Pasquale Totaro-Ziella

 

 

I Foraterra

Se ne sono andati i Foraterra schiantati
alle groppe dei muli carichi di lune e di orti
sorgevano pieni di paesi gridati alle piazze
e alle serte secche d’aglio e forti di peperoni
sgolavano ai bilancioni sacchi di sportoni verdi.

I Foraterra avevano il sole tra le gambe
della terra aperta inseminavano i quadri
posseduti alla follia dalle notti acquarose
e stanchi di tante mani scavalcavano le montagne
mettevano il piede sull’erba e passavano le acque.

 

(da: A canne a pietre a posti fatati)

 

 

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