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NICOLA LANZILLOTTI BUONSANTI

da: "La Basilicata nel Mondo" (1924 - 1927)


E’ morto a Bergamo, sui primi dello scorso maggio; e la sua salma, dopo modesti ma commossi funerali, com’Egli aveva disposto, fu trasportata a Milano, nella città ove rifulsero il suo ingegno e la sua scienza, ove più il suo cervello aveva pensato e palpitato il suo cuore.

Era il più insigne maestro di scienza veterinaria, in Italia.

Nato a Ferrandina nel 1846, da modestissima e poverissima famiglia, e rimasto presto orfano del padre, molto Egli dovè stentare per potersi avviare agli studi: e se li poté frequentare e coltivare, nel primo periodo della sua giovinezza, sino al 1865, anno in cui vinse in concorso un posto gratuito alla Scuola Veterinaria di Napoli, lo dovè al sacrificio, all’amore e al lavoro della madre, la quale — vera santa lucana, come assai spesso sono le nostre donne — s’impose, per il bene del figlio, ogni più aspra e dura privazione.

Da studente, Egli si distinse già per profondità di cultura scientifica e per acutezza di giudizio, con parecchie pregevoli pubblicazioni. Una lettera a un metafisico sull’indirizzo scientifico moderno; La traduzione dal tedesco del lavoro del Gleisberg sullo istinto e libero arbitrio La trasformazione delle forze naturali.

Subito dopo la laurea, che conseguì a Napoli nel 1869, pubblicò ancora: La traduzione dal tedesco del manuale di tecnica microscopica del Frey; vinse il premio che il grande botanico lucano, Gasparrini, di Castelgrande, aveva istituito in Napoli, e ottenne il posto di vice-assistente.

Nicola Lanzillotti Buonsanti era dunque già favorevolmente e considerevolmente noto nel mondo della scienza veterinaria, e godeva la protezione e la stima di quell’altro grande scienziato nostro — Giovanni Paladino — quando, sui principio del 1871, lasciò Napoli per Milano. E, forte della sua giovinezza, dei suoi studi, del suo talento, ma più ancora forte di tutte le doti di volontà tenace e pugnace della razza lucana, che in lui furono caratteristiche, iniziò la sua battaglia ascensionale, all’ ombra della Madonnina d’oro del Duomo, in un tempo, in cui — per questo la sua vittoria fu più grande, più immenso il suo Valore scientifico —gli umori della metropoli lombarda non erano troppo favorevoli alle correnti dei pensiero e dell’azione meridionale.

A Milano comincio come assistente alla Clinica Chirurgica della Scuola Veterinaria. Dopo un anno, ebbe incarico dello insegnamento della patologia chirurgica e della medicina operatoria, nonché della direzione della clinica chirurgica. Nel 1873, in seguito a concorso, per titoli e per esami, fu nominato professore ordinario. Nel 1879 fu incaricato della direzione della gloriosa Scuola Veterinaria Milanese, e l’anno successivo — Egli ne aveva trentaquattro— essendo ministro della P. I. Francesco De Sanctis — fu assunto alla direzione effettiva.

Il migratore del Sud, il pioniere lucano della scienza, aveva rapidamente e magnificamente trionfato nel cuore della capitale del Nord

Egli trasformò la Scuola Veterinaria di Milano. Quasi per incanto, le trasfuse il vigore del suo sangue, del suo ingegno, della sua volontà, della sua dottrina, e ne fece la prima d’Italia: sia per indirizzo scientifico, che per organizzazione amministrativa: la quale ultima—è tutto dire — servi di modello a consimili organizzazioni straniere.

Quando, nel 1891, fu celebrato il 1° centenario della Scuola Veterinaria Milanese, da ogni parte del mondo le rappresentanze ufficiali affluirono per rendere tributo di onore e di ammirazione all’opera di Nicola Lanzillotti Buonsanti, il quale, instancabilmente, giorno per giorno, sempre insaziabile di conoscenza, come un vero savio gentile e come un iniziato, arava e fecondava e tracciava i solchi lucenti e tormentatori della sua genialità nel terreno della sua scienza in questa occasione, Egli pubblicò un volume : La R. Scuola Superiore di Medicina Veterinaria di Milano nel suo primo centenario. Innumerevoli e apprezzatissime, le sue opere di questo tempo. Citiamo: Dizionario dei termini antichi e moderni delle scienze mediche e veterinarie in collaborazione col Pini, insieme col quale diresse l’Enciclopedia medica del Vallardi ; il Manuale delle malattie delle articolazioni e il Trattato di tecnica e terapeutica chirurgica generale e speciale, opera che ha epoca nella storia della scienza veterinaria mondiale e fu definita un vero monumento chirurgico.

Conoscitore profondo e perfetto di tutte le lingue di Europa, Egli portò inoltre il lume del suo sapere e l’infallibile contributo della sua esperienza in tutti i congressi nazionali e internazionali della scienza veterinaria, e nelle missioni importantissime, che, assai spesso, il Governo gli confidava. Le sue relazioni a tali congressi sono vere pregevoli monografie, vive della più acuta dottrina e del più fine e squisito senso realistico, che appena si possa immaginare. E sono in tal numero e investono maestrevolmente i più ardui problemi della scienza, così che si rimane sgomenti di fronte all’attività senza limiti di quest’Uomo, che diede tutto sé stesso, come un voto, al rito austero della Scienza e della Conoscenza, le quali, simili a Dio, non hanno confini.

Un’altra insigne opera di Nicola Lanzillotti Buonsanti dobbiamo ricordare: La medicina Veterinaria all’Estero, organizzazione dell’ insegnamento e del servizio sanitario, nella quale Egli diligentemente e con raro acume e senso critico raccolse e vaghò quanto aveva osservato, durante la missione, affidatagli dal Governo, di studiare all’Estero l’ordinamento scientifico e amministrativo delle principali scuole di Europa, anche in rapporto alla organizzazione del servizio sanitario veterinario, al funzionamento dei macelli e ai processi di distruzione delle carni di rifiuto e degli animali morti.

Ricercatissimo, per il suo spirito indagatore, per la praticità e il rigore del metodo scientifico, da Autorità e da Enti, fece parte del Consiglio Superiore di Sanità, della Reale Società d’Igiene, del Consiglio Zootecnico e delle Epizoozie, del Consiglio Sanitario Provinciale e di numerose altre società scientifiche, quali: la Società centrale di medicina veterinaria di Parigi, la R. Accademia di medicina del Belgio, la Società veterinaria dell’Alsazia e della Lorenà, l’Istituto veterinario di Dorpart, il R. Collegio dei Chirurghi veterinari di Londra, ed altri ancora. Fu socio corrispondente delle più alte istituzioni russe, francesi, inglesi. Fondò e diresse il giornale La Clinica Veterinaria.

Fu anche conferenziere dotto, elegante, affascinante, sereno. A Milano, di cui Egli aveva conquistato l’amore unanime e multanime, copri anche cariche pubbliche.

Ebbe tutti i requisiti dell’ uomo di genio. -

Ed è morto, noto a tutto il mondo della Scienza, quasi sconosciuto nella sua terra di Basilicata, dalla quale Egli fu sempre costretto a vivere lontano, ma sempre spiritualmente vicino.

Tanto ignoto alla sua e nostra Basilicata era Nicola Lanzillotti Buonsanti, che, nel 1892, essendovisi presentato candidato alle elezioni politiche, vi fu battuto da un avversario molto molto mediocre.

Ora, ch’Egli è morto, entrino finalmente la sua gloria e il suo nome — immortali — nella storia e nella coscienza comune della nostra gente lucana, di cui Nicola Lanzillotti Buonsanti assommò in sé le virtù più degne e più fiere, di carattere, di cuore, d’ingegno.

Autore: Tratto da: "La Basilicata nel Mondo" (1924 - 1927)

 

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