Una forte gestualità, con motivi compositivi
geometricamente caratterizzati che conferiscono alla visione dinsieme il carattere di una originale espressione di
interiorità, per la Dissoluzione del Golgota di Nino Tricarico. E, questo volta, con il limite della
Porta del Giubileo travalicato dalle croci, prima di tutte quella del Cristo, espressione di un alto sacrificio che si rinnova da
duemila anni.
A dare il senso dellatto di totale dedizione e abnegazione del Figlio di Dio una proposta di emozioni che si
dipana attraverso strisce incrociate di colore, bande rette o trasversali,
textures dalle ritmiche sovrapposizioni di toni su toni, con velature che non sanno mai di
artificio.
Anche in questo caso, Tricarico non tradisce l'aniconicità di fondo della sua ricerca
profondamente legata alle poetiche dellEspressionismo Astratto e dellInformale
e che come già si accennava si rapporta a una realtà interiore più che
fenomenica, con tutte le tematiche giubilari (per restare allattualità dellevento da cui
nasce Dissoluzione del Golgota) intensamente vissute dal di dentro e restituite da una pittura tutta giocata in chiave
simbolista. Cè, in questo, un collegamento preciso con le tendenze di quel nuovo
lirismo nel quale Tricarico si riconosce, come sottolineato anche dai versi che
accompagnano la sua Dissoluzione del Golgota: La caducità / è redenzione,
/ morte, / temporalità, / limite, / isola / nelloceano del vivere
/ e dellesistere.
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