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CRACO

STEMMA

"Un braccio con tre spighe di grano in mano; Spighe oro, mano color naturale, manico dell'avambraccio fulvo, fondo cielo" (michele lacava)



NOME

"Dalla parola Grachium che nel Medio Evo ebbe significazione di "campo di recente squassato o maggesato" che anche oggi i Provenzali dicono Garach. In una carta del 1470 (Ducange) un fondo è detto che confina "versum occasum cum grachio quod tenet Petrus". (Giacomo Racioppi)



PROFILO STORICO

"Craco, terra in Basilicata, in diocesi di Tricarico, distante da Matera miglia 24 incirca. Vedesi edificata in un colle, ove respirasi un’aria sana, e il suo territorio dà agli abitanti oltre del frumento, e legumi anche del vino, e della molta bambagia. Vi sono delle parti addette al pascolo deli animali, facendosene qualche industria da' medesimi, e i formaggi vi riescono di ottima qualità. Non vi manca della caccia ne' luoghi macchiosi di volpi, lepri, e quella de' volatili di più specie nelle proprie stagioni.

Nel 1532 la sua popolazione fu tassata per fuochi 342, nel 1545 per 507, nel 1561 per 518, nel 1595 per 465, nel 1648 per 339, e nel 1669 per 221. In oggi ascendono i suoi abitanti a circa 2.200.

Ella andò col contado di Chiaromonte, posseduta dalla famiglia Sanseverino. In oggi si appartiene in feudo con titolo di Ducato alla famiglia Vergara. (lorenzo giustiniani-1797)



"...Ivi (ndr. "campo squassato e maggesato") dovè sorgere il paese e nei pressi altro piccolo abitato, apparendo infatti dal Catalogo dei Baroni recensiti per Terrasanta sotto Guglielmo II, contemporaneamente un "Herberlus filius Herberli de Craco" che teneva Cracum ed Cagnanum, ed un "Carbonus de Bellomonte" che teneva Cracculum. Nel registro poi dei Baroni cui fu dato a custodire i prigioni Lombardi per ordine di Federico II nel 1239, evvi un Goffridus de Craco, signor di questa terra, la quale nel 1308 trovasi far parte dello Stato di Montescaglioso, di cui era Conte Beltramo Del Balzo. A tempo di Ladislao passò ad Attendolo Sforza di Cotignola; indi andò col Contado di Chiaromonte posseduto dalla famiglia Sanseverino; ed infine pervenne alla Casa Vergara con titolo di Duca, la quale lo porta anche presentemente.

Circoscr. Civ. ed Eccl. – Comune di 1696 abitanti del Mandamento di Ferrandina, Circondario di Matera, e Diocesi di Tricarico, ha Chiesa Parrocchiale e la Confraternita di SS. Crocifisso con opere pie riunite in Istituto di beneficenza, prestiti e risparmi; ed aveva pure un convento di Minori Osservanti con 7 padri e 3

Uomini Illustri. – Fu patria del celebre naturalista e teologo Nicola Columella Onorati" (giuseppe gattini-1910).



SITUAZIONE ATTUALE

“Craco, situato su di una collina materana a mt. 391, contornato dalla valle del fiume Cavone, offre un paesaggio ritenuto di un fascino particolare e di forte suggestione, tanto da alimentare un turismo spontaneo, quali visite, riprese cinematografiche, ecc.

A seguito del movimento franoso del 1956 e successivo 1963, a valle del centro storico, a circa otto chilometri, è sorto il nuovo centro, a ridosso della S.S. 176 e delimitato dalla S.S. 103, vicino ai confini comunali di Montalbano Jonico e Pisticci, definiti dal fosso “Bruscata” e il fiume Cavone.

Basa la sua economia principalmente sull’agricoltura, con produzione cerealicola. Vi è una ripresa nel campo della zootecnia. Il suo sviluppo si ipotizza e si lega fortemente alla sua posizione strategica, essendo vicino alla zona industriale della Valle del Basento, e funge da punto di passaggio attualmente per le aree interne e del Pollino.

Quindi vi è una potenzialità da esprimere in funzione dello sviluppo industriale, turistico ed infrastrutturale”.





(Ricerche storiche, monumentali ed antropologiche di Vincenzo Falasca, Presidente I.R.S.A.B. (Istituto Ricerche Storiche Archeologiche Basilicata) sede: 85050 Grumento Nova (Potenza), via Maiorino 117/bis. Copyright riservato. E-mail: [email protected]

Autore: Vincenzo Falasca

 

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