P R E S E N T A Z I O N E
Un eroe dei nostri giorni, un
martire della fede e della giustizia non può non far breccia nei cuori
sensibili. L'arcivescovo Oscar Arnulfo Romero, per le sue scelte
sofferte e difficili, personifica l'emblema dei martiri contemporanei...
Rachele Zaza Padula non poteva non essere attratta da una personalità di
tal genere! Già precedentemente era stata affascinata da una donna della
tempra di Edith Stein, da uomini come Francesco d'Assisi e Gherardo
Della Porta, santificati non solo per la perfetta adesione alla fede, ma
per la forza di contrastare il potere e le ingiustizie sociali, come
testimoniano i drammi sacri pubblicati antecedentemente.
E come in "Sancta Teresia Benedicta a Cruce" e in "Gherardo Della Porta",
l'autrice introduce il lettore in medias res: Romero, come Maria
ai piedi della Croce, innalza il suo umanissimo carme di dolore. Il
tempo è quello dell'attesa angosciante, snervante, dilaniante di un
destino di morte annunciata: "Minacce di morte incombono / su di voi.
Da ogni parte si prepara l'agguato, si trama..."
Eppure, in dondo al cuore, la speranza di allontanare l'amaro calice
irradia una flebile luce, nonostante l'amara consapevolezza che "venti
di odio e di terrore / s'abbattono" sulla sua martoriata terra dove
non c'è "difesa per i poveri / gli oppressi i figli tuoi nel dolore" ...
Il dramma si dipana agile, leggero grazie al linguaggio altamente lirico,
suggestivo per la ricchezza di similitudini ("...come fragili foglie
d'ottobre / vortichiamo al vento impetuoso") e per le immagini
plastiche: "...nella notte il pianto dei bambini / orfani, soli in
baracche abbandonate, / offende le nostre vite / e accusa il nostro
silenzio".
Ancora una volta l'autrice fa breccia nel cuore del lettore, lo seduce, lo
avvince lo porta al finale in un sol fiato.
Proff.ssa Eva Mutalipassi
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