NOTE
1 G. RACIOPPI, Storia dei Popoli della Lucania e Basilicata, Roma 1889,
vol. II, p. 285 ss.
2 P. COLLETTA, Storia del Reame di Napoli, Napoli 1969, vol. III, p. 111.
3 N. CORTESE, Prime condanne murattiane della Carboneria, in Archivio per
le Provincie Napoletane, n.s. XXXIV (1953-54), p. 297 ss.
4 T. DI DOMENICO, La Carboneria meridionale. Testi e documenti, Salerno
1980, p. 9 s.
5 M. A. DE CRISTOFARO, La Carboneria in Basilicata, Venosa 1991, p. 81.
6 Ivi, p. 45 ss, note 4 e 56. "Nell'Assemblea Carbonara, tenuta
clandestinamente in Basilicata, il 28 agosto 1818, si decise di
costituire, autonoma da Salerno, la Suprema Magistratura della
Carboneria della Lucania Orientale di qui la divisione delle Vendite in
Lucania Occidentale, corrispondente, quanto a territorio, alla provincia
del Principato Citra e in Lucania Orientale, corrispondente alla
Basilicata". In quella riunione venne codificato lo Statuto organico
della Carboneria, che, all'art. 10, stabiliva la proporzione tra la
popolazione e le Vendite; fino a 1.000 abitanti vi poteva essere una
Vendita, due da 1.000 a 2.000, ecc. I membri effettivi erano i piccoli
proprietari (per Trivigno è riportato Saverio Filitti, su cui gravava il
più alto imponibile fondiario), i bassi ufficiali civili e militari. T.
Di DOMENICO, cit., Doc. I, p. 70 ss.
7 BIBLIOTHEQUE NATIONAL DE PARIS, Fonds italiens, ms. cit., p. 33 ss.
8 T. PEDIO, Dizionario dei Patrioti Lucani, op. cit., vol. III, Bari 1979,
pp. 39, 335; vol. V, Bari 1990, p. 82; vol. I, Trani 1969, pp. 431, 270;
vol. IV, Bari 1990, p. 81.
9 N. CORTESE, Memorie di un generale della Repubblica e dell'Impero.
Francesco Pignatelli Principe di Strongoli, Bari 1927, vol. I.
10 G. DE ROSA, Storia contemporanea, Bergamo, 1988 p. 7 ss.
11 R. RIVIELLO, Cronaca potentina dal 1799 al 2882, Potenza 1888, p. 85
ss.
12 A. LERRA, Chiesa e società nel Mezzogiorno cit., p. 44 ss.
13 R. RIVIELLO, op. cit., p. 97 ss.
14 G. RACIOPPI, op. cit., vol. II, p. 287 ss.
15 T. PEDIO, Dizionario dei patrioti Lucani cit., Bari 1979, vol. III, p.
39.
16 Ivi, vol. II, p. 270.
17 A.C.T., Bilanci di previsione dal 1810-1877, bilancio 1820 ss.
18 A.C.T., Bilanci di previsione dal 1810-1877.
19 A.P.T., 1 Libro dei Morti 1664-1790.
20 A.S.P., Intendenza di Basilicata, busta 920.
21 Ivi, busta 269, fasc. 234.
22 Ivi, busta 1084, fasc. 1435.
23 A.C.T., Bilanci di previsione dal 1810-1877.
24 T. PEDIO, Contadini e Galantuomini nelle Provincie del Mezzogiorno
d'Italia durante i moti del '48, Matera 1963, p. 21.
25 A.S.P., Processo di valore storico, busta 122, fasc. 6. Fra i carbonari
vi erano: il possidente Francesco Antonio Basileo Coronati, il
galantuomo Rocco d'Aniello, gli uscieri circondariali Nicola Cascinolo e
Pietro Buano, il civile Francesco Saverio del Giudice, il galantuomo
Saverio Filitti e il nipote Saverio, Francesco Antonio Lamonea,
cancelliere comunale a Brindisi di Montagna, l'avv. Francesco Antonio
Beneventi, i fratelli Miraglia, dott. Gaetano, avv. Giovanni, Don Nicola
e il sacerdote Don Vincenzo, Gerardo Allegretti, Vincenzo de Gloria ex
cancelliere del Giudicato Regio, il capurbano Tommaso Brindisi.
26 R. RIVIELLO, Op. cit., p. 127 ss.
27 T. PEDIO, Contadini e Galantuomini cit., p. 85.
28 Ivi, p. 89 ss.
29 A.S.P., Processo di valore storico, busta 122, fasc. 16.
30 T. PEDIO, Contadini e Galantuomini cit., p. 99 ss.
31 T. PEDIO, Dizionario dei Patrioti Lucani cit., Bari 1990, vol. IV, p.
136.
32 M. MAZZIOTTI, Costabile Carducci e i moti del Cilento del 1848, Salerno
1993, p. 106.
33 A.S.P., Processo di valore storico, busta 122, fase. 6.
34 T. PEDIO, Contadini e Galantuomini, p. 138 ss.
35 A.S.P., Processo di valore storico, busta 122, fase. 6.
36 Ivi, busta 123, fase. 11.
31 Ivi, busta 122, fase. 7.
3$ Ivi, busta 121, fase. 1.
39 A.S.P., Intendenza di Basilicata, busta 13, fase. 211.
40 Ivi, busta 12, fase. 198.
41 R. TRIFONE, Feudi e demani, Faenza 1909, p. 418.
42 A.S.P., Protocollo dei Notai, distretto di Potenza, Anzi. Notaio Biase
Barra, atto rogato il 13 giugno 1818, vol. III, anni 1818-21.
43 A.S.P., Intendenza di Basilicata, Atti Demaniali, busta 771, fase.
8-10. Cinque dei sei quotisti che nell'anno 1813 avevano ottenuto
l'assegnazione della quota, così come si è già detto, l'avevano ceduta:
- di Roma Angelantonio ad Alessandro Coronati, per 1 moggio, 8 none e 61
passi, a Gerardo Allegretti per 1 moggio, 2 none e 21 passi.
- Musacchio Domenico agli eredi di Giuseppe Sassano, per none 5 e passi
29.
- Paternostro Michele a Sassano Teresina, per 6 none e 55 passi.
- Plinio Michele a Padula Fabrizio, per 4 none e 85 passi.
- Passarella Vincenzo al sacerdote Passarella Vincenzo, per 2 moggi, 4
none e 70 passi.
44 Ivi, fase. 9.
45 Ivi, fase. 10.
46 Ivi, Intendenza di Basilicata, il terremoto del 1857. L'Intendente ai
Signori Direttori dell'Interno e di Polizia, busta 1360, fase. 4. R. DE
CESARE, La fine di un Regno, Perugia, 1975, vol. I, p. 218.
47 Annali Civili del Regno delle Due Sicilie, fase. CXXIV, Napoli 1858, p.
145.
48 R. RIVIELLO, Cronaca Potentina cit., p. 187.
49 Ricerche di Storia Sociale e Religiosa, 25-26 Gennaio-Dicembre 1984,
Casa della Stampa, Tivoli, p. 69 ss.
50 A.S.P., Intendenza di Basilicata, danni del terremoto del 1857, busta
1380, fasc. 176.
51 I cittadini danneggiati dal terremoto furono: Giuseppe Marino, Maria
Carilli, Michele Muliere, Isabella di Nella, Rosa Allegretti, Domenica
Blasi, Domenico Filitti, Francesco Rago, Anna Pisani, Anna Allegretti.
52 G. DE ROSA, op. cit., p. 122 ss.
53 A.S.P., Intendenza di Basilicata, busta 12/190.
54 G. DE ROSA, Op. cit., p. 127.
55 R. CIASCA, La Basilicata e l'Unità d'Italia, in G. D'ANDREA, La
Basilicata nel Risorgimento, Potenza 1981, pp. 297-311.
56 A.C.T., Deliberazioni del Consiglio Comunale - anno 1859-60, 16 luglio
1860. Furono designati come Capocompagnia: Federico Volini, Rocco
d'Aniello e Giovanni Miraglia; Capiplotone - I terna - Francesco
Coronati, Giuseppe Pilogallo e Luigi Marotta; II terna - Arcangelo
Passarella, Giovanni Coronati e Giuseppe Sarli; Caposezione - I terna -
Francesco Antonio Beneventi, Nicola Cascinolo e Basileo Zito; II terna -
Saverio del Giudice, Arcangelo Maggio Zito.
57 M. LACAVA, Cronistoria documentata della rivoluzione in Basilicata del
1860, vol. I, Napoli 1895, p. 454.
58 Ivi, vol. I, p. 458; vol. II, p. 1039.
59 Ivi, vol. II, pp. 702, 778.
60 R. RIVIELLO, cit., p. 244 ss.
61 A.C.T., Deliberazioni Consiglio Comunale, 18 novembre 1860 (con una
spesa di ducati 9,70).
62 R. RIVIELLO, op. cit., p. 265 s. La coscrizione obbligatoria fu un
grave errore da parte dello Stato; non si tenne conto che con i Borboni
le leggi di coscrizione ammettevano molte esenzioni a favore di coloro
che si dedicavano agli studi, al sacerdozio, o di quelli che potevano
permettersi, pagando, di farsi sostituire da un altro, o ottenere una
certificazione di presunta malattia; pertanto solo i contadini o gli
artigiani poveri erano costretti al servizio militare.
63 Ivi, p. 216.
64 A. LERRA, Chiesa e società cit., p. 271 ss.
65 A.P.T., busta I, fasc. 1, parag. c-d; fasc. 2, parag. b-c-d.
66 R. RIVIELLO, cit., p. 271 ss.
67 A.C.T., Delibere del Consiglio Comunale del 7 ottobre 1860 e del 18
dicembre 1860.
61 Ivi, Delibera 4 giugno 1861.
69 A.S.P., Intendenza di Basilicata, Pubblica Sicurezza. Miscellanea,
busta 1, anni 18611898, anno 1861.
70 M. SARACENO, Il brigantaggio post-unitario nella regione del Vulture,
note e documenti, Rionero 1985, p. 88 ss. Donatelli Carmine, detto
Crocco, nato a Rio il 5 giugno 1830 da Francesco e da Maria Santomauro,
salariato dei signori Fortunato. Soldato borbonico, disertore nel 1852
quando si diede alla macchia e latitante, dopo la fuga dal bagno penale
di Brindisi, ove scontava la pena a 19 anni di carcere. Aderì
all'insurrezione unitaria e fu alle dipendenze del Vice Intendente di
Melfi, Decio Lordi. In seguito, vistasi negata la grazia, si mise a capo
della reazione a orata. Delle sue gesta si è già ampiamente detto.
Nell'agosto del 1864 riparò nello Stato Pontificio. Dalla Corte d'Assise
di Potenza fu processato e ritenuto colpevole di 62 omicidi consumati e
13 mancati, fu condannato a morte l'11 settembre del 1872. Fu difeso
d'ufficio dagli avv. Tommaso Sarli, Gerardo Santanello e Francesco
Guarini, nativo di Trivigno al quale il 3 novembre i briganti avevano
ucciso il cugino Giambattista Guarini e la zia Cristina Brindisi; per
questo omicidio però Crocco rivendicò con forza la sua estraneità. Con
Decreto Regio del 13 settembre 1874 la pena di morte gli venne commutata
nei lavori forzati a vita. Nel 1889 nel bagno penale di Santo Stefano
cominciò a scrivere la sua autobiografia; morì a Portoferraio il 18
giugno 1905.
71 Ivi, p. 49 s. Augustine Marie, Oliver De Langlais, da molti detto
erroneamente Langlois, nato a Nantes nel 1822, gentiluomo, funzionario
delle dogane francesi. Legittimista francese, fu inviato, nell'aprile
del 1861, dal generale Clary presso le bande di Crocco; condizionò e
influenzò negativamente ogni rapporto tra Crocco e Borjes. . Non si sa
quando e perché abbandonò Crocco e il suo ruolo di filoborbonico.
Tornato in Francia finì tranquillamente i suoi giorni.
72 Ivi, p. 44.
73 E. MASSA, Gli ultimi briganti della Basilicata. Carmine Donatelli
Crocco e Giuseppe Caruso. Note autobiografiche, Melfi 1903, p. 146.
74 M. SARACENO, cit., p. 48.
75 R. RIVIELLO, Op. cit., p. 275; A. PISANI, Cronistoria di Brindisi di
Montagna, dal 1262 al 1927, Palombara Sabina 1927, p. 81; A.S.P.,
Prefettura, Gabinetto, anni 1861-69, f. 16. Paolo Serravalle, calabrese
di Morcone, bandito, evaso dalla galera nel 1858, si nascose nei boschi
di Brindisi e Trivigno, nei pressi della grancia di Luigi Materi, suo
antico padrone. Si unì a Crocco fin dall'inizio e con lui condivise
tutti gli eccessi. Fu ucciso in uno scontro a fuoco con la Guardia
Nazionale Calabra il 24 agosto 1863 in cui venne ferita mortalmente
Donna Cherubina di Donato, sembra da un colpo sparato dallo stesso
brigante. Quest'ultimo colpito al cuore da due colpi sparati dal
caporale calabrese Macrì stramazzò a terra morto. A Serravalle fu
tagliata la testa che, portata a Potenza in un paniere, fu issata sulla
punta di un palo ed esposta sul Monte Reale. Ad un tratto un giovane
forestiero, al quale il brigante aveva ucciso i parenti, si fece largo
tra la folla, avvicinatosi rabbioso e commosso al palo tagliò un pezzo
di carne dalla nuca, lo mise tra i denti e lo masticò con ferocia
selvaggia, provocando tra i presenti nausea, raccapriccio e orrore.
76 A.S.P., Processo di valore storico, busta 274, fasc. 5-6; busta 275,
fasc. 1-5; busta 276, fasc. 6-10. Tutte le notizie relative alla
preparazione e all'invasione brigantesca avvenuta a Trivigno, il 3
novembre 1861, sono state tratte dalle carte processuali summenzionate.
77 M. MONNIER, Brigantaggio storia e storie, Venosa 1987. In esso è
inserito, da p. 118 a p. 140 il Diario di Borjes. José Borjes, nato in
Catalogna nel 1812, figlio di un ufficiale, comandante di brigata
durante la sfortunata guerra carlista, esperto e coraggioso
guerrigliero, inviato di fiducia dei Borboni e capo in pectore della
guerriglia nel Mezzogiorno, raggiunse Crocco a Lagopesole il 22 ottobre
1861.
78 Ivi, p. 132.
79 C. CROCCO, Come divenni brigante, a cura di T. PEDIO, Manduria 1964, p.
98 ss.
80 M. MONNIER, cit., p. 136.
81 A.S.P., Intendenza di Basilicata, Pubblica Sicurezza 1861-1898.
Miscellanea, busta 1.
82 A.S.P., Processo di valore storico, busta 274, fasc. 5.
83 Ivi, busta 274, fasc. 4
84 C. CROCCO, (K. cit., p. 197.
85 E. MASSA, Gli ultimi briganti della Basilicata. Carmine Donatelli
Crocco e Giuseppe Caruso cit., p. 68 ss.
86 C. CROCCO, X. cit., p. 179.
87 M. MONNIER, cit., p. 136.
88 A.C.T., Stato Civile, Atti di Morte, anno 1861, num. 142.
89 Ivi, num. 149. Angela Nella, secondo la tradizione popolare, fu
giustiziata dalla Guardia Nazionale il 5 novembre 1861 e le furono
mozzate le mani.
90 Ivi, num. 146.
91 Ivi, num. 141.
92 C. CROCCO, cit., p. 100.
93 A.C.T., Delibera Consiglio Comunale, 7 febbraio 1862.
94 A.C.T., Stato Civile, Atti di Morte, n. 145.
95 Ivi, num. 143-144.
96 E. DE ALBENTIIS, Il Prof. Fabrizio Padula e la sua carriera
scientifica, Atri 1913, p. 6 ss.
97 M. MONNIER, cit., p. 140.
98 A. PISANI, cit., p. 77.
99 C, CROCCO, M- cit., p. 101 ss.
100 M. MONNIER, cit., p. 142.
101 C. CROCCO, cit., p. 180.
102 M, MONNIER, cit., p. 156.
103 A.S.P., Processo cit., busta 275, fasc. 1. Verbale della perizia
medico-legale (v. Appendice, doc. I, p. 195 ss.).
104 Ivi, Verbali delle perizie degli edifici pubblici e privati,
saccheggiati e incendiati (v. Appendice, doc. I).
105 Ivi, busta 275, fasc. 1, p. 19 ss. (v. Appendice, doc. II, p. 199
ss.).
106 Ivi (v Appendice, doc. III, p. 203 ss.).
107 Ivi (v. Appendice, doc. IV, p. 205 ss.).
108 R. NIELLO, op. cit., p. 329 ss.
109 A.S.P., Processo di valore storico, busta 275, fasc. 1-5 (v.
Appendice, doc. V, p. 208 ss.).
110 Ivi, busta 275, fasc. 1-5; busta 276, fase. 6-10 (v. Appendice, doc.
VI, p. 211 ss.).
111 M. SARACENO, cit., p. 48.
112 T. PEDIO, Inchiesta sul brigantaggio. Relazione Massari Castagnola.
Lettere e scritti di Aurelio Saffi. Osservazioni di Pietro Rosano, in
Critica della "Civiltà cattolica", Manduria 1983, p. 41 e ss.
113 Ivi, p. 53.
114 A. LUCARELLI, La Puglia nel sec. XIX, Bari 1928.
115 ASP, Processo di valore storico, busta 274, fase. 4.
116 R. BRIENZA, Il Martirologio della Lucania, Potenza 1882, p. 275.
117 P. VARUOLO, Il volto del brigante in Basilicata 1860-1877, Galatina
1985, p. 1 ss.
118 Ibidem.
119 Ibidem.
120 Ibidem.
121 A.S.P., Prefettura di Basilicata, Brigantaggio, Processo politico,
busta 274, fase. 4.
122 A.S.P., Prefettura di Basilicata, Brigantaggio, busta 29, f. 40.
123 A.C.T., Cat. 15, Classe VIII. Registro delle Deliberazioni Comunali,
anni 1869-70-71.
124 Ivi, delibera 20 ottobre 1869.
125 E. DE ALBENTIIS, cit., p. 9 s.
126 A.S.P., Processo di valore storico, busta 433, fase. 5-12 (v.
Appendice, doc. VI).
127 G. FORTUNATO, Scritti vari, Trani 1900, p. 381; R. VILLARI, Il sud
nella storia d'Italia, Bari 1968, vol. I, p. 89 ss.
128 A.C.T., Registro delle Deliberazioni del Consiglio Comunale, anno
1861-1862. Delibera 25 maggio 1862.
129 Ivi, anno 1863-64. Delibera 10 febbraio 1864.
130 A.S.P., Prefettura, Archivio Generale quinquennio 1873-77.
131 A.C.T., Categoria IV, classe Il. Servizio Assistenza Sanitaria.
132 Ivi, Categoria X. Lavori Pubblici, Classe VII. Ufficio postale,
telegrafico.
133 Ivi, Trasferimento dell'Ufficio postale in altro locale.
134 A. LERRA, La scuola in Basilicata nel primo decennio post-unitario, in
Studi di storia del Mezzogiorno offerti ad Antonio Cestaro da colleghi e
allievi, a cura di Francesco Volpe, Venosa 1993, pp. 207 ss.
135 A.C.T., Registro delle Delibere del Consiglio Comunale, anno 1865-66.
Delibera 7 novembre 1865.
136 Ivi, anno 1861-62. Delibera 2 novembre 1861.
137 Ivi, anno 1867-68. Delibera 15 ottobre 1867; ivi anno 1869-70-71.
Delibere 17 febbraio 1870; 10 ottobre 1870.
138 Ivi, anno 1861-62. Delibera 8 ottobre 1862.
139 Ivi, anno 1869-70-71. Delibera 1 novembre 1871.
140 A. LERRA, cit., p. 216.
141 A.S.P., Intendenza di Basilicata, busta 1084, fasc. 1435.
142 A.C.T., Categoria X, classe IV, fasc. 1. Costruzione e manutenzione
fontane e abbeveratoi.
143 Ivi, acque e fontane pubbliche, fasc. 2 (impresa D. Mollica).
144 Ivi, Polizia fluviale, fasc. 3, prosciugamento dei laghi.
145 Ivi, classe VIII, fasc. 1 (la costruzione della tratta
Potenza-Trivigno costò 11 milioni).
146 Ivi, manutenzione strada d'accesso alla stazione ferroviaria, Delibera
Consiglio Comunale 17 luglio 1899.
147 Ivi, Classe VI, Manutenzione della strada che collega Trivigno alla
strada Albano-Marsico.
Francesco Paolo Brindisi nato a Trivigno il 3 marzo 1866 da Tommaso e da
Aurora Guarini, sposò Rafaela Miraglia. Esercitò dapprima la professione
di avvocato e successivamente (1898) quella di notaio, ricoprì cariche
amministrative e fu per un lungo periodo sindaco. In qualità di
Consigliere Provinciale s'interessò di molte questioni inerenti alla
Basilicata e al paese. Morì a Trivigno il 24 giugno 1928.
148 Ivi, Classe I, fasc. 6. Consolidamento dell'abitato, nota Prefettizia
del 19 gennaio e 15 febbraio 1907.
149 Ivi, Categoria IV, fasc. 1-2; Delibera consiglio Comunale 21 agosto
1868.
150 Ivi, Progetto per la costruzione del Cimitero.
151 R. TRIFONE, Feudi e demani, Faenza 1909, p. 492.
152 A.C.T., Atti demaniali, Categoria V, fasc. 1, sottofasc. 4.
153 Ivi, sottofascicolo 3.
154 A.S.P., Atti Demaniali, vol. III, foglio 153.
155 A.C.T., Atti Demaniali, Categoria V, fasc. 1, sottofasc. 7.
156 Ivi, sottofasc. 8-9-10.
157 Ivi, sottofasc. 11-12-13.
158 Ivi, sottofasc. 14.
159 CIRO LAPESCHI, Istruttore Demaniale. Relazione per i demani di
Trivigno, gennaio 1938.
160 A.C.T., Atti Demaniali, Categoria V, fasc. 1, sottofasc. 14.
161 Ivi, sottofasc. 15-16.
162 E. AZIMONTI, Inchiesta Parlamentare sulle condizioni dei contadini
nelle Provincie Meridionali e nella Sicilia, vol. V, Basilicata e
Calabria, tomo I, Basilicata, Roma 1909, p. 21 ss.
163 E. DE ALBENTIIS, cit., p. 15 ss.
Fabrizio Padula nato a Trivigno il 19 ottobre 1861 da Michele e
Carmela Sarli. Il giovane Fabrizio con grande impegno, vinta una borsa
di studio, visse in collegio a Napoli per sei anni. Terminato il liceo
s'iscrisse alla facoltà di Medicina, laureandosi il 14 agosto 1885, con
il massimo dei voti e la tesi degna di stampa. Manifestò interesse anche
per gli studi agrari finalizzati soprattutto alla comprensione del
fenomeno dell'emigrazione contadina, giungendo alla conclusione che la
coltura granaria, nella parte montuosa della Basilicata, dovesse essere
sostituita da quella dei prati permanenti, per tale motivo introdusse
nel 1882 nella Provincia il seme della lupinella (leguminosa), che dette
buoni risultati. S'interessò, inoltre, alla situazione sociale
particolarmente arretrata in cui versava la popolazione di Trivigno.
Organizzò una scuola serale e riunì in una Società Operaia i contadini e
gli operai, istituendo una piccola Cassa di Prestito per sottrarli
all'usura. Raccolse intorno a sé gli studenti; nella sala della Società
Operaia eresse un palcoscenico di cui dipinse le scene, adattandolo per
le rappresentazioni teatrali. Fondò un Circolo intitolato a Luigi La
Vista (letterato e patriota, nato a Venosa nel 1826, morto sulle
barricate di Napoli il 15 maggio 1848), ove potevano riunirsi i
galantuomini e gli impiegati dell'Ufficio del Registro, della Pretura,
con giornali e riviste messi a disposizione. A ventuno anni divenne
assessore e consigliere comunale, e diede il suo fattivo contributo per
la sollecita realizzazione di un antico progetto per una condotta
d'acqua. Risolse anche il problema delle acque luride con il contributo
dei singoli proprietari, superando in tal modo le more burocratiche. Nel
1890 come tenente medico di Marina fu destinato a Venezia, ove profuse
la sua opera con professionalità e profonda umanità. Nel 1893 vinse il
posto di medico nel Dispensario celtico governativo della città di Roma,
dove rimase per due anni, come aiuto, e nove come Direttore. Nel 1895
vinse la cattedra di Chirurgia all'Accademia di Roma, nel 1903 quella di
Medicina Operatoria a Napoli. Fu instancabile nel prodigare la sua opera
ai feriti che giunsero a Napoli da Messina sconvolta dal terremoto. Fu
autore di molte opere scientifiche, per la sua capacità didattica fu
molto amato dagli allievi. Morì, dopo una lunga malattia, a Napoli nella
sua villa di Capodimonte, il 28 agosto 1933.
164 E. AZIMONTI, cit., p. 21 ss.
165 E. DE ALBENTIIS, cit., p. 15 ss.
166 T. PEDIO, Dalla caduta dell'Impero Romano agli Angioini, Bari 1987,
vol. I, p. 304 ss.
167 La presenza in Africa del sottotenente Gaetano Brindisi è documentata
da una fotografia inviata alla famiglia da Porto Said nel 1896. Rocco
Filitti è presente nella targa commemorativa dove sono riportati i nomi
dei lucani caduti ad Adua, collocata sulla facciata della Caserma
Lucania di Potenza.
168 E. AZIMONTI, A. cit., p. 77. Sono stati tratti i dati relativi agli
anni 1881-1900.
169 A.C.T., Categoria VIII, classe II, fasc. 4.
170 A.S.P., Fondo Questura, Registri dei passaporti, anni 1900-1916; nn.
3-8-10-12-1416-18.
171 E. AZIMONTI, cit., p. 81 ss.
172 R. BRINDISI SETARI, Le Chiese di Trivigno, Lavello 1997, pp. 39-45
173 E. AZIMONTI, lue. cit., p. 85.
174 R. GIURA LONGO, La Basilicata moderna e contemporanea, Matera 1992, p.
179.
175 T. PEDIO, cit., p. 308 s. 176 L, PREDONE, (K. cit., p. 253. 177 L.
RANIERI, La Basilicata, Torino 1961, vol. 15, p. 37 s.
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