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Artista: MAURO MASI

"DALL'UMILE CASA DEL SIGNORE"
Olio su tela - cm. 

Una piccola torre campanaria azzurra, svettante su un pugno di case contadine immerse nel verde, con i monti sullo sfondo a dominare la veduta. Nella sua insolita colorazione, il campanile simbolicamente richiama la purezza del cielo luminoso e l’Altezza Divina. Ed è quel che, più di ogni altro dettaglio e della visione complessiva dell’insieme, colpisce in “Dall’umile casa del Signore”, la tela con la quale Mauro Masi, in sintonia con il suo simbiotico emotivo rapporto con la natura e con il paesaggio — ci conduce, “Oltre la porta", in un frammento di mondo dove i valori di una religiosità vissuta contano di più e la gente semplice prende conforto quotidiano dalla Fede.
Scenario lucano (la campagna intorno a Rivello) per il “dove” di una chiesetta vista non solo nella dimensione di riferimento fisico al sacro, ma anche come comunità spirituale.
Da questa realtà, “Dall’umile casa del Signore”, Masi vede levarsi la voce del più antico autentico rapporto fra l’uomo e Dio: l’uomo-contadino, nello specifico, di cui si intuisce la presenza in quel grappolo di case sotto il campanile e nell’ambiente circostante, capace di esprimere — nella spontaneità del suo essere — una istintiva tendenza all’Alto, e il Dio che apre le porte del regno dei Cieli agli umili.

PROFILO:
Mauro Masi è nato a Potenza nel 1920. Risiede e lavora a Roma, dopo aver vissuto e operato per molti anni a Rivello e a Napoli. Mostre personali a Roma, Napoli, Matera, Potenza, Reggio Calabria, Rivello, Bari, Venezia, Milano e negli Stati Uniti e in Germania. Nella sua lunga attività, è stato in contatto con autorevoli esponenti della cultura italiana, fra cui i poeti e critici Leonardo Sinisgalli e Alfonso Gatto che si sono occupati della sua opera. Fra i suoi collezionisti, oltre a innumerevoli privati, importanti istituzioni pubbliche.

In fedeltà assoluta ad un modo di esprimersi divenuto del tutto “personale” attraverso esemplari lezioni metabolizzate nel corso di una lunga milizia artistica (quelle dell’Impressionismo e dell’insegnamento Cezanniano, del Cubismo e del Futurismo per taluni aspetti, Masi affida — come già si diceva per altri versi — a una affascinante veduta paesaggistica contraddistinta da segni, forme e colori luminosi, il compito di condurci in un luogo dell’anima per cogliervi quella grande gioia e quel senso della relazione con la grazia cui l’Anno Santo ci invita.

 



 

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