RICORDO DEL PADRE E DELLA MADRE
Un tramonto di fuoco
inghiottiva il sole lontano
dietro le propaggini boscose
dell’Appennino lucano
e i riverberi
arrivavano violetti in via Vaccaro.
Si tenevano per mano, mi ricordo,
e parlavano fitto sul balcone
dove un tralcio con poche foglie
era pieno di rose.
Quando li lasciavo soli alla notte
mi sembravano indifesi,
due tortore ferite in pieno inverno.
“Signore fa’ che presto torni l’alba
perché riabbiano la forza della luce”
così pregavo nel buio della strada.
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