La genziana
Nel campo
sbigottita al sole
la genziana
fluttuante
esala
un lontano profumo
di mare,
sospiri d’onde,
parole d’amore,
udite
salmastre.
Il suo calice alato,
conchiglia approdata,
affiora
tra gli aspri, rocciosi
sentieri alpini
dov’essa, la genziana,
è regina.
Si chiude, tremante,
rabbrividendo
se il sole scompare
lasciandola sola,
e pure dilegua l’incanto
d’una azzurra
pupilla trascolorante.
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