Mulattiere - I Mulattieri
Prima dell’avvento delle strade rotabili e delle automobili i trasporti
delle persone e delle cose si esplicavano prima a bordo di mulo o di
asino e poi con carozze e diligenze.
I mulattieri si limitavano anche a trasportare nei paesi limitrofi
mercanzie e viveri per conto terzi, ma anche posta; vi erano poi i
padroni dei muli, che avevano alle dipendenze da cinque a dieci uomini
impiegati nell’esercizio di mulattiere.
La mancanza di ponti sui corsi d’acqua, specie sui più importanti,
costringeva il mulattiere ad attraversare l’acqua, con il quadrupede,
oppure utilizzando, dove erano presenti, dei servizi di zattere o scafe
che facevano la spola da una sponda all’altra del fiume. Le scafe erano
mosse con la forza di più animali (buoi che tendevano le corde e
tiravano la scafa carica di diligenze, corriere e viaggiatori e così
permettevano di raggiungere la riva opposta). Tutto questo quando il
fiume non era in piena e non c’era pericolo che la furia della corrente
potesse strappare le corde mediante le quali la scafa si spostava da una
riva all’altra.
Prima dell’organizzazione del servizio postale ufficiale svolgevano
l’attività di corriere i mulattieri, un mestiere molto remunerativo ma
carico di responsabilità e pieno di pericoli. Di questi si servivano i
luogotenenti della Real Casa per inviare a Napoli quanto veniva
periodicamente esatto dalle diverse Università, Baroni e Feudatari della
provincia
Questi viaggi venivano ripetuti con notevole e periodica frequenza: una,
due volte al mese venivano inviati a Napoli da sei a dodicimila ducati.
Alla presenza del giudice, di uno o più notai e di altri tre testimoni
il denaro che si inviava a Napoli veniva posto dentro diversi sacchetti
e questi riposti dentro barili, ben chiodati e caricati sopra i muli.
Una volta consegnata la somma ai padroni dei muli e stipulato l’atto
pubblico, la responsabilità di un eventuale furto ricadeva sulle
autorità delle terre dove esso accadeva, dal momento che le guardie
preposte alla prevenzione delle ruberie non esercitavano sufficiente
controllo; nel caso si fosse accertato che non vi era stata negligenza,
le perdite venivano assorbite dalla Corte Reale.
Il compenso spettante per ogni trasporto era alto; al padrone 12 ducati
per ogni mulo, più nove ducati per ogni uomo facente parte della
comitiva (erano compensi molto alti, se si tiene conto nel XVIII secolo,
nei nostri paesi, 12 ducati erano sufficienti per costituire una
discreta dote per le ragazze da marito).
Altra categoria di mulattiere era quella che lavorava alle dipendenze
dello scartatore di lettere, che assicurava il servizio postale, attuato
periodicamente con i propri muli, nella regione e fuori e percepiva dai
3 ai 12 ducati per ogni viaggio.
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