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Scuola Media Leonardo Sinisgalli - Potenza     classe III A  2003-2004

 

DIARIO DI GUERRA
 

Un ufficiale dell’esercito italiano della base di Nassirya ha scritto un breve diario per ricordare questo brutto avvenimento.

Nella caserma non ci sono parole, ma solo lacrime per definire questo, dice il militare, solo rabbia e dolore.

Per rendere meno triste questa giornata, i ragazzi della caserma hanno pensato di fare un dolce, ma non serve a molto; c’è spazio solo per le lacrime. Ogni secondo è dedicato alle persone rimaste sotto le macerie, pensando che, se non fossero partiti per l’Iraq tutto questo non sarebbe successo e sarebbero qui con loro.

I ragazzi vogliono sfogarsi; vogliono risposte a domande a cui non si può rispondere.

Loro si sono promessi di trovare e prendere gli attentatori, perché una situazione del genere non può passare inosservata.

La gente del posto non è per niente cambiata; non salutano più, lo fanno perché si sentono responsabili di questo brutto avvenimento.

"Per questa gente vogliamo continuare a lavorare, anche se dentro si è spezzato qualcosa; rimane solo una brutta malinconia...."

Ormai questi ragazzi non ci sono più, però loro cercano di tirarsi su e di andare avanti.
 

Accanto alle tombe ci sono dei ragazzi sopravvissuti, molto feriti, chi con un occhio gonfio e la testa fasciata, chi con braccia, gamba e piede feriti.

Hanno visto di tutto....

Ragazzi con la milza spappolata e con il torace schiacciato.

E qualcuno, è arrivato già morto.

Un’ iracheno giura, di aver assistito all’attentato; racconta che ad esplodere è stato il Camion.

L’esplosione è stata cosi violenta che chi ha assistito direttamente non può più raccontarlo.

Una missione di pace ha seminato tante vittime innocenti.

La guerra non è mai una cosa giusta.

 

 

Amodeo Ilaria

Mattia Alessandra

Romaniello Antonello


   
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