INTRODUZIONE
Al popolo di Muro Lucano e a tutti i devoti di S. Gerardo
Il giorno 16 luglio si compivano 25 anni della mia ordinazione sacerdotale
che ho voluto ricordare nell'intimità e nel silenzio, presso l'altare della
piccola santa casa della Madonna di Loreto, dove ho ringraziato il Signore
per il dono del Sacerdozio e per questi anni di ministero fecondo di
apostolato per grazia di Dio. Nella preghiera ho pensato a tutti i miei
confratelli di ministero, specialmente ai sacerdoti soli, ammalati o in
qualsiasi modo sofferenti. Ho invocato lo sguardo materno di Maria sui
seminaristi che si preparano alla loro missione, sui giovani in ricerca,
perché facciano scelte illuminate e coraggiose. Ho avuto presente tutte le
persone a cui sono legato per motivi di gratitudine e di affetto, coloro ai
quali sono unito da vincoli familiari o pastorali, insegnanti di religione e
catechisti della regione, ma principalmente quella parte del popolo di Dio
che è affidata alle mie cure.
Il corpo di San Gerardo a Muro Lucano. Capodigiano: Santuario
diocesano
Ai fedeli di Muro Lucano, in modo particolare, ho pensato anche durante
l'estate, in occasione della festa della Madonna di Capodigiano e del S.
Patrono Gerardo Maiella, celebrati quest'anno in maniera solenne per la
riapertura al culto della Chiesa Parrocchiale di S. Maria delle Grazie a
Capodigiano, che Sua Eccellenza mons. Giuseppe Vairo, con fine sensibilità
pastorale, ha voluto elevare a dignità di Santuario Diocesano; sono
riconoscente anche ai Padri Redentoristi che hanno voluto concedermi, per la
circostanza, dal 14 agosto al 3 settembre, l'urna con le sacre ossa di San
Gerardo per la venerazione dei fedeli a Muro Lucano.
I miei concittadini hanno accolto la notizia con grande entusiasmo ed hanno
aderito con sincera e corale partecipazione a tutte le iniziative di un
vasto programma che ha coinvolto l'intera città.
Offerta olio votivo
Il popolo ha ripercorso con fervore, in una catechesi itinerante, le tappe
salienti della vita di San Gerardo dalla sua casa natale al Pianello,
trasformata in cappella, fino a S. Andrea Apostolo e alla chiesa del suo
battesimo, la SS. Trinità a Capomuro; dall'oratorio, ex sartoria Pannuto a
S. Maria del Carmine, luogo della sua cresima; da S. Marco alla Chiesa del
Soccorso, meta delle sue meditazioni ed estatiche preghiere, dalla
Cattedrale, in cui il "pazzerello" di Gesù si intratteneva in amabile
colloquio con il suo Divino Amico, fino al Santuario di Materdomini, dove il
suo corpo, in attesa della risurrezione, dorme vegliato da una lampada
perenne, alimentata dall'olio votivo dei muresi, offerto per la prima volta
dal Consiglio Comunale il 16 ottobre, festa del santo. Questa corale
adesione mi ha profondamente commosso e ha maturato in me un'idea che
accarezzavo da tempo: far meglio conoscere la profondità spirituale di San
Gerardo Maiella e l'attualità della sua proposta educativa.
Il portinaio di Dio
Il mio augurio è questo: una più viva conoscenza del "portinaio di Dio"
potrà introdurre anche noi ad un contatto più autentico con Colui che
trascende il nostro piccolo mondo terreno, Colui che solo può sostenerci
anche quando "il suo divino volere vuole che (noi camminiamo) sott'acqua e
sotto vento", come pittorescamente si esprime il nostro caro Santo.
Religiosità popolare
La mia non vuole essere una biografia; altri con competente rigore
scientifico lo hanno già fatto.
Questo vuol essere soltanto un tentativo per meglio approfondire il genio
spirituale di Gerardo agli uomini e alle donne di questi nostri giorni, così
convulsi, perché ritrovino il senso autentico della vita. In una società
consumistica come la nostra esiste comunque una forte esigenza di
religiosità che spesso è ambigua: una riprova è il bisogno di legarsi a
movimenti spirituali talvolta privi di una sana coscienza ecclesiale.
Non parliamo poi di aspetti pseudo-mistici vissuti da persone che vanno a
caccia di esternazioni miracolistiche gratificanti o di evasioni dalla
propria ansia esistenziale, affidandosi a maghi e a santoni.
Di fronte a questa ricerca, talvolta, spasmodica, sarebbe utile ritrovare,
nella religiosità popolare, fatta di devozioni tramandate attraverso i
secoli, la genuinità del Vangelo vissuto da Maria e da innumerevoli santi.
Essi, prima di predicarlo, l'hanno vissuto, perché hanno capito che non solo
quelli della nostra epoca, ma gli uomini di tutti i tempi esigono, come
diceva il Papa Paolo VI, non tanto i maestri quanto i testimoni.
Tale ha saputo essere Gerardo nella sua semplicità, nella sua scarsa
cultura, ma in una così forte visione di fede, da trascinare le folle. Se
esse erano abbagliate dai miracoli compiuti con estrema naturalezza o erano
affascinate dalla sua parola è perché si inginocchiavano davanti alla
santità della sua vita. Per questo Gerardo ancora oggi incanta le folle e,
travalicando i confini del meridione d'Italia, è venerato santo universale.
Il santo del popolo
Fuori dalla Basilicata il suo culto fiorisce a Frosinone dalla fine del 1800
e nella cittadina di S. Antonio Abate, presso Pompei, dove la carità del
sacerdote Mosè Mascolo e delle prime suore gerardine, da lui fondate, fece
sorgere "un tempio della carità" in cui gli anziani più poveri potessero
ritrovare, nelle persone a loro servizio, la tenerezza e il sorriso di colui
che aveva considerato i diseredati e i vecchi "vere icone" di Cristo
sofferente.
Santo universale
"Tra le nazioni segnalatesi per la devozione al Beato vi è il cattolico
Belgio"; così si esprimeva nel novembre 1901 il periodico "Beato Gerardo
Maiella", e Wellington in Nuova Zelanda. La pietà popolare ha riservato al
nostro Santo un culto speciale a Witten in Olanda con il concorso di fedeli
del Belgio e della Germania, dove centinaia di bambini vengono portati dai
loro genitori per una benedizione particolare. In Australia fiorisce
l'"Associazione Famiglia" per l'assistenza alla famiglia e per la difesa
della vita; in Canada vi è la ''lega S. Gerardo" e la "lega della vita".
Dall'Olanda, per opera dei Padri Redentoristi, la devozione a Gerardo fu
trapiantata in Brasile, a Curvelo, meta ancora oggi di devoti e di
pellegrinaggi.
San Gerardo patrono delle mamme e dei bambini
Un gruppo di abitanti di Caposele, immigrati a Newark, diede origine lì al
culto per il nostro Santo che continua così anche in America il suo
apostolato a particolare protezione delle mamme e dei bambini, lui che
"vissuto in famiglia di poveri artigiani, sapeva bene quanto è difficile far
nascere e crescere il dono della vita". Infine ad Haiti, il paese più povero
del centro America, dalla Parrocchia intitolata al suo nome, in
Portau-Prince, San Gerardo guarda con simpatia alla popolazione
afro-americana così disagiata e alle prese con molti problemi politici e
sociali.
Suore Gerardine a Muro Lucano
Il volto amorevole di Gerardo è significato ed espresso anche a Muro Lucano
nella mistica frazione di Capodigiano. Per grazia di Dio e con l'aiuto e la
benevolenza di S. Eminenza il Card. Silvano Piovanelli, Arcivescovo di
Firenze, e il Vescovo di Basilea, mons. Giuseppe Gandolfi, presenti anche
all'inaugurazione, si è aperta una casa denominata "Oasi San Gerardo
Maiella", nell'Anno Mariano 1988, come segno tangibile di carità. Qui i
nostri anziani vivono circondati dalle cure amorevoli delle Suore Gerardine.
Alla Congregazione delle Suore Gerardine va la mia sincera gratitudine e
quella del popolo murese per aver privilegiato, anche con il sacrificio di
altre opere, l'apertura di questa casa per anziani dove in silenzio, con
discrezione e squisita umanità, le suore fanno rivivere lo spirito di
Gerardo e attuano umilmente "il Vangelo della carità".
San Gerardo a difesa della vita
Alla testimonianza di questo messaggio hanno pensato anche i componenti
della Conferenza Episcopale Italiana, nell'assegnare un contributo ai
Vescovi della Basilicata per una Fondazione che promuova la custodia della
vita nascente e della famiglia, dove spesso regna incomprensione tra
genitori e figli e dove gli anziani non trovano più il loro posto. La
Conferenza Episcopale Italiana ha colto l'aspetto sociale più importante del
popolo lucano dove è ancora radicata l'unità della famiglia ed ha così
gratificato la nostra regione per i valori da essa vissuti, perché si
realizzi un'opera che tenda alla salvaguardia, nelle nuove generazioni,
della qualità della vita.
San Gerardo Patrono della Regione
È auspicabile che la Conferenza Episcopale Lucana riconosca ufficialmente
come Patrono e della Regione e dell'opera, San Gerardo Maiella, invocato da
mamme e bambini e grande apostolo di pace familiare.
Cammino ideale
Nel consegnare a voi e a quanti vorranno leggere questo umile lavoro,
desidero precisare che lo scritto vuol essere quasi una sintesi delle nostre
conversazioni sullo spirito di San Gerardo, che si vanno svolgendo a Muro
Lucano il 16 di ogni mese, come continuazione ideale del rapporto che lega
la cittadinanza con il suo santo patrono e per ravvivare un cammino di fede
alla luce della spiritualità gerardina.
Queste mie riflessioni, esposte con semplicità, non hanno niente di
accademico; ho evitato quindi ogni citazione e ogni riferimento erudito per
rivolgermi a Voi solo in una comunicazione fraterna.
Dono del 25° di sacerdozio
Accettatelo come un dono del 25° di sacerdozio, mentre ringrazio il popolo
murese e quanti mi hanno dato la opportunità di conoscere questo grande
santo.
Il fascino che esercita è per tutti noi suoi devoti motivo e stimolo per
avvicinarci maggiormente alla "verità" al segreto della sua santità,
messaggio sempre attuale e valido per le famiglie di oggi. Restiamo sempre
con un desiderio forte di conoscerlo di più e meglio. Con voi mi auguro di
riuscirci.
Muro Lucano, 16.7.1992
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