Chiesa di S.
Donato e Convento
La chiesa, restaurata dopo il terremoto del
1930 e nel 1954, è ad unica navata con coro quadrato, coperto da una volta
a crociera; nella navata quattro grandi pilastri addossati alle pareti
formano tre campate coperte da volte a crociera a sesto acuto e rialzato.
È illuminata da finestre che si aprono nella metà superiore delle pareti
longitudinali.
Nel 1152 la chiesa appare citata da una Bolla del Papa Eugenio III; quindi
si ritrova nelle "Rationes Decimarum" del 1325, quando viene tolta alla
mensa episcopale di Rapolla ed assegnata ad un chierico; da questa data si
può collocare il primitivo insediamento francescano.
Dall'interessante ciclo di affreschi del XIV secolo, deturpati da
interventi eseguiti nel 1628, si deduce che la chiesa all'epoca già
apparteneva ad un ordine francescano, lo stesso ciclo si sviluppa su
volte, pareti e pilastri delle tre campate; sulle pareti d'ingresso sono
dipinte la "Crocifissione", la "Resurrezione" e"L'Ultima Cena"; nella vela
della prima campata vi sono episodi della"Passione di Cristo"
con"L'Annunciazione" e la "Visitazione", mentre, nella parete si vedono
"L'Inferno" a destra, e "Cristo in trono con schiere di angeli sulla città
celeste" a sinistra; nelle vele delle campate successive vi sono episodi
della "Genesi", nella parete della terza campata è dipinto"San Francesco
che distribuisce la regola agli Ordini" e al di sopra si vede una"Pietà":
nei pilastri sono dipinti i Santi dell'Ordine, tra i quali San Bernardino
e San Luigi di Tolosa, mentre, nei peducci delle vele sono raffigurate le
Sibille e le Virtù.
Negli episodi della Creazione il Padre Eterno, in una mandorla sorretta
dagli angeli, si mostra severo nella calma del gesto e nella "fissità
arcaicizzante"; nelle storie di Noè l'artista, utilizzando toni di favola,
inserisce scene della semplice vita quotidiana del tempo.
La semplice facciata della Chiesa dal frontone triangolare è allineata con
quella del convento da un unico cornicione a costituire una sola ampia
superficie; un portale d'ingresso del XVII sec. con una coppia di finestre
ovali, sottolineano la facciata; il campanile, costruito a fianco del
presbiterio, è a tre livelli con due ordini di monofore a cuspide
terminale.
Il Convento che nel 1605 ospita Padri Francescani Osservanti, subisce
profonde modifiche dopo la soppressione del 1866; attualmente si sviluppa
attorno ad un chiostro quadrangolare con porticato su tre lati, ad
arcate su pilastri che costituiscono l'accesso ai locali del piano terra
con i servizi conventuali, ed alla zona ad uso residenziale, attraverso
una scala all'interno di un locale. Nella chiesa è conservato anche un
sontuoso altare barocco ed un dipinto della "Madonna degli Angeli" di
Pasquale Pietrafesa.
Testo
tratto da "Itinerari di Federico II " A. Borghini, 2000
Pubblicazione autorizzata da APT BASILICATA
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