|
Albano di Lucania, uno dei tanti piccoli e caratteristici centri della Lucania, appare al viandante come immerso in un eterno letargo. E’ lassù a circa 900 metri sul mare, placido e silenzioso in cima ad una delle montagne che costituiscono la catena delle «Dolomiti Lucane » e, sembra, assorto nel ricordo delle mille vicende vissute in un lontano passato. Nei giorni in cui il cielo è sereno, in una con gli altri centri vicini, quali Brindisi di Montagna, Trivigno, Castelmezzano, Pietrapertosa e Campomaggiore, pare che invochi il Cielo affinché qualcuno s’accorga e si interessi di lui. Purtroppo, il viandante che passa per la ferrovia lo intravede appena e distoglie subito lo sguardo come colui che, improvvisamente, si viene a trovare di fronte ad un caso pietoso e, fra sé, si domanda: « Come si può vivere lassù? » Quello invece, che percorre la strada nazionale n. 7 « Appia » lo vede di sfuggita in qualche tratto e si chiede la stessa cosa, mentre indifferente corre là dove ritiene vi sia una vita migliore. Questo paese viene così considerato triste ed inadatto per una vita moderna. L’uomo d’oggi, infatti, si è abituato a preferire le immense estensioni di case in cemento armato avvolte in un’aria inquinata dal fumo delle fabbriche. L’uomo d’oggi contempla estasiato gli edifici imponenti della città dove, secondo lui, i giovani diventeranno i geni di domani. Pertanto, quando si parla della Lucania, un po’ ovunque, la si descrive come una regione primitiva e di peso per il paese. In proposito, non molti anni fa, è stato fatto un film intitolato: «I Basilischi », col quale è stata messa a fuoco la povera ed inutile esistenza di questi luoghi e di questi abitanti. Evidentemente non si è tenuto conto neppure del vecchio adagio che dice: « La sventura è la palestra in cui si forma il carattere ». Quindi non si è tenuto conto che proprio nella Lucania, proprio in questi piccoli centri ignorati o dimenticati si sono formati e si formano ancora oggi uomini che, per le loro capacità intellettuali e la grande volontà e nobiltà d’animo sono degni di passare alla storia della nostra nazione. A questo punto è doveroso ricordare che Lucani sono stati: il poeta latino Quinto Flacco ORAZIO, il filosofo e giurista Francesco Mario PAGANO, il poeta Nicola SOLE, il letterato Ocello LUCANO; i grandi giuristi Roberto MARANTA, Pasquale DEL GIUDICE, Francesco Paolo CONTUZZI, Sante ROBERTI, Nicola e Leonardo COVIELLO; i grandi statisti e politici Ettore CICCOTTI, Pietro LACAVA, Giustino FORTUNATO, Pasquale GRIPPO, Emanuele GIANTURCO, Francesco Ettore DE GREGORIO, Francesco Saverio NITTI e Rocco SCOTELLARO. Lucani sono stati tanti altri grandi uomini non meno illustri che hanno pagato con la propria vita l'indipendenza e la libertà d’Italia. Lucano è, in fine, l’On. Emilio COLOMBO, le cui doti di economista sano state apprezzate sia in Italia che all’estero. Questi uomini, hanno formato le basi della loro esperienza e della loro cultura, traendo spunto dalle prime cognizioni acquisite in questi poveri luoghi, che hanno dato loro i natali.
Pertanto presento
questa breve monografia su Albano di Lucania con l’augurio che altri
seguano il mio esempio e descrivano gli altri centri della Lucania non
meno ignorati, in
modo che la Lucania stessa
possa essere meglio conosciuta e considerata per quella che è: una
regione alla pari delle altre per valori umani e di civiltà. |
feudalesimo.. , brigantaggio | religione, santi, chiese, i cittadini | folklore | lettera al turista | galleria fotografica |
[ Mailing List ] [ Home ] [ Scrivici ]
.