PRESENTAZIONE
Questa
raccolta di costumi della Basilicata è la riproposizione, in formato
"cartolina", di ciò che esiste del lavoro richiesto da Ferdinando IV, il
1 febbraio 1783, ai suoi disegnatori D'Anna e Della Gatta, poi
sostituiti da Berotti e Santucci, veri realizzatori dell'impresa.
Ci sono pervenuti solamente 32 costumi di altrettanti paesi della
Basilicata, le ragioni di tale incompletezza, sia Enzo Spera che Pietro
Fabbris, ma anche Giuseppe Appella, le spiegano, principalmente, con le
indicazioni stesse fornite da Ferdinando, tramite un dispaccio al
ministro della Reale Casa, il marchese Domenico Venuti, in cui si
precisava che "non è di essenziale precisione che scorrono ad uno ad uno
tutti li paesi della provincia, basta solo che si trasportino in quelli
ne' quali la differenza del vestito sia sensibile e che prendano ne'
medesimi i lumi di quello che si costuma negli altri".[...]
L'impresa si rivelò ben presto difficile e faticosa, tanto che - come si è
accennato - sia Alessandro D'Anna che Saverio Della Gatta, i migliori
maestri che Ferdinando aveva a disposizione, nonostante l'ottimo
"ingaggio" dovettero ben presto rinunciare, sia per l'età avanzata che
per le estreme difficoltà a percorrere in lungo e in largo il regno,
privo com'era di strade e di mezzi di trasporto, oltre che insicuro, per
via delle numerose bande brigantesche che, dalla metà del XIII secolo,
infestavano l'Italia meridionale.[...]
A questa serie, i cui autori probabili sono, come si è accennato, il
Berotti e il Santucci, sono stati aggiunti altri 4 costumi, riprodotti
circa 50 anni più tardi, nel 1840, e da altri autori, che ci è parso
utile inserire nella raccolta per la loro bellezza e per la loro
importante rappresentanza sociale che rivestono: Avigliano, Potenza,
Tramutola e Viggiano.
F.S.
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