Castello di
Lagopesole
Arrivando a Lagopesole la possente mole del
castello, dominante l'intera valle ed i dintorni, è visibile da notevole
distanza. Il grande fabbricato è a pianta rettangolare, con i lati minori
a Nord-Sud, e con sei elementi, corrispondenti alle torri, posti ai
quattro spigoli ed alla metà circa dei due lati maggiori. Risulta
difficile individuare i lavori "federiciani" poiché, in epoca angioina
vengono eseguiti altri lavori utilizzando il materiale predisposto in
epoca sveva, per completare i lavori iniziati nel 1242. La diversità di
elementi decorativi ed architettonici denotano fasi costruttive e
destinazioni d'uso diverse. La zona più antica è quella meridionale o
"cortile piccolo", con un imponente mastio o dongione, a pianta quadrata,
isolato al centro del medesimo cortile. Tale zona è forse collegabile ad
una rocca longobarda o normanna, di carattere militare, con pianta
quadrangolare e torri agli spigoli; quelle poste a Nord sono profondamente
modificate divenendo quella ad Est l'attuale cappella e quella ad Ovest
l'ingresso principale. Al castello si entra attraverso un grande portale
con arco a sesto acuto modanato che, nell'intradosso contiene la
scanalatura per la caditoia la quale, con una grata di legno o di ferro
cadeva dall'alto a bloccare e difendere la"porta carraia", che doveva
essere sempre chiusa, difesa dalle torri "binate" che la affiancano.
L'androne, coperto da volta a botte del XVI o XVII secolo, ha una porta a
destra che conduce in un locale dal quale si accede nel "cortile piccolo";
la porta a sinistra, nello stesso androne, permette di entrare in un
locale dal quale, attraverso una scala, si può salire al"salone
dell'imperatore", che occupa tutto il primo piano nell'ala settentrionale,
lato ovest. Quest'ultimo è decorato da una serie di mensole a capitello,
tutte diverse tra loro, di notevole pregio artistico. Percorso il salone
si arriva nella "torre nord-ovest", dalla quale ha inizio il"salone della
regina". Dal precedente androne d'ingresso si entra nel"cortile grande" al
centro del quale è una vera di pozzo, oggetto di recenti restauri, per la
raccolta dell'acqua dalla grande cisterna esistente sotto lo stesso
cortile. Di fronte all'ingresso si trova il portale a sesto acuto con
ghiera a zig zag della cappella, la quale ha l'interno ad unica navata,
con abside semicircolare, ricavata da una delle torri del primitivo
impianto, con tracce di affreschi del XIII secolo. La porta a sinistra
nella cappella conduce ad una scala che, ricavata nello spessore della
muratura, arriva ad una loggia posta sopra l'ingresso dalla quale, con
altri passaggi, si possono raggiungere il"salone dell'imperatore" e quello
degli"armigeri" al primo piano mentre, al piano terra, superata la
medesima scala, si entra nel locali delle"scuderie",sotto il"salone degli
armigeri". La parete sinistra della cappella ha due grosse mensole in
pietra scolpita che sostenevano una tribuna lignea dalla quale
l'imperatore assisteva alle funzioni religiose.
L'altra porta, che si apre nell'abside della cappella, dà in una piccola
stanza con due feritoie. Ritornati nel "cortile maggiore" si trova una
rampa a gradoni che, sul lato Ovest, conduce al "salone degli armigeri",
decorato da mensole a capitello con foglie di palma ed illuminato con
bifore trilobate e finestre oculari nella parete ovest e piccole monofore
con alte finestre oculari dalla parete est.
Sulla medesima parete, verso il fondo del salone, una porta consente,
attraverso una seconda scala ricavata nello spessore della muratura, di
scendere di nuovo al piano terra tra il salone delle scuderie e l'androne
che precede la"pusterla" o "porta di soccorso" del castello; questo è il
secondo grande ingresso all'edificio con la soglia esterna posta a
notevole altezza dall'attuale piano di campagna ed alla quale si arrivava
mediante una rampa di legno mobile.
La "porta di soccorso" o "pusterla" rimaneva sempre aperta per consentire
ai messaggeri, eventualmente provenienti dalle torri di avvistamento
circostanti, di entrare liberamente nel castello per dare l'allarme circa
l'avvicinarsi di eventuali nemici, od altri messaggi urgenti. Il lato
sinistro del"cortile maggiore" è occupato dal"salone della regina" che ha
un portale d'ingresso,al centro della parete,con arco a sesto acuto e toro
modanato, sostenuto da colonnine - una delle quali scomparsa - con base e
capitello, tutto in pietra calcarea rosata che sembra provenisse da una
cava ora esaurita, che era nei pressi di Rapolla (Pz). Il portale stesso è
sormontato da una meridiana e da una grande monofora con arco a tutto
sesto; a destra è una monofora trilobata, anche in pietra rosata,con altri
varchi luce. Il "salone della regina", prima dei recenti restauri, era
privo sia del solaio intermedio che della copertura, forse mai realizzati.
Gli elementi decorativi sono una serie di mensole a capitello di varia
tipologia; con varchi luce sia verso l'esterno che verso il cortile;
quelli visibili al piano terra, verso il cortile, con la loro forma
rettangolare, potrebbero essere di epoca angioina. Il locale a piano terra
della "torre nord-ovest" corrisponde alla leggendaria"stanza segreta" in
quanto la porta d'ingresso era nascosta da una scala in muratura
costruitavi sopra. La stanza a pianta quadrata ha volta a crociera
cordonata in pietra con chiave di volta a motivo floreale; i conci
iniziali della cordonatura hanno una spirale arabeggiante e poggiano su
quattro colonnine angolari con capitelli a palmetta ed abaco.
La porta nella parete nord dà su una scala in pietra che, nello spessore
della muratura, risale al primo piano. La"torre nord est", sulla destra
del "salone della regina", ha due porte al piano terra: la destra porta
nell'androne della"pusterla" e la sinistra, attraverso una scala nello
spessore della muratura raggiunge la cima della torre. La descritta ala
nord del castello, mostra una certa contemporaneità di costruzione, ed una
tipologia residenziale secondo quella delle "domus" federiciane. Gli
scultori che lavorarono a Lagopesole appartengono alla scuola di Andrea e
Sarolo da Muro Lucano; con Mele da Stigliano, autore del portale della
cappella e di parte delle mensole a capitello, con il quale collaborò
Melchiorre da Montalbano. Il lato sud del"cortile maggiore" è chiuso da
una cortina muraria nella quale una porta architravata con stipiti in
pietra permette di passare nel"cortile piccolo" che ha, nel centro, il
"mastio" o "dongione" che presenta una feritoia sulla parete sud, due
feritoie e due doccioni su quella ad est, una feritoia ed un doccione
sulla parete ovest; l'ingresso al torrione è sulla parete nord, a quattro
metri circa di altezza ed è costituito da un grande portale in pietra
calcarea chiara sormontato da due mensole con protomi umane: quella
femminile, tradizionalmente, rappresenta Beatrice, la seconda moglie di
Federico Barbarossa; quella maschile raffigurerebbe lo stesso Imperatore
con capelli lunghi, corona ed orecchie appuntite che, nella simbologia
medievale, rappresentano la capacità di ascoltare tutto ciò che accadeva
nell'impero. La torre ha due soli ambienti; quello superiore con le
feritoie, il grande ingresso e lavabi con un piccolo servizio igienico,
tutto ricavato nello spessore delle mura, anche la decorazione con peducci
è a sottolineare la destinazione privata della sala, costoloni in pietra
valorizzano una bella volta a crociera. Nel vano sottostante è stata
realizzata una cisterna per l'acqua ad esclusivo servizio della stessa
torre. I lati sud ed est del cortile sono costituiti dalle sole murature
perimetrali con la torre sud-est; mentre il lato ovest ha una serie di
ambienti, addossati alla muratura esterna, per i quali non risultano
elementi precisi circa l'epoca di costruzione. Questa parte del castello
dovrebbe corrispondere al primitivo impianto normanno o longobardo della
fortificazione.
Testo
tratto da "Itinerari di Federico II " A. Borghini, 2000
Pubblicazione autorizzata da APT BASILICATA
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