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SCHEGGE DI MEMORIA

ANTONIO MOLFESE
 

U Cantoniere - Il Cantoniere

Negli anni 50/60 molte persone aspiravano a diventare cantoniere stradale (esistevano anche cantonieri ferroviari dove era presente la ferrovia), per il fatto di percepire uno stipendio sicuro e svolgere il proprio lavoro secondo ritmi che ogni persona poteva stabilire. Era un posto molto ambito e per riuscirci a quel tempo necessitava una importante raccomandazione. Il cantoniere indossava una divisa di colore verde coloniale con uno stemma della provincia di appartenenza e con una scritta in grande “CANTONIERE PROVINCIALE”. La divisa prevedeva anche un cappello ornato da uno stemma.
Egli veniva addetto alla manutenzione ordinaria di un tratto di strada rotabile (provinciale o statale), con l’uso delle sole braccia, di una pala e di una carriola senza l’ausilio di mezzi meccanici, nel qual caso questo intervento straordinario era disposto dal capo cantoniere.
Era solito fare otto ore di lavoro che esplicava tenendo in ordine, come meglio poteva, il tratto di strada assegnato, chiamato cantone, con una lunghezza che variava da 4 a 5 Km in via eccezionale.
Quando le strade non erano asfaltate il passaggio delle macchine provocava sulle stesse dei dossi, in quanto la breccia veniva dai pneumatici spostata ad un lato della strada, condizione che poteva rendere la marcia dell’autovettura pericolosa. In questi casi egli doveva riportare il manto stradale in modo che non si formassero accumuli di breccia da un lato. Esplicava questa operazione con un rastrello ed una pala, in modo da rendere il piano stradale uniforme; altro intervento era rappresentato dal tenere le cunette funzionanti per lo scolo dell’acqua ed in primavera, quando l’erba cresceva a dismisura sui dossi, la tagliava a mano. Teneva in ordine gli eventuali ponti con parapetto e senza parapetto e soprattutto le segnalazioni chilometriche che erano date all’automobilista. L’unico mezzo che lo aiutava nel lavoro era una carriola, che usava per trasportare la breccia quando era necessario spostarla dal cumulo al lato della strada e stenderla sulla stessa.
L’opera importante che connotava la bravura del cantoniere era il restauro della pietra miliare, quando il sole e la inclemenza del tempo rendevano poco leggibili le scritte; era una operazione che accadeva saltuariamente, ma denotava la bravura dell’operatore con la precisione con la quale ridipingeva le lettere ed i chilometri (questi ultimi erano anche scolpiti sulla pietra) con il colore nero e il numero della strada provinciale o statale con il colore azzurro.
Generalmente il lavoro del cantoniere era poco apprezzato tanto che si raccontava una storiella: un guaritore doveva assemblare un farmaco miracoloso e necessitava di “sudore di cantoniere” tanto era raro.
Al termine del lavoro, che durante la stagione primaverile ed estiva prevedeva anche un riposo nelle ore più calde, il cantoniere era solito prendere un po’ di frutta dai numerosi peri sparsi lungo le strade o prepararsi in fascio di legna raccolto dopo aver tagliato qualche ramo dagli alberi che costeggiavano la strada e che erano in uso al solo fine di delimitare il tracciato stradale. Con le strade asfaltate tutto questo lavoro venne a scomparire ed il cantoniere si limitava solo a rappezzare qualche piccola buca, a tagliare l’erba ai lati e tenere in ordine le cunette per il buon governo delle acque.
Quando le strade erano brecciate bisognava in tempo predisporre il ripristino della breccia, che con il tempo diminuiva, sul manto stradale e che veniva rimpiazzata e preparata sulla strada con l’impiego di una macchina frantuma-pietra azionata da un motore a scoppio. Chi non ricorda i cumuli di breccia ai lati delle strade negli anni 50/60? Dopo aver sistemata la breccia mancante sulla strada, una pietra speciale rotonda, di forma cilindrica e del peso di alcuni quintali, trainata da una macchina pressava la breccia sistemata sulla stessa. Tutto questo è terminato quando è stato assemblato un rullo compressore, che realizzava, con solo passaggio, tutte le operazioni che più operai cantonieri svolgevano in ore di lavoro.
Con le strade asfaltate una macchina speciale svolgeva tutte le funzioni del cantoniere e questi doveva solo sopraintendere alle operazioni per rendere la strada idonea a far transitare le automobili. Il rapido progresso ha fatto scomparire la figura di questo importante operatore stradale.

 

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