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Francesco di Messer Pietro di Bernardone
- Dramma Sacro -
Rachele Padula Zaza |
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Nel dramma di Rachele Zaza Padula la tensione si impenna e spande in tre scansioni. La prima vede Francesco nella forzata abiezione delle carceri perugine, raggiunto la notte dalla Parola, che lo lascia stupito e incredulo, ma agisce in lui e lo dispone al cambiamento. La seconda declina i tempi d’una sua oscura malattia. La terza lo coglie gagliardo in partenza per una spedizione militare nelle Puglie. Si avvia, ma, durante una notte di sosta a Spoleto, rinuncia. Vive poi - ed è la terza lunga scansione - il quaesivi et non inveni, drammatica vigilia della piena grazia. L’autrice non cerca la benevolenza dei destinatari del suo lavoro, che non è mai seduttivo, ma dispiega invece in esso una lingua alta, sebbene talvolta fiorita di modi espressivi datati all’oggi: una lingua che blocca il protagonista, i comprimari e ogni voce nei limiti del ruolo che sono loro assegnati: rigorosamente e senza scampo. Rachele Zaza Padula desidera che i lettori di questo suo testo (o la platea, quando il testo sarà rappresentato) si alzino alla quota che tradizionalmente è propria della drammaturgia d’argomento sacro. E non è così semplice esprimere, su tale scelta, un motivato disaccordo. Gino Agnese |
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