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Come Pierrot

- Poesie -

Rachele Zaza Padula
 

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Atarassia

Non c’è passione che consoli il cuore
né miraggio che lo sorprenda.
Il mio è ormai un cuore inerte
che non cede allo sgomento
d’una giornata priva di malia.
 


29 maggio

Oggi la città onora San Gerardo
con la sfilata dei turchi
fermati secondo la leggenda
dal suo miracolo.
S’avvicina il suono dei tamburi;
solo io resto nel cono d’ombra
della mia sconfitta.
 


Il tessitore

Non so se a tessere la nostra vita
siamo noi
o qualcuno più in alto
che conosce l’ordito.
Prepara le trame
guida la nostra mano.
Noi, però, possiamo scegliere i colori.
 


Nelle notti insonni

Nelle notti insonni i pensieri
squarciando il velo dei sogni
irrompono molesti e violenti.
Cavalli in corsa
nell’ampia vallata
senza finimenti o morso crudele;
rosse dune di sabbia gibbose
inseguite dal ghibli
nel sahara infuocato
dove l’occhio diventa
oasi d’acqua lucente.
Bianchi gabbiani
innamorati che portati dal vento
sorvolano la crespa marina
verso un misterioso approdo.
All’alba, ai primi rumori del giorno
si placa l’ansia notturna
mentre i primi guizzi di luce
tra le asticelle della persiana
consolano le pupille smarrite.
 


Guenda è stata violentata

Un fiore delicato
dai petali spioventi
si erge sul lungo stelo sinuoso.
Improvvisa una raffica di vento
(furioso e inclemente)
scompone la sua corolla.
Lo recide.
Ora giace sulla livida carreggiata
sporco di fango senza più colore.
 


La teca di cristallo

Racconta le tue stagioni.
È possibile ancora per te
che all’inverno segua primavera?
O il freddo e il gelo ormai
come in una teca di cristallo
tengono prigioniere le tue ore.
Né la neve si scioglie in cento
ruscelli d’acqua fresca argentina.
 


Modernità

M’hanno stancata
i critici e i seduttori
gli ipocriti e i dissidenti
i detrattori e gli invidiosi
i narcisisti e gli affaristi
i parolai. Uomini e donne.
Voglio un’umanità concentrata
sulla pietà del destino comune.
 


Mago Merlino

Mago Merlino Artù Pentragon
i cavalieri della tavola rotonda
avvolti nei mantelli rosso carminio
fregiati dello stemma di Camelot
Robin Hood e il castello di Nottingham
il favoloso Ariosto, Angelica
e Orlando furioso per amore,
popolano la mia fantasia
ora che la vita nel suo inesorabile
fluire mi lambisce appena.
Mi raggiungono poche voci di amici,
ne ho perduti tanti lungo il cammino!
 


Settembre

Il cielo scuro di nembi
minaccia tempesta; il vento sconvolge
le cime degli alberi indifese.
Improvviso uno scroscio di pioggia
mista a grandine s’abbatte sui campi
li impregna, li vìola, li dilata:
le piante spezzate senza fusto né fiori.
Un senso di fine e di lutto
invade gli animi tristi per il lavoro
paziente di ore e di giorni dissacrato.
È settembre, la porta d’autunno,
e i primi freddi fanno rabbrividire.
 


È sera

Dopo il tramonto del sole,
quando calano le ombre
tra i vicoli e le strade
quando si spengono
le vetrine addobbate dei negozi,
prima che s’accendano i lampioni
si è sgomenti
perché il buio del cielo fa paura.

 


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