ARTE E FEDE
Nel solco delle antichissime
tradizioni di profonda religiosità del popolo pignolese, "Il
Portale" intende dare un ulteriore segno durevole della propria
fattiva collaborazione al grande evento del Giubileo che, all'inizio
del terzo millennio, interpella la cristianità e l'umanità intera
per un forte impegno di riconciliazione e di conversione.
Nel corso della propria attività, la nostra associazione ha
confermato il convincimento che la cultura e l'arte, nelle loro
migliori espressioni, sono in grado di esercitare una incisiva
influenza specialmente sull'animo e sull'intelletto dei giovani ai
quali possono offrire le occorrenti motivazioni per orientare la
loro vita, ampliandone gli orizzonti e per rafforzare la loro
personalità.
Per queste ragioni, l'Associazione ha realizzato in pieno centro
storico la porta di bronzo scolpita da Antonio MASINI per la
chiesa di Sant'Antonio Abate, ed ora ha rivolto un appello ai
pittori lucani affinché ognuno a suo modo, con piena libertà di
tecniche di intuizioni e di concezioni, illustrasse l'evento.
C'è sembrato importante creare con le opere di questi nostri
contemporanei, una mostra permanente, in questo paese nel quale
Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa, ha tenuto la propria
bottega d'arte da cui sono usciti valenti pittori, quali il
pignolese Guma.
Le opere di questi artisti lucani del Seicento dimostrano che l'arte
può raggiungere risultati validissimi allorché riesce ad elevarsi
dal contingente per affrontare la problematica della trascendenza.
La pittura, allorché si è confrontata con i temi della Fede,
veramente ha prodotto in tutta l'Europa capolavori immortali.
Ciò dimostra che l'uomo raggiunge la pienezza delle proprie capacità
allorché supera poi i limiti della propria esistenza terrena e
guarda in alto.
Questa verità è particolarmente evidente in un'epoca come la nostra
nella quale la fiducia cieca nella "intelligenza laica" è smentita
da sanguinose lacerazioni, conflitti, contraddizioni dai quali
l'autentico profilo dell'uomo risulta del tutto cancellato.
"Il Portale" esprime la propria gratitudine agli artisti lucani che
hanno accolto il nostro invito e sono presenti in questa mostra
dando prova non soltanto della loro raffinata bravura, ma anche
della loro grande sensibilità, così testimoniando che Arte e Fede
non sono incompatibili, ma che anzi l'Arte illuminata della Fede
consegue risultati altissimi.
Questa mostra si colloca in uno scenario degnissimo, in un paese,
cioè, che possiede bellissimi beni ambientali, paesaggistici,
monumentali, artistici e culturali, nel cuore della montagna lucana
e in prossimità del capoluogo di regione.
Confidiamo pertanto che la nostra iniziativa potrà esercitare un
forte richiamo turistico e contribuire a creare correnti qualificate
di visitatori.
"Il Portale" nutre inoltre un'altra speranza. Ho scritto due anni or
sono che la nostra
regione si trova a possedere, quasi senza accorgersene, un ricco
patrimonio culturale ed artistico ("I colori le immagini il tempo"
in AA.VV. i pittori e il volto della città - Potenza 1988).
È tempo ormai che questo nostro patrimonio, specialmente pittorico,
trovi organica
e sistematica trattazione da parte di autorevoli studiosi, quanto meno
nei suoi periodi di stimolo e provocazione.
D'altra parte, è ovvio che la nostra pittura contemporanea potrà
trovare maggiore valorizzazione e potrà essere sempre più conosciuta
e apprezzata se sarà considerata nel contesto della storia della
intera pittura lucana che trova il suo inizio addirittura nelle
rappresentazioni preistoriche di cacciatori e cervidi del "Riparo
Ranaldi" in agro di Filiano, e poi si sviluppa nella pittura musiva,
vascolare, parietale della civiltà indigena e dei successivi apporti
esterni. Testimonianze interessanti ci vengono dagli affreschi del
Tre e Quattrocento delle nostre chiese come quella di San Francesco
e di San Michele a Potenza e nel Cinque e Seicento dalle opere di
pittori di buon livello, dagli Stabile ai Todisco.
Una produzione pittorica può addurre a giusto motivo di orgoglio la
presenza di artisti tra Otto e Novecento quali Colasuonno, Bruto,
Tozzi e, nel pieno Novecento, mi limito ovviamente a citare gli
estinti: Michele Giocoli, Luigi Guerricchio, Franco Ranaldi, Remigio
e Vincenzo Claps, Maria Padula, Michelino Pergola, Italo Squitieri,
Antonio Castaldo.
Se questo appello rivolto ad eminenti studiosi troverà accoglimento,
certamente "Il
Portale" avrà contribuito alla definizione di una immagine ancora più
luminosa della
identità lucana.
GIULIO STOLFI
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