CENTOLA (SA)
La leggenda vuole che Centola sia stata fondata intorno
al XVI secolo da una cosiddetta 'centuria' di profughi provenienti
dall'antica città di Molpa: da questa 'centuria' sarebbe poi derivato il
nome al paese. Tuttavia Carla Marcato, ricercatrice dell'Università di
Udine, ritiene molto più probabile una discendenza del toponimo da un'unità
di misura agraria. Del resto il paese risulta più antico di quanto vorrebbe
la leggenda.
Il territorio comunale è stato abitato sin dai tempi più remoti: alcuni
scavi effettuati in Località S. Paolo intorno agli anni '50, hanno portato
alla luce una necropoli arcaica risalente al VI secolo a.C. con inumazioni
ed arredi funerari. Presso capo Palinuro, inoltre, sopra l'altura compresa
fra i due fiumi Lambro e Mingardo. sorgeva la città di Molpa, fondata dagli
Ioni intorno al 450 a.C. Altri scavi hanno evidenziato tracce umane
precedenti all'arrivo dei greci, alcune attribuibili al popolo dei Tirreni
altre riconducibili al Paleolitico.
In epoca greca l'abitato di Molpa, unitamente a Palinuro (che all'epoca era
un piccolo villaggio sorto sull'omonimo capo) probabilmente dipendeva
amministrativamente dalla ricca e potente Sibari. La polis di Pal-Mol durò
il breve periodo di trent'anni: nel 510 a.C. la colonia fu misteriosamente
abbandonata, forse a causa di una tremenda epidemia. Molpa venne rifondata
in epoca romana per ragioni difensive: fu munita difatti di stazioni di
osservazioni per l'avvistamento di navi cartaginesi. Successivamente la zona
fu anche scelta come residenza estiva da diverse famiglie patrizie e,
secondo la leggenda, fu anche dimora dell'imperatore Massimiano, che dopo la
rinuncia all'impero avvenuta nel 305 d.C. scelse di abitare in questa terra
per la bellezza dei luoghi e la bontà dei vini prodotti nella zona.
In epoca medioevale ebbe inizio la decadenza di Molpa. La città fu presa
prima dagli Ostrogoti e poi, nel corso della guerra gotica (535-553), fu
distrutta nel 547 da Belisario, generale bizantino. I superstiti si
rifugiarono presso vari monasteri dei dintorni, concorrendo alla fondazione
di alcuni paesini tuttora esistenti. Alcuni di questi superstiti, in numero
di cento, raggiunsero le colline e si stabilirono ai piedi della montagna
delle Fontanelle, in un posto riparato e sicuro, detto Vallone. Fu forse dal
numero dei fuggitivi che diedero vita al nuovo nucleo abitativo che questo
luogo fu chiamato 'Centula'.
Durante il periodo longobardo Centola si ingrandì notevolmente e il suo
sviluppo avvenne intorno alla Badia di Santa Maria degli Angeli, della quale
oggi non resta più nulla. La Badia sorse come eremo fra il 515 e i 530 ad
opera di monaci basiliani. Divenne Badia nel 750 e i suoi monaci
continuarono a seguire la regola di San Basilio, la quale voleva che alla
preghiera si unisse il lavoro. Pertanto crearono scuole, orfanotrofi,
ospizi, un mulino, un frantoio, un monte di credito, vaste piantagioni di
ulivi e una biblioteca ricca di manoscritti, svolgendo così un ruolo di
guida sia nella vita spirituale che nella vita sociale di Centola.
Sovrastante la valle del fiume Mingardo, intorno al IX-X secolo si sviluppò
il centro di San Severino, oggi abbandonato, nel quale restano tracce di un
castello ed una chiesa. Il centro fu di notevole importanza strategica per i
longobardi. Fortificato sia dai normanni che dagli svevi, in epoca aragonese
cominciò a decadere, per essere definitivamente abbandonato nel XIX secolo.
I Normanni amministrarono il territorio di Centola fino al 1189. A partire
da questo anno e fino al 1268 il territorio fu sotto la giurisdizione degli
Svevi, a cui succedettero gli Angioini fino al 1435.
Centola nacque quindi sotto la dominazione bizantina di Giustiniano ma, dopo
appena undici anni, passò sotto la dominazione longobarda; vide poi
susseguirsi le dominazioni dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini, degli
Aragonesi, degli Spagnoli e dei Borboni.
Intorno al 1250, durante il periodo svevo, Centola divenne 'Universitas'. L'
'Universitas' di Centola godeva di una sua autonomia amministrativa, aveva
un suo Statuto, un 'Sindicus' eletto dai cittadini, un proprio giudice, un 'baglivo'
che amministrava la giustizia e un 'baiulo' al quale erano affidate le terre
demaniali.
La frazione di Palinuro appartenne al principe di Centola e marchese di
Pisciotta Pappacoda fino al XVIII secolo, poi divenne proprietà dei Rinaldi.
Centola, la Molpa e Palinuro furono più volte attaccate e saccheggiate da
pirati turco-saraceni provenienti dal mare. Per difendersi dalle scorrerie
di questi pirati, fra il 1550 e il 1600, furono realizzate lungo la costa
del Comune una serie di torri, tutte ancora in buone condizioni: il Fortino,
la torre del Capo, la torre Formica, la torre Mozza o del Monaco, la torre
del Mingardo, la torre di Calafetente e quella di Chianofaracchio.
Nel 1828 gli abitanti di Centola parteciparono alla rivolta del Cilento.
Il comune fu costituito nel 1861, all'indomani dell'unità d'Italia. Dopo
l'Unità il paese è stato fortemente interessato dall'emigrazione verso le
americhe.
Dal dopoguerra si è avuto un notevole sviluppo turistico, che ha
completamente trasformato l'economia ed il volto di questi luoghi abitati in
passato da contadini e pescatori.
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Pisciotta, appartenente
al Distretto di Vallo del Regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di
Pisciotta, appartenente al Circondario di Vallo della Lucania.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Convento dei Cappuccini
Chiesa di S. Nicola di Mira
Torre Campanaria risalente all'anno 1100
tratto da:
https://it.wikipedia.org/wiki/Centola