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Artista: MICHELE CANCRO

"NEL NOME DEL FIGLIO"
Olio su tela cm. 50 x 70

Il Cristo esanime, rappresentato disteso a mezzo busto sulla soglia della porta di cui si intuisce la presenza, con un braccio immerso nella terra e l'altro proteso verso il Cielo: una icastica immagine dell'ultimo atto della Passione, resa ancora più drammatica dal rosso che domina l'insieme.
Nel suo equilibrio compositivo, la scena assume la cadenza di una avvincente narrazione per capitoli. Quello centrale ci richiama all'Annuncio più grande di tutti i tempi: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio unigenito perché chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna". Senza Cristo, quindi, non si arriva a Dio.
Le altre fasi de "Nel nome del Figlio" di Cancro sono più legate al linguaggio della metafora. Così, le tre colombe sospese sul Cristo senza vita stanno a significare momenti storici del Giubileo: il pellegrinaggio, il dono totale della misericordia, la carità.
Più attuale, strettamente legato alla "purificazione della memoria" voluta da Papa Giovanni Paolo II, il riferimento che Cancro, con altre colombe in volo, fa alla richiesta di perdono per i peccati commessi nel tempo della Cattolicità, passaggio penitenziale indispensabile - secondo il Pontefice - per fare entrare la Chiesa nel terzo millennio mondata da colpe.

PROFILO:
Michele Cancro è nato a Sant’Angelo Le Fratte il 16 gennaio del 1948. Vive ed opera a Potenza. Sempre a Potenza, insegna presso l’I.T.I.S. “A. Einstein”. La sua attività artistica si è andata manifestando verso la fine degli anni Settanta. Nel decennio successivo, una serie di importanti proposte, con mostre personali, presenza in qualificate collettive e partecipazione a rassegne di rilievo nazionale, come l’edizione 1984 del "Premio Arte Mondadori” che gli valse la segnalazione, fra i cento finalisti su 2194 partecipanti, da parte di una giuria composta da Enrico Baj, Oreste del Buono, Alberico Sala, Giorgio Soavi e Mario Spagnol. Attività sempre più intensa negli anni 90, con significative "personali” anche all’estero: segnatamente in Svizzera (Frauenfeld), Germania (Stoccarda) e Francia(Parigi).

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