CASALETTO SPARTANO (SA)
Di origine medioevale il paese, secondo una leggenda
locale, si svilupò intorno all'antica contrada "Spartoso", da cui potrebbe
derivare il nome Spartano. L'abbandono del vecchio nucleo, sempre secondo
questa vecchia leggenda, fu causato da un'invasione di formiche. Molto più
verosimilmente il primo nucleo del paese sorse ai piedi del monte Difesa perchè il luogo era ricco di acqua, essendo presenti in zona numerose
sorgenti e un piccolo fiume. Il primo documento che può dare una
collocazione storiografica al paese è una piccola lapide di pietra con
scritta in latino attualmente posta all'ingresso della navata laterale
sinistra della chiesa madre di San Nicola, la quale ricorda la consacrazione
della chiesa, recante la data del 1177. Il toponimo "Casaletto" deriva, come
si può facilmente dedurre, da "casale". Infatti Casalecti, nel medioevo,
era, insieme a Bactalearum (Battaglia) un casale delle terre di Tortorella.
Nel 1562 i casali di Casaletto e Battaglia furono venduti da Trojano
Spinelli, marchese di Mesoraca, principe di Scalea e signore delle terre di
Tortorella, al barone D. Giovanni Antonio Gallotti e quindi staccati dal
feudo originario. Nel 1656 il paese fu, come tutta l'Italia meridionale,
colpito dalla peste, che ridusse la popolazione a meno della metà.
L'unificazione dei Comuni di Casaletto e Battaglia avvenne nel 1810, per
ordine del generale francese Charles Antoine Manhò. Questi ebbe l'incarico
dal re di Napoli, Gioacchino Murat, di risolvere il problema del
brigantaggio (filoborbonico) nel Regno delle Due Sicilie. Giunto nel golfo
di Policastro mandò ordini al sindaco di Casaletto di apprestare foraggi e
vettovaglie per il suo esercito. Il sindaco però volutamente o per scarsità
di mezzi, non provvide a soddisfare le richieste del generale che, giunto in
paese e sospettando il sindaco di essere in combutta con i briganti filoborbonici, lo fece fucilare nel luogo detto "alle pietre del Campo",
ordinando la riunificazione dei comuni di Casaletto e Battaglia e imponendo
al sindaco di Battaglia di trasferirsi a Casaletto, che fu eletto a
capoluogo. Il termine "Spartano" fu aggiunto a "Casaletto" solo dopo l'unità
d'Italia. Esso deriva da "sparto", una pianta delle aree mediterranee,
presente quasi ovunque nel territorio casalettano.
Oggi Casaletto Spartano è costituito dai due principali centri abitati che
sono la vicina frazione Battaglia e il capoluogo, più tutta una serie di
contrade rurali, circa un trentina, sparse su tutto il territorio che ha una
superficie complessiva di oltre 70.17 kmq. Casaletto Spartano e Battaglia
sono divise dal corso d'acqua Rio di Casaletto e collegate tra di loro con
alcuni sentieri.
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Vibonati, appartenente al
Distretto di Sala del Regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di
Vibonati, appartenente al Circondario di Sala Consilina.
Il comune ha recentemente deliberato per il referendum correlato al Progetto
Grande Lucania.
Cascate Capelli di Venere
Il luogo maggiormente rappresentativo di Casaletto, è senz'altro 'Il
Capello'. Tale località si inserisce in un complesso sorgitivo
contraddistinto da un elevato valore ambientale. La località prende il nome
dalla cascata "Capelli di Venere" la cui denominazione deriva dalla
rigogliosa crescita della pianta Capelvenere. In prossimità del corso
d'acqua si trova anche un mulino ben conservato e un vecchio rudere
denominato "Sorgitore", che consente la deviazione delle acque provenienti
dalla sorgente che ha origine presso la località Melette, in modo che una
parte delle acque alimentino il mulino e la restante parte vadano a finire
nel fiume. Il Capello presenta anche tutta una serie di percorsi interni che
consentono di visitare vari luoghi panoramici che il corso d'acqua crea
lungo il suo tragitto.
Aree naturali
In passato, la necessità di collegamenti brevi fra i diversi centri abitati
posti soprattutto in prossimità del Rio di Casaletto, ha portato alla
nascita di una serie di sentieri che collegano le diverse contrade rurali
fra di loro ed in particolare a Casaletto Spartano e la frazione Battaglia.
Fra i più importanti vi è senz'altro quello religioso delle "Rocche", ma
anche il sentiero di "Cannati" e quello che collega in Capello con il mulino
di "Felice Bello". La caratteristica principale di questi sentieri
è
senz'altro il fatto che si sviluppano lungo il Rio di Casaletto,
attraversando luoghi incontaminati e consentono di osservare il corso
d'acqua lungo il suo tragitto. Sul territorio casalettano sono presenti
numerose grotte carsiche che sino ad oggi sono state esplorate solo da pochi
curiosi. Le principali sono quelle di Mariolomeo e quelle del Vottarino. Le
grotte sono accessibili solo a persone esperte e solo per alcuni periodi
dell'anno.
tratto da:
wikipedia.org