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SPINOSO

SPINOSO


Posizione geografica

Situato a mt. 649 s.l.m., il suo territorio ha una superficie di 37. 82 Kmq.

Intorno si ergono una serie di colline: Tempa Cruccolone, Monte Timpagnata e Monte La Serra.

Confina a nord con Grumento Nova, a nord-est con Montemurro, a sud-est con

S. Martino d'Agri e con S. Chirico Raparo, a sud con Castelsaraceno e a ovest con Sarconi.



Etimologia del nome

Dal Lat. Spina (aculeo) + il suffisso –osus , che indica abbondanza, quindi Luogo pieno di spine. Nel “Catalogo dei Baroni” (1154-1168) il Comune è chiamato Spinosa quindi Terra piena di spine.



Dati demografici

Il più antico (Relazione Leclerc 1521-L.Giustiniani): fuochi 123 (ab. 738)



Cenni storici.

Secondo l’inattendibile ricostruzione del Delfino, dottore fisico locale del 1700, Spinoso sarebbe stata edificata, nell’attuale località Tempagnata da un eroe troiano amico di Enea. Con molta probabilità il centro fu edificato da profughi grumentini, scampati alle invasioni saracene.

Il piccolo casale venne infeudato poi dai Normanni.

In epoca sveva Federico II lo donò nel 1239 a Guida Balbano che lo portò in dote matrimoniale ad Ugone Sanseverino, Conte di Chiaromonte. Successivamente la pronipote di questi Margherita, andò sposa a Iacopo Sanseverino, Conte di Tricarico, e il Feudo di Spinoso passò a questa Casa. In seguito ne vennero in possesso i Sanseverino di Saponara che lo conservarono per cinque generazioni. Difatti le Universitate de la Saponara e de lo Spinuso le ritroviamo accoppiate in un documento del 14 Aprile 1405, con il quale il Re Ladislao concede l’indulgenza a queste due cittadine. Nel 1509 Ugo III Sanseverino, Conte di Saponara e di San Chirico, vendette il Feudo ad Antonello Minutolo.

La Baronia dei Minutolo durò sino al 1588, indi subentrarono i Guzman-Carafa di Stigliano. Morto senza eredi l’ultimo dei Carafa, subentrarono i Principi Valle, gli Enriquez ed infine gli Spinelli di Fuscaldo che furono gli ultimi Feudatari sino al 1806. Ù

Nel 1799 Spinoso partecipò attivamente alla Rivoluzione Napoletana con Francesco Antonio Casale, Agente del Marchese Spinelli e Francesco Marchesani, Presidente della Municipalità repubblicana. Durante la rivolta antifrancese del 1806 fu, insieme a Sarconi e Viggiano, il centro più agguerrito.

Il sisma del 1857 fece consistenti danni e 45 vittime tra la popolazione che contava, all’epoca, 2.839 ab.

Il brigantaggio post-unitario, poco avvertito a Spinoso, vide fra coloro che si diedero alla macchia Bonelli Raffaele (componente della banda Borjès) e Galante Nicola.

Notevole il flusso migratorio negli anni 1880-1900 che spopolò il Comune.

La crisi occupazionale del secondo dopoguerra trovò un qualche sollievo con la costruzione negli anni ‘50-60 della diga di Pietra del Pertusillo.



Itinerario nel centro antico

Percorrendo la S. P. n° 7, che da Sarconi porta a Spinoso, a 4 Km dal centro storico, posta su di una collinetta è la chiesa di S. Maria dei Termini ,, prima emergenza del nostro itinerario. Completamente immersa nel verde, costruita nel XVII sec., presenta una struttura alquanto semplice.

Continuando a percorrere la S.P. si giunge a Piazza Magenta, che si collega a Piazza Plebiscito con Via Cavour, lungo la quale si incontra a sinistra la Chiesa di S. Rocco del Popolo ( XIX sec. ,) che al suo interno conserva una tela del '900, raffigurante "S. Rocco", eseguita dal pittore Michele Tedesco di Moliterno.

In Piazza Plebiscito, centro della vita urbana del paese, si elevano due palazzi importanti: Palazzo Roccanova e Palazzo Frezza , ,, risalenti rispettivamente al XIX e al XVIII sec. Da segnalare è il bellissimo punto di osservazione che la piazza offre sull'incantevole paesaggio dell'invaso del Pertusillo.

Il percorso prosegue ora per corso Garibaldi, una lunga salita dove sono posti: Chiesa di S.Michele, Palazzo Mileo, Palazzo Robortazzi, ed un altro Palazzo Roccanova , tutti del XVIII sec., con bei portali in pietra.

A pochi passi sono posti il Palazzo Caputo, e l'adiacente Palazzo Romano.

Lungo via Marconi, si incontra prima il Palazzo Infantino, e poi l'imponente struttura della Chiesa Madre di S. Maria Assunta, sita in piazza Roma. Costruita nel 1583, è stata restaurata piu' volte nel corso dei secoli. All’interno si conservano un dipinto dell'Assunta, un affresco del "Battesimo di Gesù" e una Madonna col Bambino, statua del XV sec. proveniente dalla chiesa della Madonna dei Termini.

Da Piazza Roma ha origine via Vittorio Emanuele, dove si erge la struttura di Palazzo Vetrano, del quale si segnala il portale e il bellissimo cortile interno.

Proseguendo si giunge di nuovo in piazza Plebiscito e per via Cavour in Piazza Magenta. Da qui proseguendo lungo la S.P. Agri-Sinni, si incontra la Chiesa di S. Rocco, del XIX sec., con la quale termina il nostro itinerario.



Escursioni consigliate

Diga del Pertusillo e Fontana dei tufi.

( S. P. “Agri–Sinni”, Km. 2 )

Il tratto che collega Spinoso alla fondovalle dell'Agri fiancheggia l'invaso del Pertusillo e permette di raggiungere le sue rive per mezzo di piste che partono dalla strada.

Lungo la vecchia strada, più in alto, s’incontra la "Fontana dei Tufi", le cui acque, ricche di sostanze calcaree, creano delle particolari pietre con una struttura a spugna.




(Ricerche storiche, monumentali ed antropologiche di Vincenzo Falasca, Presidente I.R.S.A.B.
-Istituto Ricerche Storiche Archeologiche Basilicata- sede: 85050 Grumento Nova (Potenza), via Maiorino 117/bis.
Copyright riservato. E-mail: [email protected]

Autore: Vincenzo Falasca

 

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