IL PERCHÉ DEL LIBRO
Il potenziale valore medicamentoso specie delle piante deve
sicuramente aver suscitato la curiosità dell'uomo primitivo il quale,
basandosi sull'osservazione del comportamento degli animali, o
lasciandosi guidare dall'istinto o, molto più semplicemente, affidandosi
al caso, fece tesoro di una serie di esperienze "farmacologiche"
tentando poi di trasmetterle oralmente ai propri simili. Si potrebbe
dunque dire che l'uomo ha saputo trar profitto dagli insegnamenti della
natura, con la quale viveva in stretta simbiosi, e che evidentemente gli
ha offerto gli strumenti per aiutarlo a difendersi dai pericoli più
insidiosi che mettevano a repentaglio la sua vita, non ultime le
malattie. Malattie che egli probabilmente tentò di contrastare, a costo
di mettere a repentaglio anche la propria pelle, sperimentando i rimedi
ricavati specie dalle piante, che spesso il buon vino veicolava.
La raccolta di vini medicinali presentata vuol essere un omaggio al vino
che ha rappresentato nel passato sicura bevanda per dissertare,
integratore alimentare e farmaco per la cura dei mali.
Attualmente, il vino prodotto nelle varie regioni, con caratteristiche
organolettiche proprie, anche in Basilicata rappresenta un prodotto di
qualità che deve essere continuamente migliorato e protetto.
Dall'Aglianico del Vulture al Grottino di Roccanova, dal Terre dell'Alta
Val d'Agri al neo DOC Matera e ai tanti vini bianchi, rossi e rosati IGT
ognuno rappresenta un fiore all'occhiello del territorio di origine. La
Doc "Aglianico del Vulture", riconosciuta nel 1971, si realizza in un
territorio che comprende 15 comuni a nord-est della regione; quest'area
è caratterizzata dalla maestosa presenza del gruppo vulcanico del
Vulture (1300 m. s.l.m.), totalmente ricoperto di vegetazione e di
colture, in particolare castagneti, uliveti vigneti.
RINGRAZIAMENTI
Ringrazio il professor dottor Angelo Capparoni, past president
dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria(ora non più con noi) per il
materiale gentilmente messo a disposizione e per i consigli elargiti.
Ringrazio il Prof Gianni Iacovelli Presidente dell’Accademia di Storia
dell’Arte Sanitaria per il sostegno a pubblicare quest’opera molto
importante per gli studiosi di Storia della Medicina.
Antonio
Molfese, nato a Sant’Arcangelo (PZ), laureato in Medicina e Chirurgia
all’Università di Pavia, specialista in Ostetricia eGinecologia,
Urologia, Igiene e Medicina Preventiva, MedicinaLegale e delle
Assicurazioni, risiede a Roma.
Ha compiuto ricerche scientifiche in Gran Bretagna, in Svezia al
Karolinska Institute di Stoccolma ed ha lavorato al Policlinico Gemelli
di Roma. È membro della Commissione tecnica dell’Automobil Club d’Italia
ed è autore di pubblicazioni scientifiche, programmi televisivi e di
educazione sanitaria e, come giornalista scientifico, collabora con
riviste specializzate nel settore dell’Igiene e Medicina Preventiva. Ha
insegnato all’Università di Sassari e di Urbino. È direttore del Centro
Regionale Lucano dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria – Torre
Molfese - S. Brancato di Sant’Arcangelo (PZ).
"I Vini Medicinali"
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