BIBLIOTECA COMUNALE "G. RACIOPPI"
MOLITERNO

MOLITERNO:
Un paese da scoprire

IL GRUPPO FOLK

Il gruppo folk é stato fondato nel 1965 da Padre Policarpo Troili, affiancato dal gruppo di giovani della Gifra (gioventù francescana), che si sono prefissi di recuperare le tradizioni del paese e rimetterle in vita. Essi hanno ricavato poesie e descrizioni della vita popolare nel secolo scorso da alcuni manoscritti di Vincenzo Valinoti Latorraca. Il gruppo si é sempre più incrementato, nel 1982 si é qualificato come "Laboratorio teatro popolare-gruppo folkloristico" ed ha portato i suoi spettacoli anche fuori dei confini della regione e della nazione. Le principali esibizioni del gruppo sono state in Francia, Belgio, Milano, Firenze, Roma, Messina e nella sede della NATO.
Gli strumenti musicali tradizionali sono il "cupi-cupi" e l'organetto, mentre quelli classici sono la fisarmonica e la chitarra.
Il gruppo folk é caratterizzato dal costume maschile "il capanieddu" e dal costume femminile "la cammisetta". Quest'anno é nato il mini-folk che ha debuttato con lo spettacolo intitolato "Na fumata a Mulitiernu", che descrive una giornata tipica a Moliterno nel secolo scorso. Lo spettacolo ha riscosso molto successo per cui si spera che questa attività continui nel tempo.

I COSTUMI TRADIZIONALI

Moliterno nell'antichità ha avuto dei costumi tradizionali che adesso non sono più in uso.
Il contadino indossava delle braghe e un gilet di felpa nera, con bottoni metallici, un camicione ed un gabbano di colore marrone, orlato di velluto nero. Indossava calze di panno bianco, scarpe pesanti allacciate e sormontate da una ghetta di panno o di tela sul lato esterno della gamba.
Sul capo portavano un cappello di forma conica, non molto alto con una piccola falda.
La donna indossava una gonna di panno nero, pieghettata quasi a plissé nella parte posteriore, che era detta in dialetto "cammisetta" ed un corpettino di velluto rosso, orlato con galloni di oro dal quale usciva una camicia di tela bianca, increspata lungo la spalla, che terminava agli orli con merletti. Indossava, inoltre, un polsino di velluto blu o rosso, che arrivava all'omero. Sul petto portava un panno di stoffa ricamata chiamato pettino. Quando usciva portava sul capo, sia d'inverno che d'estate, un panno marrone o acro detto "fasciaturieddu".
Le donne di condizione economica agiata, indossavano un "fasciaturieddu" i cui bordi erano ricamati in seta o in oro.

 

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