MARIANNA
La portavano seduta sulle braccia a
croce
al mare o in campagna
coperta di lini profumati di lavanda.
La larga tesa del cappello di paglia
le punteggiava il viso di sole:
era la figlia dei signori del luogo.
Ogni mattina correvo per vederla uscire.
Un giorno, scendendo le scale della villa,
i due portatori per caso piegandosi
le scoprirono il volto violandolo agli
sguardi.
Mi colpirono i suoi occhi celesti
indifesi, dilatati di sconfitta.
Chiesi loro come si chiamava,
“Marianna” mi risposero “ma tu ora va via!”.
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