseguire il diploma, a causa del suo carattere ribelle. Egli continuò comunque a studiare liberamente fino all'agosto 1876, seguendo appunto i corsi letterari e filosofici del De Sanctis, del Settembrini, del Dall'Ongaro, del Fiorentino e di Bertrando Spaventa e spesso assistette a lezioni di diritto civile, penale, amministrativo e di storia e filosofia del diritto. All'età di 24 anni ritornò a Moliterno dove si adoperò come difensore presso la Pretura Mandamentale. II 16 febbraio 1878 sposò Rosina Tempone, donna che aveva amato sin dalla tenera età, dalla quale non ebbe figli ma che amò sempre teneramente. Siccome la Pretura era un settore molto limitato per le sue aspirazioni, decise di lavorare come appaltatore di lavori pubblici ed era infatti definito Vincenzo il fabbricatore.
Egli si trasferì a Napoli dove svolse molti lavori, si dice che abbia collaborato anche alla realizzazione dei Quattro Palazzi che danno una circolarità alla piazza Nicola Amore. Nel 1898 rientrò a Moliterno dove nello stesso anno fu eletto sindaco. Nel 1908 fu nominata Presidente della Giunta Tecnica dei Catasto, nel 1910 fu eletto Consigliere provinciale. Nel 1915, ricorrendo il centenario della nascita di Ferdinando Petruccelli della Gattina, pubblicò una sua memoria bio-bibliografica con i tipi di R. Ricciardi.
Dotato di spirito acuto e di ingegno notevole, compose diverse poesie dialettali in parte riportate sul giornale umoristico U cirnicchiu, la cui stampa iniziò a Moliterno nel 1926. Lasciò inedite le sue poesie dialettali e una monografia storica della città di Moliterno che Enrico Bianculli, dichiarò di aver utilizzato come fonte per la composizione del suo libro Storia della città di Moliterno.
Egli fu un uomo di ingegno vivo e versatile, un cultore del dialetto e un umorista. Mori nel 1918.

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Francesco Dagosto

Francesco Dagosto nacque il 7 aprile 1853 a Moliterno, cittadina dove intraprese i suoi primi studi che, in seguito, continuò a Venosa e terminò a Napoli conseguendo la laurea in Giurisprudenza e la cedola di Procuratore.
Si dedicò all'attività forense lavorando presso lo studio dell'avvocato e professore Giuseppe Giliberti fino al 1876, anno in cui fu trasferito a Potenza con la nomina di Vice Segretario di Prefettura. Non furono gli anni dell'ufficio amministrativo a regalargli quell'onore e quella rispettabilità che Dagosto conquistò invece a Lagonegro.
È qui che il suo genio di avvocato penale ebbe modo di esprimersi e di destare ammirazione da parte di tutti i suoi clienti.
Francesco Dagosto, ricco di cultura, col suo fare raffinato ed elegante, riuscì a risolvere ogni causa affidatagli.
È per questo che egli, nominato cavaliere ufficiale della Corona d'Italia, rappresentò il nostro mandamento al Consiglio Provinciale di Basilicata e fu componente della Deputazione Provinciale.
Morì il 16 luglio 1918.

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