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V. CUOMO - E. RUGGIERO
PATERNO alla scoperta del proprio ambiente
 

PATERNO - Caratteri generali

Paterno è un paese dell'alta Val D'Agri, in provincia di Potenza, divenuto autonomo nel giugno del 1973. Situato a circa 618 m. s.l.m., confina con Marsicovetere, Marsiconuovo, Tramutola, Padula (Campania). La viabilità per un paese di 4229 abitanti è ottima e le infrastrutture non mancano. Paterno è situato in pianura ed è attraversato dal fiume Agri che nasce dal monte Lama in Marsiconuovo, percorre la regione per 112 Km e sfocia nel Mar Ionio. Il ramo degli appennini che si distacca dai monti della Maddalena prosegue il suo corso fino al Mar Ionio, fiancheggia la valle di Marsiconuovo dalla parte di oriente, dà origine al fiume Agri, al S. Elia, al Galaino ed ad altri ruscelli, mentre il ramo che si stende verso la Calabria dà origine al Verzaruolo, al Capodacqua ed a infinite altre sorgenti. Tutti questi fiumi vanno ad immettersi nell'Agri che nascendo sulle pendici del gruppo dei monti siti a nord di Marsico e precisamente dal monte Lama, serpeggia nella spaziosa valle di Paterno. Dopo essersi arricchito di tanti confluenti, maestoso, lambisce le rovine dell'antica Grumento, correndo poi sui confini dei distretti di Potenza e di Matera, dopo aver ricevuto sulla sinistra fiumi e torrenti di Casale e di Armento e sulla destra, i fiumi Sciauro, Vella, Trifolco, Mandra Santa Caterina, Fiumara Rosano, Canale Stretto Maglia; divenuto superbo per tante acque dopo un corso di 53 miglia (circa 112 Km.) irrigando le pianure; dove sorsero un dì Heraclea e Metaponto, va a sboccare nel Mar Ionio, lascia alla sua destra: Marsico, Saponara, Spinoso, S. Martino, Sant'Arcangelo e Tursi ed alla sua sinistra: Viggiano, Montemurro, Monte Albano, ecc ....



STORIA DI PATERNO

Nell'alta valle dell'Agri, dove vi era la residenza della città di Grumento, esistettero altre città minori, a destra ed a sinistra del fiume Agri, là dove oggi sorgono: Marsicovetere, Marsiconuovo e Paterno. Il nome Paterno deriva da "Paternicum" che significa "la terra dei padri, l'asse o l'eredità dei padri" e non da Paterno, console del 986 a.C. né da altro gentilizio.
Il territorio di Paterno è stato abitato in tempi remotissimi, addirittura preistorici. Le località con il nome di Paterno sono molte in Italia, andiamo da Paternò di Catania, a Paterno nelle provincie di Ancona, Avellino e Cosenza, ci sono inoltre, altri piccoli villaggi sparsi qua là ed altrove. L'antica città che era presso Paterno ci è ignota, ma Paterno senza dubbio fu luogo di antica civiltà e da essa, in tempi antichi, ebbe origine Marsiconuovo. I popoli che abitavano Paterno, hanno lasciato impresse tracce ai laghi, ai fiumi ed ai monti. Esiste presso Paterno la Civita, testimonianza di antica dimora di popoli provenienti dall'Oriente (indo europei) che giunsero nella nostra penisola quando ancora non si chiamava Italia. Comunque Paterno, come, abbiamo già detto, è stata abitata fin dall'era neolitica. Ne sono testimoni capanne e grotte a cui successero le cinta poligonali che ancora si ammirano qui e sopra Tramutola.
Le mura della Civita hanno lo spessore di m 2,60 e non mostrano alcuna faccettazione. Gli scavi sulla Civita di Paterno hanno permesso nel 1945 di portare alla luce molta della ceramica lucana: fondo nero con figure rosse, (1300 1500 a.C.), sono stati trovati altri considerevoli reperti fra cui lancie, corazze ed uno scheletro con due lancie accanto che testimoniano l'esistenza di una città o di altri luoghi considerevoli. Da quei secoli migrazioni successive giunsero nelle nostre contrade, certamente attratte dalla ricchezza delle acque sorgive, dai boschi e, a quei tempi, da una parte ancora superstite del lago che prima occupava tutta la valle ed i nomi impressi al terreno tramandano a noi l'eco di quelle popolazioni; possiamo notare le zone che si chiamano Civita, Sarapoto, Valle Romana, Ianna, ecc... Nel periodo romano tutte queste zone presero il nome di Paternicum. La popolazione un tempo era accentrata in un rione detto Tempa, dove è situata la Chiesa (elevata a parrocchia dal Vescovo Bernardo della Torre) e successivamente vari servizi, mentre quasi su tutto il territorio esistevano case di contadini e padronali che costituivano ben 12 rioni. Distrutta la Civita di Paterno da ignoti cataclismi, sconvolgimenti ed invasioni barbariche o "trmuot", come si disse della Contrada Marcini, i superstiti si aggregarono ai superstiti di Marsico e la fusa popolazione arrivò (se non è esagerata) alla cifra di 17.000 persone (secondo i calcoli del Signor Giuseppe M. Rossi) e il rifatto paese prese l'attributo di nuovo. Il contrario successe ai dispersi della Civita, che lasciando per sempre il "loco del padre loro" si concentrarono dove sorse il casale, fondando Marsicovetere. Due eventi sono da notare: uno dei tempi preistorici, dalle costruzioni a blocchi, a massi poligonali e dagli strumenti in pietra levigata che l'uomo lasciò ai colli poiché il fondo era ricoperto dal lago pleistocenico, e l'altro del Medioevo, che nella sua desolazione vide fuggiaschi senza tetto ripararsi ai piedi dei monti e nelle deserte terre inondate dai fiumi producendovi fiorenti campi. Paterno è stata frazione del comune di Marsiconuovo fino al 1973, quando ottenne l'autonomia.

Nel Paese sono sviluppati l'agricoltura (65 %), il settore professionale (10%), il settore artigianale (15 %) ed edilizio (10 % ). Non è sviluppato il settore terziario: infatti mancano banche, industrie e soltanto oggi si sta sviluppando l'attività turistica dovuta alla bellezza del paesaggio, agli elementi climatologici ed alla purezza dell'aria. Paterno manca di Scuole medie superiori, ma in compenso è previsto l'appalto di infrastrutture sportive. Il paese si estende per 40 Kmq. ed è suddiviso in centro (rione Tempa, Piazza Isabella Morra, Piazza Autonomia), vicino al centro abitato (rione Acquareggente, Giardini, Pantano, Oscuriello, Chiusulelle, Cappella Vecchia, Maraldino, Castagne, Pioniello, Petazzo), in periferia (rione Piazzolla, Pecci, Limanti, Raia Carboni, Scarpano, Spineto). Si coltivano cereali, ortaggi, legumi ed alberi da frutta.
Il clima svolge un ruolo di primaria importanza nelle altre attività. Le coltivazioni sono adeguate alle caratteristiche dell'ambiente. Paterno è ricca di acqua, quindi di sorgenti, come quella di "Amoroso", sorgenti "Alto Agri" e "Laggia" che con le sue acque alimenta la zona industriale di Potenza e 36 paesi della Puglia per mezzo dell'acquedotto Pugliese. Il Paese, resosi autonomo da poco sta conoscendo una fase di urbanizzazione resa possibile dal finanziamento da parte dello stato di Buoni per la ristrutturazione delle case colpite dal sisma del 23 novembre 1980; ciò nonostante, esiste un'adeguata proporzione tra zone verdi e zone abitate. Per quanto riguarda la pastorizia, anch'essa era limitata al fabbisogno familiare, solamente più tardi, con il progresso socioeconomico si cominciò ad usare con una razionalità maggiore i prodotti ad essa legati: latte, carne, lana, pelle, ecc.. Sorsero così le prime botteghe artigianali ed una nuova redditizia attività, il commercio, che si riflette e modifica la vita dei nostri paesi apportandovi nuovi notevoli cambiamenti.

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