Il baco da seta
T’invidio, così lontano
dall’urlo del mondo,
difeso
dal serico umore
che tu stesso
secerni e ravvolgi.
Fiocco di neve
posato leggero
sul gelso frondoso.
Ascondi
la tua bruttezza
di bruco snodabile,
poi, divenuto
tenerissima crisalide
ti libri fremente
nell’aria.
Talvolta, invece, una esperta mano
avida del tuo bozzolo
ti toglie la vita
spegnendo il tuo volo.
E tu muori
prigioniero nell’involucro
bianco.
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