IN SPIAGGIA
Un’epa turgida, soddisfatta, arrogante
s’affaccia nell’angusto spazio
di fronte al mio ombrellone.
Un milanese gonfio, nel “suo”
linguaggio
dice di sé, della sua efficienza:
tennis banconote investimenti...
e poi il bridge il gioco che distingue
e giù con gli altri una noiosa tiritera
sul torneo che s’è svolto ieri sera:
s’era meglio dichiarar tre fiori
o due “senza” senza l’atout di cuori.
Io sulla sdraio a meditare
l’infinito dello spazio
le parole dell’onde che stamani
raccontano storie inconsuete,
senz’età e senz’enfasi,
di uomini presi tra i relitti
con le pance piene d’acqua salmastra.
Il milanese è sempre più loquace
- oltremisura -
io persa dietro ai miei pensieri.
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