Chiesa di S. Lucia

      

Scarse le notizie che si hanno intorno a questa Chiesa, certo fra le prime costruite nelle immediate vicinanze del centro abitato, fuori porta Melfi.
La straordinaria devozione attorno a questa Chiesa è ancora oggi vivissima, oltre che per il culto tributato alla santa di cui porta il nome, anche per la presenza di una statua di Sant'Antonio eremita, meglio conosciuto come Sant'Antonio del fuoco, in onore del quale si celebrano riti e alla cui protezione si affidavano gli animali, che, proprio sullo spiazzo di detta chiesa venivano benedetti il primo dicembre di ogni anno.
Lungo le pareti laterali dell'edificio vi sono degli altari in legno con dei lavori ornamentali che si fanno risalire all'inizio del seicento.
La piccola chiesa, ad un'unica navata, termina con un abside che presenta dentro la lunetta - sotto la tinteggiatura e gli intonaci sovrapposti - un affresco originale di valore inestimabile, raffigurante l'incoronazione di Maria e, in basso, sotto l'affresco, un graffito di Sant'Antonio eremita, coperto dal tozzo altare maggiore di epoca posteriore, tutti del seicento.
Pregevole è anche il portale.
Sulla parete laterale destra si può anche vedere un'antica raffigurazione della Madonna delle grazie, che ora si venera in Campagna sotto il titolo di Santa Maria di Avigliano.
Opportunamente riattata la predetta chiesa si presterebbe bene ad agevolare la pratica del precetto festivo e del culto feriale agli abitanti dei nuovi quartieri che si vengono formando intorno alla stazione ferroviaria.

Testo tratto da "Avigliano città di Maria" di Don A. Verrastro, 1983 
Pubblicazione autorizzata dall'Autore

 

 

 

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