La Lucania è una regione storica dell'Italia antica e corrisponde al
territorio nel quale le genti italiche di lingua osca si cristallizzarono
nel popolo dei Lucani, a partire dal V secolo a.C.
La regione comprendeva quasi tutta l'odierna Basilicata, ad esclusione della
zona settentrionale del Vulture (il territorio di Venosa e Melfi) e della
zona più nord-orientale oltre il fiume Bradano, dove si trova Matera, ma con
l'aggiunta a ovest del Cilento e del Vallo di Diano, oggi in Campania, e a
sud-ovest del fiume Lao, oggi in Calabria.
Essa si estendeva dal mar Tirreno fino al golfo di Taranto. Comprendeva
quindi: a nord-ovest, la parte centro-meridionale dell'odierna Provincia di
Salerno, con gli attuali Cilento e Vallo di Diano, e la zona sannita
dell'Irpinia; a sud, la parte nordorientale dell'alta Calabria, da
Castrovillari a Sibari; al centro, conteneva tutta l'attuale regione
Basilicata. I limiti precisi erano: la Valle del Sele a nord-ovest, che la
separava dalla Campania; la Valle del Bradano a est-sud-est, che la separava
dall'Apulia; i due fiumi Lao e Crati, che a sud-sud-ovest la separavano
dalla Bruzia. Quasi tutto il territorio era occupato dagli Appennini e a
nord era delimitato dalla catena dei monti Alburni; comprendeva il golfo di
Policastro fino alle vette del Monte Sirino e del Pollino, oltrepassati i
quali si arrivava alla foce del Lao. Verso est le montagne degradavano in
altipiani fino a giungere alla Piana di Metaponto e al golfo di Taranto.
tratto da:
https://it.wikipedia.org/wiki/Lucania
Basilicata
già
Lucania (denominazione assunta dal 1932 al (1947), regione
dell'Italia meridionale, compresa tra la Campania a ovest, la Puglia a est e
la Calabria a sud. È bagnata per un breve tratto dal Tirreno (golfo di
Policastro) e per un ampio tratto dal mar Ionio (golfo di Taranto); 9.992
km²; 611.155 ab. (61 ab. km²). Comprende soltanto due province (Potenza e
Matera); 131 comuni (100 comuni nella provincia di Potenza, 31 in quella di
Matera). Capoluogo Potenza.
La Basilicata è una regione quasi completamente montuosa. L'idrografia è
abbastanza sviluppata, ma i fiumi hanno per lo più carattere torrentizio. Il
clima è mediterraneo, con inverni miti ed estati calde (oltre 25 °C).
Dopo la grande emigrazione degli anni Sessanta, si è avuta una ripresa
demografica, con un contemporaneo spostamento degli abitanti dalle zone più
montuose e meno industrializzate della provincia di Potenza a quelle più
pianeggianti della provincia di Matera. Nel settore agricolo, le colture
principali restano, soprattutto nel Potentino, quelle dei cereali.
Discretamente sviluppata è comunque la produzione zootecnica, nei settori
ovino, caprino e bovino.
L'industria, che interessa la regione, si basa fondamentalmente sul settore
estrattivo: metano e petrolio. L'attività di queste aziende è comunque da
anni in fase statica, con tendenza alla diminuzione. In aumento l'energia
elettrica. Il campo manifatturiero è caratterizzato dalla presenza di
imprese di piccole dimensioni.
Nell'alto medioevo, la regione fu teatro delle lotte tra i Bizantini, i
Goti, i Longobardi e i Normanni. Al 1175 risale il primo documento recante
il nome di Basilicata (probabilmente da basilikós, funzionario bizantino).
Passata agli Svevi, la regione si oppose a lungo, nella seconda metà del
XIII sec., alla conquista angioina, e sotto il dominio spagnolo, alimentò
una ribellione antispagnola ai tempi di Masaniello. La Basilicata entrò a
far parte del regno d'Italia dopo la liberazione da parte di Garibaldi
(1860). Ma fu allora ch'essa vide esplodere tutti i suoi antichi e violenti
contrasti sociali nel fenomeno del brigantaggio. La repressione cruenta del
1861-1865 non venne in alcun modo accompagnata da provvedimenti atti a
risanare la situazione ulteriormente aggravatasi, forse più che altrove nel
Mezzogiorno, per la concorrenza del Nord industriale. Soltanto nel 1904 una
legge speciale per la Basilicata tentò di far fronte ad alcuni dei più
urgenti problemi; ma soprattutto dall'emigrazione, che spopolò alcune zone,
riuscirono a trarre beneficio le popolazioni della Basilicata. Dopo
l'armistizio dell'8 settembre 1943, fu tra le prime regioni italiane
occupate, quasi senza colpo ferire, dagli Alleati.
Le testimonianze più notevoli dell'arte classica della B. sono quelle dei
templi dorici di Metaponto, una delle città più importanti della Magna
Grecia; in particolare, le colonne superstiti del tempio detto delle Tavole
Palatine (VI sec. a.C.). Resti solenni di monumenti romani sono in tutta la
regione, aspra e montagnosa. Il primo affermarsi dell'arte cristiana nella
B. fu in piccole chiese di origine bizantina, scavate nella roccia; sulle
rugose pareti di queste grotte, ignoti pittori dipinsero figurazioni
cristiane in modi e forme bizantine. Ma la B. ebbe il suo momento di maggior
splendore artistico al tempo dei re normanni e svevi. Si ricordano: la
cattedrale di Acerenza, il duomo di Rapolla e quello maestoso di Matera. Il
monumento più insigne della zona è però la diruta abbazia della Trinità a
Venosa. Notevoli castelli. |