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POTENZA CHE SI RINNOVA

da "la Basilicata nel Mondo" (1924 -1927)

 

 

POTENZA CHE SI RINNOVA

Il primo Fabbricato dell’ “Istituto delle Case,,.

Il  problema della casa, la cui soluzione è diventata più urgente e più assillante in questi ultimi anni, è da moltissimo in discussione a Potenza. Quasi tutti gli amministratori del Comune se ne sono occupati, specialmente in periodo elettorale, e non è facile ricordare quante proposte e progetti sono stati fatti, dai più modesti ai più grandiosi ed inverosimili

Ma sempre, dopo un più o meno lungo dibattito, i progetti finirono agli archivi, ed il problema rimase insoluto.

Se ne parlava dal 1860, e, nelle pubblicazioni del tempo, già si lamentava la mancanza di case buone e sane. Se ne parlò durante lo studio delle leggi speciali per la Basilicata, ma quasi invano si era voluto che l’on. Zanardelli vedesse alcuni dei seicento e più sotterranei in cui vivono circa tremila cittadini di Potenza: l’affrettata promulgazione dei provvedimenti, le esigenze finanziarie e le più vive insistenze per aver strade e ferrovie fecero dimenticare il risanamento degli abitati.

Negli art. 17 e 18 della legge del 1908 vi è un chiaro accenno al risanamento di Potenza con la costruzione di nuove case e lo sventramento di vecchi quartieri, ma di quella promessa nessuno seppe o nessuno poté profittare in Seguito.

Soltanto nel 1919, riprendendosi a parlare dopo la guerra, di quelle leggi speciali, in un congresso di Sindaci, Deputati ed autorità, tenutosi nell’aprile a Potenza, — fu proposto di costruire un Istituto Autonomo per la costruzione delle case; chiedendo, in forza di un decreto allora pubblicato, il concorso dello Stato. E fu nel gennaio del 1920 che il Sindaco di Potenza riunì il Consiglio Comunale e molti cittadini per uno scambio di idee sull’importante argomento, ed in quella riunione fu nominato un comitato di tecnici che stabilì un piano di massima per la costruzione d’un rione di case fra la via per S. Rocco ed il Palazzo degli Uffici. — Il 10 marzo successivo, il Consiglio Comunale approvò la fondazione di un Istituto autonomo, per le case ed il relativo statuto. Il capitale iniziale fu costituito con lire centomila, date dal Comune a fondo perduto, e lire ventimila date dall’Ente dei Consumi; e poiché in base alla legge vigente (testo unico 30 novembre 1919) si poteva avere un mutuo di favore di oltre lire ottocentomila, poteva formarsi un fondo iniziale di circa un milione. L’Istituto Autonomo fu riconosciuto come Ente morale con decreto reale del 30 settembre1920; e ne fu subito costituito il primo Consiglio di Amministrazione. Questo iniziò il suo lavoro nel dicembre Successivo, accettando dal Consorzio Granario un mutuo di lire duecentomila, che furono versate il 3 gennaio 1921.

Durante il 1921 fu redatto il progetto del nuovo rione, e quello per un primo fabbricato, che fu appaltato all’impresa ing. Gino Consigli, nel 1922. Il 20 marzo furono consegnati e si iniziarono i lavori. Per il buon volere e l’arrendevolezza dell’impresa costruttrice, essi furono condotti con sufficiente alacrità e furono ultimati fra non pochi ostacoli, più grave fra tutti la deficienza dei fondi, che — limitati sempre alle sole 320mila lire — si esaurirono prima che la casa fosse finita.

Nell’ottobre del 1922 si era intanto ottenuta l’approvazione del progetto dell’intero rione di case per l'importo di 5milioni e 100mila lire, ed il Consiglio Comunale aveva subito deliberato di contrarre il mutuo relativo garantito sulle entrate del Comune, ma la deliberazione non fu approvata. Poco dopo fu nominato un Commissario pel Comune.

Nel giugno 1923 il Consiglio dell’Istituto delle case, riuscì ad ottenere un mutuo di lire 700mila dal Banco di Napoli. Con le prime rate di questo mutuo fu ultimata la casa, che fu consegnata abitabile nel maggio del 1924, due anni dopo della prima pietra. Essa ha sei piani, e vi alloggiano quattordici famiglie. Simpatica, ben esposta, piena di aria e di luce, costruita con le regole dell’arte, è davvero una casa igienica.

Attualmente si stanno costruendo le fondazioni di un secondo fabbricato, appaltato dal principio del 1924 ; ed è in corso l’appalto per altri tre piccoli edifici. Auguriamoci che essi siano ultimati e resi abitabili in un tempo uguale a quello impiegato per la costruzione del primo, e che presto si completino gli atti ed i progetti per l'intero rione, che, costituirà la più razionale soluzione dell’annoso problema potentino e farà anche dimettere dal Manicomio i senza-tetto ricoverati laggiù.

 

ING. GIOVANNI IANORA

 

 

da "la Basilicata nel Mondo" (1924 -1927)


 

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